TURCHIA ELEZIONI /4: Capire l’AKP. Un partito alla conquista dello stato.

Ci siamo chiesti per anni se l'AKP fosse un movimento democratico o un covo di fondamentalisti islamici. Nessuna delle due valutazioni è tuttavia corretta. Il partito di Erdoğan si è rivelato per ciò che è in realtà sempre stato. La linea politica dell'AKP si fonda su una particolare concezione della sovranità popolare che, pur non avendo nulla di democratico, vanta radici profonde nella tradizione politica turca.

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Tra negazionismo e libertà d’espressione. I giudici di Straburgo e il genocidio armeno

Per la Corte europea dei diritti dell’uomo negare pubblicamente l’esistenza del genocidio armeno non costituisce reato. Smentita la condanna inflitta in Svizzera nel 2007 al politico turco Doğu Perinçek, che aveva definito gli eventi del 1915 “una menzogna internazionale”. Ciò costituirebbe un’indebita “interferenza con l’esercizio del suo diritto alla libertà di espressione”.

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MOLDAVIA: Cade il governo europeista

La Moldavia non ha più un governo. L'esecutivo guidato da Valeriu Streleț, in carica da solo due mesi, è stato sfiduciato dal parlamento. Su di lui hanno pesato le accuse di corruzione che, nelle scorse settimane, hanno portato in piazza 40mila persone. Intanto il paese resta conteso tra Russia e UE...

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TURCHIA ELEZIONI /3: Il futuro dei ‘progetti folli’ di Erdoğan

Nei piani dell’Akp il 2015 doveva chiudersi con due risultati importanti. Da un lato il trionfo alle elezioni di giugno e la strada spianata per la riforma della costituzione in senso presidenziale. Dall’altro l’inaugurazione della diga di Ilısu, tassello fondamentale tanto per la strategia di sviluppo del sud-est anatolico quanto per affossare definitivamente la guerriglia del Pkk. Non è successo nulla di tutto questo. Ecco quanto conta l’intreccio fra economia e lotta armata alla vigilia delle elezioni del 1 novembre.

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POLONIA: Conservazione, politiche sociali e meno Europa. Cosa aspettarsi dal nuovo governo di destra

Con un affluenza pari a quasi il 51% degli aventi diritto, il partito di Diritto e Giustizia (PiS) si prepara a governare da solo e ad ottenere 235 deputati su 460 componenti del Sejm, la camera bassa del parlamento polacco. Sconcertante la débâcle di Piattaforma Civica (PO), al governo per otto anni, così come della sinistra, che per la prima volta non entra in parlamento e rimane al di sotto della soglia riservata alle coalizioni (8%).

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PALLANUOTO: La Champions della Pro Recco passa da est

Un girone di ferro e composto di squadre dall'est Europa quello che si troverà di fronte la Pro Recco di pallanuoto nel turno preliminare di Champions League. I campioni europei in carica dovranno vedersela contro gli ungheresi dello Szolnoki, tenendo un occhio aperto rispetto alle insidie di Partizan Belgrado, Jug Dubrovnik e Galatasaray.

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UCRAINA: Alle urne! Elezioni di protesta più che elezioni locali

Ucraina: le elezioni amministrative del 25 ottobre mettono a dura prova il Presidente ed il Primo Ministro. Il rischio è una sconfitta cocente a fronte del ritorno in auge dei partiti di opposizione, primo fra tutti il Blocco di Opposizione degli ex alleati dell'ex Presidente Yanukovich. Ecco perchè c'è in ballo ben di più di qualche scranno locale.

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BANGLADESH: L’estremismo islamico si diffonde nel paese

Il Bangladesh è il terzo paese nel mondo tra le maggiori nazioni a maggioranza musulmana. La versione dell'osservanza islamica è stata storicamente moderata, pesantemente influenzata dalle fedi delle nazioni vicine e dalla tradizione sufi dell'islam, ma oggi nel paese è in atto una pericolosa escalation di fenomeni di intolleranza ed estremismo religioso. Poverissimo e con livelli di istruzione molto bassi, il Bangladesh è terreno ideale per la diffusione di idee estremiste e, non a caso, sta entrando nell'orbita di interesse di potenti organizzazioni internazionali come Al Qaeda e Isis, tra loro in lotta per l'egemonia del movimento jihadista globale.

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Le lingue iraniche, dai curdi a Zoroastro

Seconda puntata della rubrica "Iranica", alla scoperta del moderno e antico Iran. Dopo avere descritto la lingua persiana, questa settimana cerchiamo di capire dove è parlata, come si è evoluta, quali altre lingua ha prodotto. L'enorme estensione delle lingue iraniche si deve alla grandezza (non solo geografica) dell'antica civiltà persiana...

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RUSSIA: Nuvole oscure sul futuro dell’Unione Eurasiatica

L'Unione Economica Eurasiatica avrebbe dovuto essere un mezzo per incrementare l'influenza della Russia sui Paesi che un tempo fecero parte dell'Unione Sovietica e per rafforzare la propria posizione di grande potenza. Purtroppo però per il Cremlino, sembra che la realtà sia ben diversa dai progetti, ed il futuro dell'Unione Eurasiatica appare sempre meno promettente

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TURCHIA: Le origini storiche della “questione curda”

Le radici della questione curda, di grande attualità negli ultimi mesi, vanno rintracciate nel complicato contesto in cui lo stato nazionale turco sorse dalle ceneri dell'impero ottomano. Alla base del rapporto conflittuale tra la minoranza curda e il resto del paese vi è una profonda alterità culturale, mai del tutto affrontata e spesso volutamente occultata.

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ROMANIA: Autobiografia e persecuzione di Negoiţescu, intellettuale e omosessuale

Ion Negoitescu è stato uno dei critici letterari più importanti della Romania del Novecento: ma, soprattutto, è stato uno dei pochi omosessuali dichiarati in un regime che l'omosessualità la perseguitava. In esilio Negoitescu ha raccontato in un'appassionante autobiografia, rimasta incompiuta, la scoperta della sua omosessualità e i turbamenti della sua adolescenza nella Cluj dell'epoca interbellica.

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CALCIO: Mkhitaryan rischia l’arresto, il Borussia Dortmund non lo convoca per la trasferta in Azerbaigian

In vista della prossima trasferta europea in terra azera, il Borussia Dortmund, primo nel Girone C di Europa League, dovrà fare a meno di Henrikh Mkhitaryan: il trequartista armeno, oltre a non avere ancora ottenuto un visto, nel caso metta piede in Azerbaigian rischierebbe infatti di venire arrestato dalle autorità locali, a causa di un suo viaggio nella repubblica del Nagorno-Karabakh.

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AZERBAIGIAN: Amnesty International cacciata dal paese alla vigilia delle elezioni

A meno di un mese dalle elezioni, due membri di Amnesty International sono stati bloccati e deportati dall’aeroporto di Baku, capitale dell’Azerbaigian. Abbiamo intervistato una di loro, Natalia Nozadze. Il tutto mentre prosegue inarrestabile la deriva autoritaria orchestrata dal presidente Aliyev. Un’operazione sistematica, che non riguarda solo le poche voci libere rimaste nel paese, ma sempre più spesso anche le organizzazioni internazionali, prese di mira per le attività di promozione dei diritti umani.

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SIRIA: Amnesty International accusa i curdi di crimini di guerra

Villaggi rasi al suolo, punizioni collettive, centinaia di famiglie cacciate dalle loro case. Senza alcuna valida ragione, solo per rappresaglia. Per il diritto internazionale umanitario queste azioni hanno un nome ben preciso: sono crimini di guerra. Ecco i ‘danni collaterali’ dell’offensive curde in Siria. L’accusa arriva da Amnesty, che raccoglie …

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ALBANIA: Il condannato vuole essere arrestato, ma il tribunale non vuole

Kastriot Kovaçaj ha 27 anni e ogni giorno va al Tribunale di Tirana per informarsi quando lo arresteranno. "Sono stato in prigione 4 giorni, mi sono rimasti altri 6 giorni da fare. Io vengo qua perché voglio sapere la data. Devo prendere permesso, altrimenti rischio di perdere il lavoro". La sua colpa: la sua moto, una 49 cc, non aveva i documenti a posto, secondo la polizia.

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#CURVA EST 5: Quella Jugoslavia seppellita da un fax

Torna Curva Est, la rassegna con le letture sportive più interessanti. Questa settimana l'epopea dell'ultima nazionale jugoslava, dal trionfo dell'u20 in Cile al fax che mise fine a tutto; un'intervista con Ismail Morina, l'uomo del drone di Serbia-Albania; e una bislacca offerta di lavoro per una punta su LinkedIn.

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La lingua persiana, lontana cugina dell’italiano

Questa è la prima puntata di Iranica, rubrica che intende portarvi alla scoperta dell'Iran antico e moderno, nella speranza di vincere qualche pregiudizio e farvi conoscere storia e cultura di un grande popolo. Cominciamo dalla lingua persiana, il farsi, che - a dispetto delle apparenze - è parente più dell'italiano che dell'arabo.

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Dove vanno i Balcani? Scopritelo con noi, sabato alle 18 a Torino

"Dove vanno i Balcani?" è il secondo appuntamento degli incontri "Discorsi da bar", organizzati da East Journal. Vent'anni dopo la fine delle guerre jugoslave è tempo di andare oltre ai pregiudizi e i luoghi comuni per mostrare, tra problemi e opportunità, la situazione dei Balcani oggi. Dibattito, musica dal vivo, canti tradizionali balcanici e apericena.

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SIRIA: I ribelli ‘moderati’? Sorpresa, sono i curdi

Eureka! Gli americani hanno una strategia per la Siria. Se Putin entra a gamba tesa nel conflitto, Obama risponde per vie laterali. Eccoli, i ribelli ‘moderati’ su cui puntare: sono i curdi. Una riverniciata alla coalizione, la parola ‘democrazia’ nel nuovo nome, tanto basta per cancellare mesi di tentennamenti e piani sconclusionati. Ma la posta in gioco è più alta, riguarda il futuro assetto della Siria. E forse ora l’intesa fra Mosca e Washington è più vicina.

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L’operazione Oluja e la fine della secolare convivenza in Krajina

Il 5 agosto del 1995 le forze speciali dell'esercito croato rientravano in possesso dei territori sottratti a Zagabria dai secessionisti della Krajina, che sin dal 1991 aveva rappresentato, dal punto di vista militare, il casus belli della guerra in Croazia. Quest'operazione militare aveva il nome di "Oluja", ovvero "tempesta", ed ebbe come conseguenza la fine della secolare convivenza tra serbi e croati

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I ragazzi delle Porte Palatine. Storie di migranti a Torino

Storie di straordinaria emigrazione quelle di 49 ragazzi pakistani (ma non solo) che da settimane stazionano nel centro di Torino, all'esterno delle porte palatine che furono l'ingresso della città romana. E a evitare che ancora restassero fuori dalla porta ci hanno pensato i giovani di seconda generazione, quei nuovi italiani cui forse anche questi 49 un giorno faranno parte. Le loro storie sono state raccolte da Donatella Sasso...

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SERBIA: Belgrado, la stazione e le storie in sosta

Nel parco, accanto alla stazione degli autobus di Belgrado, ogni piccola e singola piazzola ha da raccontare la sua storia – si tratta di racconti molto dolorose e ognuno di questi comincia nel medesimo modo: sono fuggiti dalla sfortuna, ma continuano ad andare avanti affinché anch’essi possano trovare, almeno un po’, di fortuna.

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CALCIO: Le Aquile a Euro 2016, un italiano fa la storia del calcio d’Albania

L'Albania di Gianni De Biasi nella storia: per la prima volta una nazionale del Paese delle Aquile si qualifica a una grande manifestazione internazionale, grazie alla vittoria 3-0 sull'Armenia che significa un biglietto per Euro 2016. Un trionfo che è stato festeggiato anche oltre i confini del paese, unendo nelle celebrazioni gli albanesi della diaspora con le popolazioni albanesi presenti in Kosovo, Macedonia, Serbia e Montenegro.

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TURCHIA: Strage di Ankara, il governo accusa l’ISIS ma c’è puzza di “Gladio”

Centoventi morti e cinquecento feriti, questi i numeri del duplice attentato che ha colpito i manifestanti recatisi ad Ankara lo scorso 10 ottobre per manifestare a favore della pace nel Kurdistan turco. Un attentato che riporta alla mente i metodi della "kontrgerilla", la Gladio turca, struttura paramilitare segreta di tipo stay-behind promossa durante la guerra fredda e che, secondo alcuni osservatori, ancora agisce in Turchia.

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SIRIA: Benedette bombe. Perché l’intervento della Russia può fallire

Bendette bombe. Perché l'intervento russo in Siria può fallire

Gli spettri dell’Afghanistan, le contromosse di Turchia e del Golfo. E una grossa incognita chiamata Iran. L’intervento russo in Siria è il contrario di come appare: più che una geniale mossa strategica di Putin è una scelta obbligata ma piena di imprevisti. A rischio, in caso di fallimento, le aspirazioni regionali del Cremlino. E non solo. Riuscirà Mosca a costruire quella “Santa Alleanza” di cui ha bisogno per non impantanarsi alla periferia di Damasco?

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TURCHIA: Strage ad Ankara, decine di morti. Manifestavano contro la guerra in Kurdistan

Almeno trenta persone sono state uccise e più di cento ferite a seguito di una doppia esplosione stamane ad Ankara. L'attentato ha colpito un corteo che manifestava per la pace in Kurdistan. Non è ancora giunta nessuna rivendicazione. I manifestanti hanno poi attaccato la polizia. Il tutto a meno di tre settimane dalle elezioni e con una guerra civile in corso nell'est del paese...

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TURCHIA: Attentato a Ankara, colpito il raduno filo-curdo

È di almeno 30 morti e 126 feriti il bilancio dell’attentato che stamattina ha colpito i manifestanti in marcia per le strade di Ankara. Il raduno di protesta riuniva molti sostenitori del partito filo-curdo HDP che chiedevano la fine del conflitto fra esercito e Pkk. La strage arriva a 20 giorni dalle elezioni politiche previste per il 1 novembre e getta molte ombre sulla capacità delle istituzioni di garantire la sicurezza e il regolare svolgimento della prossima tornata elettorale.

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REP. CECA: Il paese si prepara a proteggere i propri confini

Nonostante la Repubblica Ceca non si trovi sulla via di transito principale dei migranti diretti verso la Germania, le misure di sicurezza unilaterali adottate da paesi come l'Ungheria, l'Austria e la Germania nelle ultime settimane hanno portato il governo ceco a prepararsi per una eventuale reintroduzione dei controlli alle frontiere. Praga, comunque, rispetterà il piano UE di redistribuzione dei rifugiati, per quanto non lo condivida.

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BOSNIA: UE, la candidatura di Capodanno

La Bosnia-Erzegovina presenterà entro fine anno la propria candidatura per l'adesione all'Unione europea. Una accelerata, per il paese balcanico, che fa seguito all'entrata in vigore, il 1° giugno scorso, dell'Accordo di stabilizzazione e associazione con l'UE, rimasto a lungo bloccato. Un articolo co-pubblicato con Osservatorio Balcani e Caucaso.

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SIRIA: La ‘war on terror’ di Putin. Quali sono gli obiettivi di Mosca?

La Russia sta bombardando quasi tutti i gruppi armati che si oppongono al regime di Bashar al-Assad. Obama non sa che pesci prendere e dichiara che la strategia di Putin per la Siria è un disastro. La Turchia si infuria, i curdi appoggiano il Cremlino se li aiuta nella lotta all’Isis. Con l’intervento militare la Russia ha certamente cambiato le carte in tavola. Quali sono i suoi obiettivi?

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UCRAINA: I risultati di Parigi. Kiev costretta ad accettare il “Piano Morel”

Il 2 ottobre si è svolto a Parigi l’incontro tra Putin, Poroshenko, Merkel e Hollande. Nonostante lo slittamento dell’attenzione mediatica verso il quadrante siriano, all’Eliseo si è discusso della crisi ucraina. Coronato da pochi risultati concreti, l’incontro è servito a constatare lo stato di realizzazione degli accordi di Minsk e, soprattutto, a instaurare un dialogo su un possibile compromesso politico che implicherebbe, quasi inevitabilmente, il definitivo riconoscimento dei ribelli da parte di Kiev.

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I crimini di guerra bosgnacchi. Nessuno fu esente dalla barbarie

Durante le guerre jugoslave anche l'esercito bosgnacco si macchiò di crimini di guerra. Il fatto che i cittadini bosgnacchi siano stati le principali vittime di quel conflitto ha spesso portato a sorvolare sui crimini compiuti, ma in quella guerra non ci furono buoni o cattivi e anche i musulmani di Bosnia hanno avuto il doppio ruolo di vittime e carnefici.

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La cortina e l’antenna. La televisione nell’Europa socialista

Che ruolo ha avuto la televisione durante i regimi comunisti dell’Europa orientale? Quali sono state le sue caratteristiche principali in termini di contenuti, linguaggi, flussi di distribuzione? E quali le affinità e le differenze all’interno dei singoli Paesi? Ricostruire la vicenda storica della televisione nei Paesi (ex) socialisti è un’operazione che può contribuire a superare alcuni equivoci di fondo che hanno accompagnato l’analisi e la rappresentazione del blocco sovietico da parte dell’Occidente nel corso degli anni.

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UCRAINA: Scontri, contrabbando e milizie. Poroshenko in difficoltà sul fronte interno

Petro Poroshenko attacca Putin durante l'Assemblea generale dell'Onu. Secondo lui in Ucraina non è in corso un conflitto interno, ma un'aggressione russa. Ma il presidente ucraino sembra ormai voler nascondere la realtà anche a se stesso. Sono troppi i fronti aperti: scontri a Odessa e Kharkiv, far west nell'ovest, polveriera del Donbass, minaccia ultranazionalista e volontari di Pravyj sektor. Una guerra nella guerra che rischia di costare cara al Paese.

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TURKMENISTAN: Felicità è avere più gasdotti

Oggi completamente dipendente dal mercato cinese, il Turkmenistan sta pensando a come diversificare i propri acquirenti energetici. Un primo progetto è per un gasdotto che attraversi Afghanistan e Pakistan, fino all'India - ma i rischi di sicurezza sono alti. Un altro, con la collaborazione iraniana, bypasserebbe i due per raggiungere l'India via mare.

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LIBIA: Guerra agli scafisti. Adesso l’Italia affonda i barconi

Al via la fase 2 di EuNavFor Med, la missione Ue guidata dall’Italia per combattere il traffico di migranti provenienti dalla Libia. C’è il mandato per compiere operazioni militari contro i barconi usati dagli scafisti. Lo ha annunciato l’alto rappresentante per la politica estera Ue Federica Mogherini indicando il 7 ottobre come data d’inizio. Nel frattempo in Libia la situazione precipita: la firma sull’accordo di pace ancora non c’è, e intanto le milizie armate rumoreggiano.

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POLONIA: Il coming out di monsignor Charamsa, gay contro l’omofobia della chiesa

Krzysztof Olaf Charamsa, teologo della Congregazione per la dottrina della fede, si è dichiarato omosessuale presentando alla stampa il suo compagno. Un gesto che arriva all'apertura del sinodo sulla famiglia e che gli è costato la sospensione da ogni incarico. Una breccia aperta in seno a una Chiesa cattolica che continua a essere contraria al sacerdozio di persone omosessuali...

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SIRIA: Palmira prima dell’Isis

Dal maggio scorso la città siriana di Palmira è caduta nelle mani dei miliziani dell'Isis. Alla tragedia della popolazione civile si aggiunge il dramma della devastazione di uno dei più affascinanti siti archeologici del mondo. Il reportage fotografico e il racconto del viaggio compiuto dal nostro Luca Vasconi, prima che avesse inizio la guerra in Siria, nella città che per la sua bellezza e il suo glorioso passato si guadagnò il soprannome di "Venezia di sabbia".

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POLONIA: Il presidente Duda vola a New York

Si è concluso durante la nottata il ciclo di impegni e di incontri pubblici che ha portato per la prima volta da quando è stato eletto, nel maggio di quest’anno, il presidente della repubblica polacca, Andrzej Duda negli Stati Uniti d’America. Il viaggio istituzionale del capo di stato è stato …

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TURCHIA: Carri armati nelle strade contro il PKK curdo, scene da guerra civile

ULTIME NOTIZIE - La Turchia manda i carri armati nelle strade a Silvan, 40mila abitanti a maggioranza curda, dove da stamattina è stato imposto il coprifuoco. L’esercito e le unità anti-terrorismo turche sono impegnate in una nuova operazione contro il Pkk. E fra l’artiglieria pesante e i carri armati per strada è probabile che a pagare il prezzo più alto siano i civili.

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UCRAINA: Divieto d’accesso ai cieli per le compagnie aeree russe. Mentre si ritirano le artiglierie in Donbass

Dopo la “guerra del gas” tra Kiev e Mosca, una nuova “guerra” sta per cominciare. Quella "dei cieli”. Il governo filo-occidentale ucraino ha deciso di chiudere il proprio spazio aereo ai voli russi, mossa a cui il Cremlino ha risposto con la medesima misura. Intanto all'Onu Poroshenko torna a chiedere un'azione di peacekeeping nel Donbass. A Minsk nuovo accordo sul ritiro delle armi di calibro inferiore ai 100 mm.

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MONTENEGRO: Proteste di piazza contro Djukanovic

Migliaia di persone hanno manifestato nella capitale montenegrina, Podgorica, per chiedere le dimissioni del governo di Milo Djukanovic. Riuniti davanti al Parlamento di Podgorica i manifestanti sventolavano bandiere montenegrine e serbe, e cartelli con la scritta "Dimissioni", “Fuori i corrotti” e "Fuori i ladri".

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SIRIA: La Russia inizia i bombardamenti. Contro i ribelli, non contro l’Isis

SIRIA: E' iniziato l'intervento russo in Siria

Dopo settimane di preparativi i caccia russi si alzano in volo nei cieli della Siria. Ufficialmente per combattere l’Isis, ma i primi bombardamenti hanno colpito solo i ribelli. Le bombe sono cadute nelle campagne attorno a Homs e Hama, proprio dove i ribelli stanno mettendo in difficoltà il regime di Assad. E dove l’Isis non è mai arrivato. Quali sono le intenzioni di Mosca? Come reagiranno gli Stati Uniti e i suoi alleati?

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LETTONIA: Fare la maglia, e cambiare il mondo

Di lavoro, capitalismo, Russia odierna e migrazione si parla anche attraverso l’arte. Si é da poco concluso a Riga il festival internazionale di arte contemporanea Survival Kit che dal 3 al 20 settembre ha presentato un fitto programma di mostre, performance, workshop e dibattiti.

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BOSNIA: La politicizzazione di Srebrenica e il negazionismo

E’ possibile essere un “cacciatore di nazisti”, eppure negare i genocidi altrui? Evidentemente sì; è il caso di Efraim Zuroff, direttore della sede di Gerusalemme del Simon Wiesenthal Centre (SWC). Zuroff, 66 anni, israeliano di origine statunitense, è sempre più spesso invitato a Belgrado e citato dai mezzi di informazione serbi. La …

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SIRIA: Parigi bombarda l’Isis. All’Onu “si ammorbidisce” il fronte anti-Assad

La Francia ha bombardato un campo di addestramento dell'Isis nella Siria orientale perché metteva a repentaglio la sicurezza nazionale. L'annuncio dell'Eliseo questa mattina. Secondo fonti del New York Times il numero dei foreign fighters in Siria e Iraq sarebbe raddoppiato nel corso dell'ultimo anno. Intanto al Palazzo di Vetro le trattative sulla crisi siriana continuano, il fronte anti Assad potrebbe "ammorbidirsi".

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CALCIO: Beşiktaş – Fenerbahçe. Derby per la classifica e per la città

Domenica va in scena il derby di Istanbul tra Fenerbahçe e Beşiktaş. A scendere in campo sono due concezioni identitarie distinte: il localismo del Çarşı, curva fortemente radicata nel distretto di Beşiktaş, e l'immagine internazionale del Fener, squadra che con i talenti di Nani e Robin van Persie ha messo nel mirino, oltre al dominio nazionale, la consacrazione europea.

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BALCANI: Verso una lista europea di “paesi di origine sicuri” per l’asilo politico

Il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, ha detto che presto proporrà una lista europea di “Paesi di origine sicuri”, i cui cittadini avranno vita più difficile nel richiedere asilo politico nell’Unione europea. Le loro richieste saranno sempre trattate individualmente – perché “l’asilo è un diritto”, ha ricordato Juncker – …

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OSSEZIA DEL SUD: Il controllo russo scorre insieme al gas

Sperduta tra le montagne del Caucaso, al confine tra Russia e Georgia, si trova l’Ossezia del Sud, una piccola regione de iure parte della Repubblica di Georgia, e de facto repubblica autonoma sotto l’ombrello russo. Il governo della capitale Tskhinvali aveva proclamato la sua indipendenza fin dal 1990, sulle rovine …

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CALCIO: Mohamed Salah, tra talento e polemiche

Domenica Mohamed Salah ha segnato, contro il Sassuolo, il suo primo gol ufficiale con la maglia della Roma. Il talentuoso egiziano, però, in passato ha fatto parlare molto di sé per argomenti extra-sportivi, tra accuse di antisemitismo e presunte offese alla morale islamica.

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