UCRAINA: Il pasticcio delle sanzioni. Cancellati i nomi dei giornalisti BBC

Con decreto presidenziale Kiev ha introdotto le proprie sanzioni nei confronti di personalità fisiche e giuridiche legate al Cremlino. Nella lista nera preparata dal Consiglio di Sicurezza e Difesa Nazionale sono entrati a far parte numerosi giornalisti, tra cui anche alcuni reporter della BBC. Le numerose proteste che ne sono scaturite hanno costretto Poroshenko a fare un passo indietro.

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SIRIA: Abusi di potere e processi sommari. Amnesty accusa i curdi

Amnesty contro i curdi siriani. Nel mirino della ong finisce il PYD, il partito curdo che controlla buona parte del nord della Siria. Le accuse sono pesanti: oppositori politici zittiti con la scusa della lotta al terrorismo, arresti fuori dai confini della legalità, processi senza prove né avvocati per la difesa. Viene colpito anche chi con la politica non c’entra nulla. Casi isolati o strategia politica?

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POLONIA: La fine della stagione referendaria

La stagione referendaria a cui la Polonia si stava orientando si è chiusa ancora prima di aprirsi. Il 6 settembre i cittadini polacchi si sono recati alle urne per esprimere il proprio voto riguardo tre quesiti referendari, tutti invalidati a causa della bassissima affluenza alle urne. Qualche giorno prima il Senato aveva rigettato la proposta presidenziale di indire tre nuovi referendum in concomitanza con le elezioni parlamentari di ottobre.

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Terrorismo: un’idea da abolire

Diciamocelo una volta per tutte: “terrorismo” è una parola inutile. E non solo inutile, è sbagliata – non solo la parola, anche l’idea prima di tutto – perché a ben guardare significa poco o niente. Eppure è ovunque, sulla bocca di tutti, su tutte le prime pagine dei giornali e …

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“Cizre è la Kobane turca”. In Turchia è guerra civile?

"Cizre è la Kobane turca". In Turchia è guerra civile?

La Turchia è davvero sull'orlo di una guerra civile? Da luglio il PKK e l'esercito combattono sulle montagne del sud-est. Adesso gli scontri diventano guerriglia urbana. Bisogna guardare con attenzione ai fatti di Cizre, assediata per più di una settimana: rischiano di diventare la normalità. E il prezzo più alto lo paga la popolazione. La situazione in Turchia in un commento di Lorenzo Marinone.

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SIRIA: La Francia decide di bombardare l’Isis. Ma i rifugiati siriani non c’entrano (quasi) nulla

Secondo Hollande è lo Stato Islamico che fa fuggire coi suoi massacri migliaia di famiglie dalla Siria. Il presidente francese ha giustificato così la decisione di mandare i caccia in Siria per colpire il Califfato. La mossa di Parigi, però, ha poco a che vedere con le migliaia di profughi siriani che in queste settimane tentano di superare le frontiere d’Europa. Con i raid aerei l’Eliseo vuole colpire chi pianifica attentati da compiere in Francia.

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MACEDONIA: Continuano le intimidazioni ai giornalisti

Fare il giornalista in Macedonia è un'impresa. Le possibilità sono due: accettare la dipendenza da parte degli organi governativi, imponendosi dunque un'autocensura, oppure vivere sotto la costante minaccia di aggressioni, licenziamenti o semplice repressione. Il Paese non viene considerato totalmente libero dall'associazione Freedom House e i media sono una chiara esposizione della mancanza di libertà nel Paese.

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LETTONIA: Quando i lettoni si presero Riga

Il 28 giugno del 1873 dalla Rīgas Latviešu Biedrība partiva il corteo del concerto finale del I Dziesmu svētki, che si svolse in Viesturdārzs, all’epoca Ķeizardārzs, il primo parco pubblico di Riga. Per i baltici tedeschi iniziava il lento declino della loro supremazia in città.

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LETTONIA: Entro il 2018 saranno aperti gli archivi di Riga del KGB

Il governo lettone ha dato il via libera ai finanziamenti necessari alla pubblicazione dei documenti segreti degli archivi del KGB lettone. Occorreranno alcuni anni e molto lavoro da parte di una commissione di ricerca istituita allo scopo, ma sembra ormai spianata la strada che porterà la Lettonia a conoscere la verità sugli anni bui dell'occupazione sovietica.

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TURCHIA: Attentato del PKK a Dağlica. E parte la ‘caccia al curdo’

Un’imboscata del PKK che scuote il paese, un commento del presidente Erdoğan e l’interpretazione che ne ha fornito il quotidiano di opposizione Hurriyet: tre eventi che nel giro di qualche ora hanno fatto sprofondare la Turchia nel caos. Mentre gli scontri e gli atti di vandalismo a Istanbul, Ankara e nelle principali città del paese non accennano a diminuire, cresce il rischio che a pagare il prezzo più alto siano i cittadini di etnia curda - che spesso nulla hanno a che vedere col PKK - in quella che assomiglia sempre più a una vera e propria 'caccia al curdo'.

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Lo schiaffo dell’Europa centrale all’UE sull’accoglienza ai rifugiati

I leader dei quattro paesi del gruppo di Visegrád si sono incontrati venerdì scorso a Praga per un vertice straordinario sull'emergenza migranti. Ribadendo il "no" al sistema delle quote, i V4 hanno spostato l'attenzione su un efficiente meccanismo di rimpatrio ed una migliore azione diplomatica da parte dell'UE. Il prossimo 14 settembre si prevede un forte scontro al Consiglio europeo dei Ministri degli Interni, già preceduto da aspri scambi di battute tra i politici di Visegrád e quelli dell'Europa occidentale. La stabilità di Bruxelles è a forte rischio.

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SIRIA: La Russia è pronta a intervenire sul campo a sostegno di Assad

Nelle ultime settimane si sono moltiplicate le voci di un coinvolgimento militare diretto della Russia al fianco di Assad. Manca la prova definitiva, ma gli indizi abbondano. A partire da un filmato trasmesso dalla tv siriana dove si sente una conversazione in russo fra i militari al fronte. E Putin si limita a una mezza smentita: l'intervento russo potrebbe avvenire nel prossimo futuro.

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“Germany!”, l’arrivo dei profughi siriani. Frontiere aperte e convogli di volontari verso Vienna e Monaco

Il flusso di profughi verso l'Europa centrale non si ferma. Le frontiere di Austria e Germania rimangono, per ora, aperte. E tra i cittadini è gara di solidarietà: accoglienze calorose nelle stazioni e volontari che partono in auto da Vienna per andare a prendere i rifugiati in viaggio da Budapest verso la capitale austriaca. Ma l'Ungheria ribadisce il suo diritto a difendere i propri confini e preannuncia lo schieramento dell'esercito.

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Un numero identificativo sulle braccia. La crisi dei migranti e la banalità del male

Numeri identificativi scritti sulle braccia, treni dirottati verso i campi di raccolta, muri eretti lungo il confine. Una strana isteria in questi mesi coinvolge l'Europa sul problema dei migranti. E dietro l'applicazione di norme e regolamenti si nasconde l'antico seme del male europeo. Non è la prima volta, nella nostra storia, che vengono scritti numeri sulle braccia di persone destinati a campi. E se il paragone è azzardato, non lo è forse la riflessione su dove stiamo andando...

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Non sono viaggiatori ma migranti, replica a “Internazionale”

Sul settimanale Internazionale è comparso un articolo, che ha riscosso subito ampio successo sui social network, in cui gli autori proponevano di chiamare col termine di viaggiatori i migranti. Una proposta che ci pare sbagliata sotto tutti i punti di vista e alla quale ci permettiamo di replicare convinti che le parole siano importanti.

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UNGHERIA: Chiusa la stazione di Budapest, caccia al migrante irregolare

Questa mattina la stazione di Budapest è stata chiusa per un paio d'ore allo scopo di identificare i migranti diretti verso la Germania, paese che si dice pronto ad accogliere coloro che arrivano dalla Siria anche senza regolari documenti di soggiorno. Una mossa che non è piaciuta all'Ungheria che teme un arrivo in massa di migranti nel paese. Da Budapest la nostra Giulia Pracucci...

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CALCIO: La Croazia squalifica i suoi tifosi

Troppe sanzioni, troppe squalifiche: dopo le ultime ingiunzioni della UEFA per i comportamenti violenti e razzisti dei tifosi croati la HNS (Hrvatski Nogometni Savez, la federcalcio croata) ha deciso di vietare le trasferte ai propri supporter. La Croazia è attualmente in testa al girone H di qualificazione all’Europeo 2016, con …

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East Journal riparte. Con qualche novità

East Journal riparte dopo la pausa estiva, anche se non abbiamo mai smesso del tutto di informarvi sui principali avvenimenti dell’Europa centro-orientale, e le novità non mancano. La più importante è che la redazione uscirà dalla virtualità del web attraverso varie iniziative. Il nostro scopo è quello di entrare in …

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UCRAINA: Proteste contro gli emendamenti costituzionali, un morto e cento feriti per una granata

La Verkhovna Rada, il Parlamento ucraino, ha approvato, in prima lettura, gli emendamenti costituzionali proposti dal Presidente che mirano a decentralizzare il potere così come previsto, almeno questo l’intento di Kiev, secondo l’accordo di Minsk II del 12 febbraio scorso. Serviva la maggioranza assoluta dell’Assemblea legislativa ucraina, ed i voti …

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GRECIA: La nuova politica estera balcanica di Tsipras e Kotzias

La Grecia di Tsipras, una volta regolate le questioni economico-finanziarie, sta preparando un rinnovo della propria politica estera? Riunificazione di Cipro, un compromesso sul nome della Macedonia, il riconoscimento del Kosovo e il rilassamento delle relazioni con l’Albania. Possibile? Così sembrerebbe, da una serie di segnali apparsi negli ultimi mesi …

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La via migratoria lungo i Balcani, paura e opportunità

Ancora una volta, inaspettatamente, i Balcani inquietano l’Europa. Questa volta vi si svolge una guerra diversa da quella di un secolo fa o da quella degli anni Novanta. E’ una guerra senza armi (perlomeno finora), ma che pure produce tensioni, violenze, scontri, destabilizzazioni. Sono le migrazioni, movimenti tellurici e sociali …

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SERBIA: L’onda dei profughi siriani raggiunge Belgrado

Non si arresta il flusso migratorio di coloro che scappano dalla Siria e dall’ISIS. La rotta balcanica è diventata, negli ultimi mesi, una delle vie più battute per coloro che desiderano raggiungere l’Ungheria e quindi proseguire per la Germania o la regione scandinava. Belgrado è una tappa necessaria di questo viaggio della …

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KOSOVO: Oliver Ivanovic continua lo sciopero della fame in carcere

Alla seconda settimana di sciopero della fame in carcere, si aggravano le condizioni di Oliver Ivanovic, politico serbo del Kosovo accusato di crimini di guerra e già candidato sindaco di Mitrovica nord prima dell’arresto. Ivanovic è stato trasferito sabato all’ospedale di Mitrovica, dove è piantonato dalla polizia kosovara e dove i …

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UNGHERIA: Il problema dei profughi e le risposte della società

Gli ultimi mesi il tema dell’immigrazione e dei richiedenti asilo ha acquistato una forte valenza politica, divenendo uno degli argomenti più dibattuti a livello pubblico. La pressione che si è verificata nei confronti di alcuni paesi, sebbene non sia per ora insostenibile, ha causato numerose frizioni all’interno della UE, evidenziando …

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Il nuovo libro della Beit, storia e cultura della Romania

La casa editrice Beit di Trieste pubblica "Romania, storia e cultura", una breve storia politica e culturale della Romania, dalla conquista romana della Dacia fino ai giorni nostri. Alla scoperta di un paese diviso tra influenze orientali e occidentali che ancora svolge un ruolo di sintesi fra questi due poli.

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POLONIA: In migliaia in piazza, Varsavia si divide sul tema dell’ accoglienza

Il richiamo comunitario all’accoglienza e all’asilo politico verso i rifugiati e profughi del Nord Africa trova nuovi sbocchi nell’Europa centrale; è il turno della Polonia, fresca dell’esito delle ultime elezioni presidenziali, ad offrire la disponibilità nonostante il diffuso malcontento e scetticismo delle folle, dai moderati preoccupati delle sorti nel mercato …

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BIELORUSSIA: Lukashenko e il prezzo di un alleato per Mosca

La Russia potrebbe presto concedere un nuovo prestito di tre miliardi di dollari alla Bielorussia. L’ha dichiarato Anton Siluanov, l’attuale ministro dell’economia russo, a margine di un incontro dei BRICS a Ufa, capitale della repubblica di Baschiria, al quale hanno partecipato anche Vladimir Putin e Aleksandr Lukashenko. Il prestito – che dovrebbe provenire …

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BOSNIA: Chi specula sul “pericolo islamista” nei Balcani

Periodicamente appaiono report sul “pericolo islamista” nei Balcani e specialmente in Bosnia. Ma da dove nascono? Un’indagine su chi, in Bosnia come all’estero, vive dell’allarmismo sull’Islam nei Balcani Il villaggio di Ošve, nuova roccaforte dell’ISIS? L’ultimo caso è stato quello del Sunday Mirror: il tabloid britannico, a una settimana dal …

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UCRAINA: La sfida di Praviy Sektor e il rischio radicalizzazione

I recenti scontri armati nella regione occidentale della Transcarpazia hanno sollevato un ampio dibattito non solo sul ruolo delle formazioni paramilitari estremiste all’interno della nuova Ucraina, ma anche sulla capacità del governo di Kiev di rompere i vecchi schemi criminali che continuano a dominare la vita politico-economica del paese. In assenza …

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UNGHERIA: Nuovo prestito dalla Banca Europea per gli Investimenti

Se, in questi ultimi tempi, l’attenzione degli osservatori europei era tutta concentrata, da un lato, sulle vicissitudini  della Grecia e, dall’altro, sulla volontà espressa dal governo ungherese di procedere alla costruzione di un vero e proprio muro che separi le pianure magiare dai confinanti territori serbi, non deve per questo esser …

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IRAN: Ciò che l’Accordo non dice

Cosa succederà dopo l’accordo sul nucleare iraniano? Per gli entusiasti basterà una sola firma vergata in un elegante palazzo viennese a risolvere tutte le tensioni della regione. Ma stando ai pessimisti, l’accordo può trasformarsi in un game-changer in negativo e portare più destabilizzazione. Il commento di Eugenio Dacrema. di Eugenio …

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TURCHIA: Addio alle scale arcobaleno di Istanbul

Erano diventate un simbolo della protesta di Gezi Park, quelle scale arcobaleno rappresentavano la voglia di cambiamento di parte della società turca che non si sentiva rappresentata dalla politica “neo-ottomanista” dell’allora premier Erdogan. Migliaia di giovani scesero allora in piazza chiedendo maggiore libertà di espressione e di assemblea. Quelle scale …

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Rifugiati, le porte chiuse del gruppo di Visegrád

Il 20 luglio scorso il Consiglio Affari Interni dell’UE ha raggiunto la prima intesa riguardante la redistribuzione dei rifugiati e richiedenti asilo tra i paesi dell’Unione. Delle 40.000 unità inizialmente indicate, l’accordo si è fermato a 32.256: un numero certamente non esaltante e che ha bollato il primo round di relocation …

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TURCHIA: Offensiva contro l’ISIS (e il PKK)

Per la prima volta dall’inizio della guerra all’ISIS, le forze militari turche hanno attaccato postazioni dello stato islamico varcando il confine siriano. Caccia F-16 sono decollati dalla vicina base in Incirlik colpendo gli jihadisti asserragliati intorno alla città siriana di Kilis. Una reazione dopo che il 23 luglio un soldato …

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Contro il localismo e la retorica del territorio

Il rapporto di appartenenza con un dato luogo,con cui si sviluppa un legame sentimentale, rischia di portare con sé politiche spaziali esclusiviste e reazionarie tendenti a emarginare chi a quel luogo non appartiene in origine.Il localismo è espressione di questa reazione ma non ha senso di esistere poiché i luoghi non sono spazi …

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UCRAINA: Scontri armati in Ucraina occidentale

Pesanti scontri armati si sono registrati sabato 11 luglio a Mukacheve, città dell’Ucraina occidentale al confine con l’Ungheria. Una cronaca di guerra che giunge da circa 1000 km dal fronte del Donbass.  L’attacco viene da esponenti di Settore Destro. Tre persone sono morte, undici i feriti (di cui quattro civili) …

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BOSNIA: Referendum! L’eterno ritorno dello spauracchio di Dodik

L’assemblea legislativa della Republika Srpska (RS) – l’entità amministrativa a maggioranza serba della Bosnia-Erzegovina – ha votato mercoledì 15 luglio per indire per metà settembre un referendum sul sistema giudiziario dello stato e sull’autorità dell’Alto Rappresentante internazionale. La mossa, a sorpresa, è venuta dal presidente dell’entità, Milorad Dodik; 45 deputati hanno …

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IRAN: La fine di un mondo

L’accordo di Vienna rappresenta molto più di quanto giornali e analisti vorrebbero farci credere. Certo, le implicazioni politiche non mancano, sono molte e in parte imprevedibili. E qui i commenti si sprecano: l’Arabia Saudita e Israele scalpitano, i repubblicani negli USA si dicono pronti a dare battaglia, mentre le aziende …

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LETTONIA: Si insedia il nuovo capo di stato Raimonds Vējonis

Con il giuramento di fronte al parlamento lettone, si è insediato l’8 luglio il nuovo presidente della repubblica lettone Raimonds Vējonis. Vējonis, del partito ZZS dei verdi e contadini,  è il nono capo dello stato dell’intera storia della Lettonia indipendente, e succede ad Andris Bērziņš, che dopo quattro anni di presidenza ha deciso …

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East Journal sarà dedicato alla memoria di Luca Rastello

Quando ho iniziato a fare il giornalista, pochi anni fa, ho avuto la possibilità di lavorare a Narcomafie, una rivista diretta fino a qualche anno prima da Luca Rastello. Andavo nello scantinato a cercare i vecchi numeri, quelli di quando c’era ancora lui, e divoravo le inchieste sul crimine organizzato …

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Apre il nuovo sito, l’alfa di East Journal

L’alfa è la prima lettera, è l’inizio, nella numerazione ionica in uso presso i greci antichi era il simbolo dell’uno. Con il nome di alif, è l’unico suono non consonantico dell’alfabeto arabo. Nella cabalistica ebraica l’aleph simboleggia il cervello e l’orecchio.  L’abbiamo scelta per questo, perché rappresenti un nuovo punto …

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BOSNIA: Il movimentato ventennale di Srebrenica

Sabato 11 luglio la Bosnia ed Erzegovina, così come tutto il mondo, ha commemorato i vent’anni dall’uccisione a sangue freddo di almeno 8.372 uomini, vecchi e bambini bosniaco-musulmani a Srebrenica, da parte delle milizie serbobosniache di Ratko Mladic e Radovan Karadzic e dei loro sponsor della Serbia di Slobodan Milosevic. …

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La Jugoslavia e il club delle nazioni morte. Ivan Grubanov alla Biennale di Venezia

  La Biennale di Venezia di quest’anno ospita l’opera dell’artista serbo Ivan Grubanov, “United Dead Nations” (Ujedinjenje Mrtve Nacije), che consiste nell’esposizione di diverse bandiere di stati che non esistono più, come la Jugoslavia, la Repubblica Democratica Tedesca, la Cecoslovacchia, ma anche l’Impero Austro-Ungarico, l’Impero Ottomano e altre entità statali …

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Fumetti e Medioriente. Intervista a Zerocalcare e Fares Garabet

di Sara Trusciglio La rappresentazione che l’immaginario collettivo occidentale ha del Medioriente risponde a una visione piuttosto stereotipata: da una parte, l’esotismo da cartolina, fatto di avventure nel deserto, beduini sui cammelli, strade assolate e polverose; dall’altra, un senso di arretratezza e degrado, tra guerre, decapitazioni sommarie, donne imbacuccate e prive di diritti, autobombe e fanatismi religiosi. Per …

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