Sono almeno sette i cittadini russi, sotto sanzioni internazionali, che hanno potuto comprare una cittadinanza UE a Malta. Lo rivela una inchiesta del Financial Times, pubblicata proprio mentre la Corte di giustizia europea si prepara a pronunciarsi, oggi martedì 29 maggio, sul programma di “cittadinanza tramite investimento” introdotto nel 2013 dal governo laburista maltese – uno schema volto a prostituire la cittadinanza europea.
Chi sono i russi neo-maltesi sotto sanzioni
Il Financial Times identifica 16 individui che hanno acquisito cittadinanza maltese pur essendo persone politicamente esposte, o che in seguito sono comparsi nelle liste delle sanzioni o hanno ricevuto condanne penali.
Tra i sette sanzionati c’è l’imprenditore russo Albert Avdolyan, che ha ricevuto passaporto nel 2015 ed è stato sanzionato dall’UE a febbraio 2025. Avdolyan, direttamente associato all’azienda di armamenti Rostec, ha fornito “una fonte sostanziale di entrate” al governo russo attraverso le sue società del carbone e del gas. Nonostante le sanzioni, che normalmente includono un divieto di ingresso nell’UE, il cittadino Avdolyan, sua moglie e i suoi quattro figli possono sempre recarsi a Malta e, per estensione al resto dell’Unione Europea.
Evgeniya Vladimirovna Bernova ha ricevuto un passaporto maltese ed è stata quindi sanzionata dagli Stati Uniti per aver “acquisito in modo ingannevole attrezzature a duplice uso” potenzialmente utili a scopi militari “per conto di beneficiari finali russi”. Bernova si è difesa citando la due diligence delle procedure maltesi di cittadinanza, e preteso di avere “legami genuini con Malta”, tra cui investimenti nel settore cinematografico.
Pavel Melnikov, un milionario russo già residente in Ungheria con un passaporto di St Kitts and Nevis, ha ricevuto un passaporto maltese nel 2015 ed è stato poi condannato per frode fiscale e contabile in Finlandia. La sua cittadinanza maltese è stata revocata, sebbene egli stia contestando questa decisione.
Un altro caso riguarda Semen Kuksov, incarcerato nel Regno Unito nel 2024 per riciclaggio di denaro sporco. La procura britannica lo descrive come un corriere incaricato “di raccogliere denaro proveniente da attività criminali e consegnarlo all’estero”.
Altri neo-cittadini maltesi includono figure politiche tra cui tre membri della famiglia reale saudita – il principe Khaled bin Saud e i suoi figli Bader e Mishaal, e un certo “Gilberto Eduardo Gerardo Cojuangco Teodoro” – lo stesso nome del ministro della difesa delle Filippine, il cui avvocato ha tuttavia negato avesse ricevuto o fatto domanda di passporto maltese.
Il governo maltese non ha risposto alle richieste di commento sull’inchiesta del Financial Times. La società Henley & Partners, concessionaria del governo maltese per il programma di “cittadinanza tramite investimenti”, ha dichiarato di non poter commentare i singoli casi, ma ha affermato che un individuo “può superare tutti i rigorosi test di due diligence imposti, ma continuare comunque a commettere attività criminali”.
Anche il primo ministro affitta casa a finti residenti russi
Nel 2022 è stato rivelato che perfino il primo ministro maltese Robert Abela aveva affittato una villa a Żejtun a due moscoviti, identificati solo come Alexey e Natalia, candidati alla cittadinanza maltese. Il suo studio legale, Abela Advocates, aveva precedentemente operato come agente per il sistema di passaporto d’oro.
Eppure, secondo i vicini di casa, la proprietà appariva vuota e abbandonata. Abela ha ammesso di aver affittato la villa a un potenziale acquirente, ma solo prima di diventare primo ministro. La stessa villa era stata costruita illegalmente e acquisita da Abela appena dopo un condono.
Passaporti d’oro con la croce di Malta
I candidati cittadini maltesi devono effettuare un investimento una tantum di almeno 600.000 euro, acquistare o affittare un immobile, donare 10.000 euro in beneficenza e stabilire la residenza nel paese per tre anni, sebbene questo periodo possa essere ridotto a un anno per coloro che investono 750.000 euro.
Ma secondo il Financial Times, il requisito di residenza è applicato in modo ben poco rigoroso. La società Henley & Partners, concessionaria del governo maltese per il programma di “cittadinanza tramite investimenti”, avrebbe gestito direttamente le proprietà della famiglia Avdolyan, svuotando mensilmente le cassette postali per garantire una apparenza di residenza. Gli Avdolyan avrebbero trascorso a Malta un totale di due settimane.
“Malta ha in un certo senso hackerato l’Unione Europea. Abbiamo creato questo bene comune nell’UE, e ora gli Stati membri stanno iniziando a eroderlo”, secondo Matthew Caruana Galizia della Fondazione Daphne Caruana Galizia, che prende il nome dalla giornalista uccisa in un attentato con autobomba nel 2017 dopo aver rivelato dettagli sul nascente sistema di “passaporto d’oro” maltese.
I critici sostengono che tali programmi di cittadinanza presentino rischi significativi, inclusi corruzione, riciclaggio di denaro ed evasione fiscale. Secondo Eka Rostomashvili, di Transparency International, è divenuta una “tendenza” richiedere tali passaporti “poco prima che venissero irrogate sanzioni o poco prima che scoppiasse un grosso scandalo e iniziasse un procedimento penale”.
L’attesa sentenza della Corte europea
Malta è rimasto l’ultimo Stato membro UE a mettere in vendita la propria cittadinanza, dopo che Cipro e Bulgaria hanno abbandonato programmi simili sotto la pressione di Bruxelles. Nel 2022, a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina, Malta ha sospeso i nuovi candidati russi e bielorussi. Le autorità maltesi avevano sostenuto allora che nessuno dei neo-cittadini fosse incluso nelle liste delle sanzioni europee – un’affermazione ora smentita dall’inchiesta del Financial Times.
La Commissione europea ha deferito Malta alla Corte di giustizia europea per mettere fine alla vendita della cittadinanza, sostenendo che “mina l’essenza e l’integrità della cittadinanza UE”. Secondo l’esecutivo comunitario, “i valori dell’UE non sono in vendita” e “i programmi di cittadinanza per investitori costituiscono una violazione del diritto europeo e vanno aboliti”.
La sentenza di martedì della Corte di giustizia europea determinerà se Malta potrà continuare a prostituire la cittadinanza europea o se tale pratica dovrà essere definitivamente abolita. Gli attivisti temono che una sentenza a favore di Malta possa incoraggiare altri paesi membri a introdurre o ripristinare programmi simili. L’Ungheria ha riportato in vigore il proprio programma di “residenza tramite investimenti” nel settembre 2024, dopo averlo sospeso nel 2017.
Gli oligarchi russi cercheranno ora un passaporto americano?
A febbraio, il presidente Donald Trump ha annunciato un nuovo programma “gold card“, che offre residenza e cittadinanza statunitense contro corrispettivo di 5 milioni di dollari. Alla domanda se gli oligarchi russi avrebbero potuto presentare domanda, Trump ha risposto “Sì, forse. Hey, conosco alcuni oligarchi russi, sono persone molto simpatiche”.
Aggiornamento: La Corte di giustizia UE condanna Malta per la svendita della cittadinanza europea
Con la pronuncia delle ore 09:39, la Corte di Giustizia europea ha condannato la Repubblica di Malta e messo la parola fine alla svendita della cittadinanza europea. “La Corte dichiara che, istituendo e gestendo un programma istituzionalizzato di cittadinanza tramite investimento… che prevede procedure di naturalizzazione transazionali, e che equivale alla commercializzazione della concessione della cittadinanza di uno Stato membro e quindi della cittadinanza dell’UE, la Repubblica di Malta ha violato i propri obblighi ai sensi dell’articolo 20 del trattato sul funzionamento dell’UE e dell’articolo 4.3 del Trattato UE.”
Foto: Financial Times