BALCANI: Verso una lista europea di “paesi di origine sicuri” per l’asilo politico

Il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, ha detto che presto proporrà una lista europea di “Paesi di origine sicuri”, i cui cittadini avranno vita più difficile nel richiedere asilo politico nell’Unione europea. Le loro richieste saranno sempre trattate individualmente – perché “l’asilo è un diritto”, ha ricordato Juncker – ma in maniera più spedita: con la presuzione che siano infondate, tranne prova contraria. Già, perché il 42% delle richieste d’asilo in Germania nel 2014 proviene da cittadini dei paesi dei Balcani: paesi europei, candidati un giorno all’adesione alla stessa UE, in cui persecuzioni e torture non dovrebbero essere più presenti. E infatti, come ha detto Juncker: “I Paesi sulla lista dei Paesi sicuri devono sapere che se verranno tolti da tale lista, perderanno il diritto di diventare membri Ue”.

La nozione di “paesi di origine sicuri” è stato introdotto nel diritto comunitario con la direttiva 2005/85 (poi confermata con la 2013/32 Eu), sulla “procedura d’asilo”. Questa direttiva autorizza gli Stati membri a nominare i paesi terzi quali paesi di origine sicuri. L’Ue, seguendo l’esempio della Germania e Francia, sta considerando di includere l’Albania, il Montenegro e il Kosovo nella lista di “paesi d’origine sicuri”, come sono già considerate la Serbia, la Macedonia e la Bosnia-Erzegovina.

Albania

Il 9 luglio mentre la cancelliera tedesca Angela Merkel parlava a Tirana sulla questione dei richiedenti asilo albanesi, la polizia di Scutari fermava due autobus, in direzione della Germania. Il primo ministro Edi Rama è stato il primo a chiedere ufficialmente alla cancelliere che l’Albania venisse inclusa nel gruppo di paesi di origine sicuri. La Merkel ha detto che questa è una soluzione, ma ha aggiunto che c’è un problema: non tutti in Germania sono convinti come il premier Edi Rama che l’Albania sia un luogo sicuro. Il land della Turingia ha votato il 10 luglio contro la proposta che l’Albania e il Kosovo siano considerati paesi di origine sicuri.

Il premier Rama ha qualificato come “organizzazioni criminali” i gruppi che portano albanesi richiedenti asilo nell’Ue. Dalla città di Valona, colpita duramente dall’esodo di massa, il premier Edi Rama ha detto che “l’Unione Europea ha chiarito che non fornirà asilo economico agli albanesi e che i cittadini non devono cadere in preda alle truffe”. E’ pur vero che in condizioni di povertà diffusa, con una disoccupazione ufficialmente al 18.3% e in mancanza di reali prospettive per il futuro, l’emigrazione sembra l’unica strada percorribile per una generazione che non ha nulla da perdere. L’Istat albanese ha affermato ultimamente che circa 46.000 persone hanno lasciato il paese nel 2014, e secondo l’Eurostat 16.500 cittadini albanesi hanno richiesto asilo in un paese Ue. Il quoditiano nazionale “Dita” si chiede in una lunga analisi “se siamo o non siamo un paese di origine sicuro”, concludendo che diversi paesi Ue non sono d’accordo tra loro nel considerare tale l’Albania.

Montenegro

Il Montenegro è un paese di origine sicuro“, ha detto Milo Djukanovic, primo ministro del Montenegro in un’intervista al quotidiano tedesco Handelsblatt. Djukanovic ha chiesto al Parlamento europeo di classificare il Montenegro come uno stato di origine sicuro, in una mossa per fermare il flusso. “Perché lasciano il paese queste persone quando qui tutto funziona così bene?”, ha commentato ironicamente il quotidiano Vijesti, pubblicato a Podgorica. Solo in Germania 2.425 montenegrini hanno chiesto asilo politico o economico. Ruzdija Sejdovic, uno scrittore montenegrino della comunità rom ha detto alla Deutsche Welle, che “una classificazione del Montenegro come un paese di origine sicuro non fermerà queste persone dal chiedere asilo in Germania”, dice Sejdovic, “Non hanno nulla da perdere. In Montenegro, i rom non sono ufficialmente registrati e quindi sono esclusi dalla formazione e dall’assistenza sanitaria.” Il Montenegro è il più piccolo paese della regione adriatico-balcanica, con soli 620.000 abitanti.

Kosovo

Dal Kosovo provengono messaggi simili. Il premier del Kosovo, Isa Mustafa, ha inviato una lettera all’eurodeputato tedesco David McAllister, chiedendo che Kosovo sia dichiarato paese d’origine sicuro. “Siamo favorevoli che il Kosovo sia classificato in base al diritto tedesco come paese di origine sicuro”, ha scritto Mustafa citato dal quotidiano Koha, aggiungendo che la persecuzione politica o la tortura non esistono in Kosovo.

Ufficialmente sono 30.000 i kosovari che hanno fatto domanda di asilo solo in Germania (per non parlare di altri paesi) da inizio anno. Il numero di coloro che lasciano il Kosovo e cercano asilo nell’Unione europea è uno dei fattori principali per cui alcuni paesi dell’Ue sono contrari all’avvio di ogni processo di liberalizzazione dei visti per i kosovari. Il tasso di disoccupazione tra i giovani dai 18 anni ai 34 anni, secondo i dati ufficiali dell’Agenzia statistica del Kosovo è del 75 per cento. Solo in Ungheria ci sono più di 6 mila kosovari che hanno cercato asilo. Con 500 euro pagati ai trafficanti o contrabbandieri migliaia di Kosovari raggiungono Parigi, Berlino, Londra, Bruxelles. Il direttore del quotidiano “Zeri”, Albana Xharra ha scritto che gli ambasciatori Ue in Kosovo dovrebbero dichiarare che i richiedenti asilo kosovari saranno rinviati indietro. Mentre d’altra parte Xharra dà la colpa alla Serbia che che consente il passaggio di kosovari senza passaporto o col passaporto dell’ex’Iugoslavia al confine con l’Ungheria.

Germania

La richiesta di asilo nei paesi Ue è uno stratagemma tattico, perché questo è l’unico modo per ottenere un permesso di soggiorno temporaneo e molti richiedenti asilo per motivi economici dai Balcani Occidentali beneficiano del welfare dei paesi Ue. Il ministro tedesco degli Interni, Thomas de Maizière ha chiesto di riesaminare i pagamenti diretti (pocket money) dati ai richiedenti asilo. Questi, secondo lui sono troppo alti e invitano i migranti dai paesi più poveri a venire in Germania. “I richiedenti d’asilo in Germania sono pagati quanto un poliziotto prende in Albania o in Kosovo per un mese”, ha detto in un intervista alla ZDF il ministro de Maizière.

Chi è Lavdrim Lita

Giornalista albanese, classe 1985, per East Journal si occupa di Albania, Kosovo, Macedonia e Montenegro. Cofondatore di #ZeriIntegrimit, piattaforma sull'Integrazione Europea. Policy analyst, PR e editorialista con varie testate nei Balcani. Per 4 anni è stato direttore del Centro Pubblicazioni del Ministero della Difesa Albanese. MA in giornalismo alla Sapienza e Alti Studi Europei al Collegio Europeo di Parma.

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