NAGORNO-KARABAKH: Non si spara per gioco

Anna Mazzone è una giornalista della RAI inserita nella black lista dell'Azerbaigian: a causa del suo lavoro, non potrà più mettere il piede in territorio azero. Le abbiamo chiesto se ritiene possibile che torni la guerra in Nagorno-Karabakh, piccola regione contesa al centro di un'intricata rete di alleanze e interessi.

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CINEMA: Il Mar Nero (si) racconta

"Tristia – Eine Schwarzmeer-Odysee" (un'Odissea del Mar Nero) è l'ultimo film-documentario del regista polacco Stanislaw Mucha, che con immagini suggestive e testimonianze varie racconta la vita intorno al Mar Nero, mescolando la quotidianità a richiami storici, così come attualità a mito. Dal delta del Danubio in territorio ucraino e preseguendo in senso orario fino alla Romania, il viaggio si costruisce grazie a incontri di ogni tipo. Sulle tracce del poeta latino Ovidio, che in queste terre visse in esilio, la pellicola invita a ripensare un rapporto in chiave positiva e collaborativa tra i popoli rivieraschi.

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CALCIO: Ungheria qualificata agli Europei dopo 44 anni

La grande notizia dei play-off di qualificazione a Euro 2016 è lo storico ritorno dell'Ungheria sul palcoscenico europeo, sul quale mancava da 44 anni. E se la squadra non è certo paragonabile con la gloriosa Ungheria degli anni '50, aver rimesso il paese sulla mappa del calcio che conta è già di per sé un successo.

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Il G20 dichiara guerra al terrorismo. “L’Isis va distrutto, è il diavolo”

I leader del G20, riuniti ad Antalya, in Turchia, reagiscono compatti agli attacchi di Parigi e dichiarano guerra al terrorismo. La voce è unanime: "quello che è accaduto è un affronto all'umanità intera”. Il documento finale, allegato alle conclusioni del summit, contiene un pacchetto di misure da adottare per contrastare la minaccia globale rappresentata dai jihadisti del Califfato; tra queste maggiori controlli nel settore dell'aviazione, lotta contro chi finanzia i terroristi e blocco alla propaganda sul web.

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SIRIA: La jihad caucasica si è spostata in Medio Oriente, facendo un regalo a Mosca

SIRIA: In crisi e insidiato dall’ISIS, che vorrebbe rubargli la scena nel Caucaso, per cercare di riaffermare la propria autorità l’Emirato ha deciso di mandare una propria delegazione a combattere in Siria, contro Assad ma anche contro quei guerriglieri caucasici arruolatisi nello Stato Islamico e definiti "traditori". Questa faida interna fa però il gioco della Russia, che così esternalizza il problema del Caucaso portandolo al di fuori dei propri confini

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POLONIA: Di Expo in Expo

La Polonia di Expo si racconta: un paese dal volto nuovo che punta a candidarsi per l'Internazionale del 2022. Aspettative e obiettivi raccontati in una chiacchierata da Sławomir Majman, Commissario Generale del Padiglione Polacco a Expo Milano 2015.

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Sabato 21 novembre a Torino, serata sulla causa curda. Terrorismo o rivoluzione?

Le recenti vicende politiche e militari n Medio Oriente hanno riportato alla ribalta la secolare lotta per la libertà del popolo curdo. Accusati di essere terroristi da alcuni, venerati come rivoluzionari da altri, i curdi si trovano ad essere costante oggetto di strumentalizzazioni politiche. Ma chi sono i curdi, da dove vengono, perché hanno iniziato a combattere e come si è evoluta la loro lotta?

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UCRAINA: Il genocidio dimenticato. Holodomor e lo sterminio per fame, 1932-33

Tra l’autunno 1932 e la primavera 1933 sei milioni di contadini nell’Unione Sovietica furono condannati a morire di fame: quasi i due terzi delle vittime erano ucraini. Quella carestia di proporzioni inaudite non fu dovuta ai capricci della natura, ma venne orchestrata da Stalin per punire i ribelli delle campagne che, in tutta l’URSS, si opponevano alla collettivizzazione imposta dall’alto. In Ucraina lo sterminio dei contadini, il cosiddetto “Holodomor”, si intrecciò con la persecuzione dell’intellighenzia e con la guerra al sentimento patriottico di un popolo.

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SIRIA: La prima vittoria di Assad da quando la Russia combatte al suo fianco

Dopo tre anni finisce l’assedio di Kweires, l’importante base militare vicino Aleppo circondata dall’Isis. È la prima vittoria di spessore per Assad da quando la Russia è scesa in campo. E diventa subito materiale per la propaganda di regime, com’è normale. Ma a guardarla in controluce, la presa di Kweires rivela le crepe del regime e getta qualche dubbio sul rapporto con i vecchi-nuovi alleati di Mosca e Teheran.

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LETTURE CONSIGLIATE: “Manoscritto trovato a Saragozza” di Jan Potocki

Manoscritto trovato a Saragozza, di Jan Potocki, è un romanzo nero-fantastico ascrivibile ai grandi classici della letteratura europea. La Spagna, l'Europa e il Nuovo Mondo di metà '700, così come inquitudini umane, vengono raccontati nelle pagine del diario del giovane ufficiale vallone Alphonse van Worden in viaggio verso Madrid. Personaggi ed eventi improbabili aprono infinite parentesi parallele su altri luoghi, dimensioni e persone, in una storia fitta di mistero con elementi picareschi e storici. Una summa di saperi e credenze; una lettura impegnativa e avvincente.

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RUSSIA: Vladivostok è ora porto franco

Dallo scorso 12 ottobre Vladivostok è porto franco, e lo sarà per i prossimi settant’anni. La legge, approvata in luglio, è entrata in vigore a 90 giorni dalla firma del presidente ed ha riguardato un territorio di oltre 34 mila km quadrati, l’equivalente del Belgio. Servirà ad attrarre investimenti nell'estremo oriente russo, o sarà l'ennesimo tentativo a vuoto?

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IRAN: La questione curda. A che punto siamo?

Non devono combattere l’ISIS per sopravvivere, come i curdi in Siria e in Iraq, e neppure fronteggiare l’esercito di Ankara, come quelli in Turchia. Eppure, anche per i curdi dell'Iran la vita non è facile. Esecuzioni, proteste, arresti e scontri fra miliziani ed esercito iraniano hanno ridato vigore negli ultimi mesi a una lotta che ha radici antiche, e che pare lontana da una soluzione.

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POLONIA: La minoranza lituana e i monumenti alla memoria

Il voivodato di Podlaskie si presenta come un luogo dove la natura sembra trionfare nettamente sulla presenza umana: foreste lussureggianti ed incontaminate, laghi a non finire  e un paesaggio modellato da un sali scendi di dolci colline. Eppure in questa parte nord orientale della Polonia gli uomini hanno condizionato l’evoluzione ed il processo …

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Fico, torna la Cecoslovacchia

Il premier slovacco Robert Fico e il ministro dell’Interno ceco, Milan Chovanec, hanno espresso la stessa visione sulla necessità di proteggere i propri paesi dai flussi migratori che stanno interessando i Balcani. Durante una conferenza stampa congiunta, lo scorso 2 novembre, i due politici si sono detti concordi nel ritenere che …

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TURCHIA: Viaggio nel paese del Sultano Erdogan

Con la vittoria alle elezioni del 1 novembre Erdogan ha rafforzato la sua leadership e può ora puntare con più forza ai suoi obiettivi futuri: chiudere la partita con i suoi nemici interni, cambiare la costituzione per una riforma presidenziale che gli attribuisca maggiori poteri, continuare la strada dell'"islamizzazione" della Turchia e sul fronte internazionale far cadere Bashar al-Assad. Un viaggio e un reportage fotografico di Luca Vasconi nel cuore del paese della mezzaluna, regno del Sultano

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ROMANIA: Seconda notte di protesta. Il riscatto di un paese

Seconda notte di protesta in Romania, trentamila persone nella sola Bucarest, per una manifestazione che non si accontenta delle dimissioni del primo ministro Ponta ma chiede riforme democratiche. Queste proteste seguono idealmente quelle del 2012 e testimoniano la fine della passività dei romeni di fronte agli abusi del potere

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UCRAINA: A Mariupol non si vota. I clan contro il governo

Si sono svolte domenica scorsa le elezioni locali in Ucraina. Nonostante i discreti risultati generali, evidenziati dagli osservatori internazionali accorsi per l’occasione, non sono mancate difficoltà soprattutto nelle regioni orientali del paese, dove l'influenza degli oligarche e dei poteri locali rimane la base dei consolidati rapporti politici.

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AZERBAIGIAN: Elezioni senza opposizione. Aliyev ancora alla guida del paese

AZERBAIGIAN: Il 1° novembre si sono svolte in Azerbaigian le elezioni parlamentari, che come da copione hanno sancito l’ennesima vittoria del Partito del Nuovo Azerbaigian, agevolata anche dalla decisione dell’opposizione di boicottare le elezioni. All’elezione non hanno potuto prendere parte gli osservatori internazionali dell’OSCE, fermati da una serie di restrizioni del governo

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TURCHIA: Elezioni, Erdoğan stravince. L’HDP curdo entra in parlamento

Ha vinto Erdoğan. Le elezioni anticipate di ieri regalano al partito del presidente la maggioranza assoluta. Il partito filo-curdo HDP riesce a entrare in parlamento per un soffio: farà opposizione con 59 deputati. Intanto si rincorrono le voci di brogli. Ora la Turchia avrà un governo: ma a quale prezzo? I risultati del voto e qualche riflessione a caldo nell’articolo di Lorenzo Marinone…

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LETTURE CONSIGLIATE: “Alleati del nemico” di Eric Gobetti

Alleati del nemico, di Eric Gobetti, racconta la pagina per molti versi ancora oscura dell'occupazione italiana in Jugoslavia, e dell'alleanza tra fascisti e cetnici, ufficialmente nemici e invece uniti nella perdente lotta contro i partigiani di Tito. Un libro che demistifica il mito del "buon italiano" e mostra la pochezza del regime mussoliniano.

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TURCHIA ELEZIONI /4: Capire l’AKP. Un partito alla conquista dello stato.

Ci siamo chiesti per anni se l'AKP fosse un movimento democratico o un covo di fondamentalisti islamici. Nessuna delle due valutazioni è tuttavia corretta. Il partito di Erdoğan si è rivelato per ciò che è in realtà sempre stato. La linea politica dell'AKP si fonda su una particolare concezione della sovranità popolare che, pur non avendo nulla di democratico, vanta radici profonde nella tradizione politica turca.

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Tra negazionismo e libertà d’espressione. I giudici di Straburgo e il genocidio armeno

Per la Corte europea dei diritti dell’uomo negare pubblicamente l’esistenza del genocidio armeno non costituisce reato. Smentita la condanna inflitta in Svizzera nel 2007 al politico turco Doğu Perinçek, che aveva definito gli eventi del 1915 “una menzogna internazionale”. Ciò costituirebbe un’indebita “interferenza con l’esercizio del suo diritto alla libertà di espressione”.

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MOLDAVIA: Cade il governo europeista

La Moldavia non ha più un governo. L'esecutivo guidato da Valeriu Streleț, in carica da solo due mesi, è stato sfiduciato dal parlamento. Su di lui hanno pesato le accuse di corruzione che, nelle scorse settimane, hanno portato in piazza 40mila persone. Intanto il paese resta conteso tra Russia e UE...

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TURCHIA ELEZIONI /3: Il futuro dei ‘progetti folli’ di Erdoğan

Nei piani dell’Akp il 2015 doveva chiudersi con due risultati importanti. Da un lato il trionfo alle elezioni di giugno e la strada spianata per la riforma della costituzione in senso presidenziale. Dall’altro l’inaugurazione della diga di Ilısu, tassello fondamentale tanto per la strategia di sviluppo del sud-est anatolico quanto per affossare definitivamente la guerriglia del Pkk. Non è successo nulla di tutto questo. Ecco quanto conta l’intreccio fra economia e lotta armata alla vigilia delle elezioni del 1 novembre.

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POLONIA: Conservazione, politiche sociali e meno Europa. Cosa aspettarsi dal nuovo governo di destra

Con un affluenza pari a quasi il 51% degli aventi diritto, il partito di Diritto e Giustizia (PiS) si prepara a governare da solo e ad ottenere 235 deputati su 460 componenti del Sejm, la camera bassa del parlamento polacco. Sconcertante la débâcle di Piattaforma Civica (PO), al governo per otto anni, così come della sinistra, che per la prima volta non entra in parlamento e rimane al di sotto della soglia riservata alle coalizioni (8%).

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PALLANUOTO: La Champions della Pro Recco passa da est

Un girone di ferro e composto di squadre dall'est Europa quello che si troverà di fronte la Pro Recco di pallanuoto nel turno preliminare di Champions League. I campioni europei in carica dovranno vedersela contro gli ungheresi dello Szolnoki, tenendo un occhio aperto rispetto alle insidie di Partizan Belgrado, Jug Dubrovnik e Galatasaray.

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UCRAINA: Alle urne! Elezioni di protesta più che elezioni locali

Ucraina: le elezioni amministrative del 25 ottobre mettono a dura prova il Presidente ed il Primo Ministro. Il rischio è una sconfitta cocente a fronte del ritorno in auge dei partiti di opposizione, primo fra tutti il Blocco di Opposizione degli ex alleati dell'ex Presidente Yanukovich. Ecco perchè c'è in ballo ben di più di qualche scranno locale.

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BANGLADESH: L’estremismo islamico si diffonde nel paese

Il Bangladesh è il terzo paese nel mondo tra le maggiori nazioni a maggioranza musulmana. La versione dell'osservanza islamica è stata storicamente moderata, pesantemente influenzata dalle fedi delle nazioni vicine e dalla tradizione sufi dell'islam, ma oggi nel paese è in atto una pericolosa escalation di fenomeni di intolleranza ed estremismo religioso. Poverissimo e con livelli di istruzione molto bassi, il Bangladesh è terreno ideale per la diffusione di idee estremiste e, non a caso, sta entrando nell'orbita di interesse di potenti organizzazioni internazionali come Al Qaeda e Isis, tra loro in lotta per l'egemonia del movimento jihadista globale.

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Le lingue iraniche, dai curdi a Zoroastro

Seconda puntata della rubrica "Iranica", alla scoperta del moderno e antico Iran. Dopo avere descritto la lingua persiana, questa settimana cerchiamo di capire dove è parlata, come si è evoluta, quali altre lingua ha prodotto. L'enorme estensione delle lingue iraniche si deve alla grandezza (non solo geografica) dell'antica civiltà persiana...

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RUSSIA: Nuvole oscure sul futuro dell’Unione Eurasiatica

L'Unione Economica Eurasiatica avrebbe dovuto essere un mezzo per incrementare l'influenza della Russia sui Paesi che un tempo fecero parte dell'Unione Sovietica e per rafforzare la propria posizione di grande potenza. Purtroppo però per il Cremlino, sembra che la realtà sia ben diversa dai progetti, ed il futuro dell'Unione Eurasiatica appare sempre meno promettente

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TURCHIA: Le origini storiche della “questione curda”

Le radici della questione curda, di grande attualità negli ultimi mesi, vanno rintracciate nel complicato contesto in cui lo stato nazionale turco sorse dalle ceneri dell'impero ottomano. Alla base del rapporto conflittuale tra la minoranza curda e il resto del paese vi è una profonda alterità culturale, mai del tutto affrontata e spesso volutamente occultata.

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ROMANIA: Autobiografia e persecuzione di Negoiţescu, intellettuale e omosessuale

Ion Negoitescu è stato uno dei critici letterari più importanti della Romania del Novecento: ma, soprattutto, è stato uno dei pochi omosessuali dichiarati in un regime che l'omosessualità la perseguitava. In esilio Negoitescu ha raccontato in un'appassionante autobiografia, rimasta incompiuta, la scoperta della sua omosessualità e i turbamenti della sua adolescenza nella Cluj dell'epoca interbellica.

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CALCIO: Mkhitaryan rischia l’arresto, il Borussia Dortmund non lo convoca per la trasferta in Azerbaigian

In vista della prossima trasferta europea in terra azera, il Borussia Dortmund, primo nel Girone C di Europa League, dovrà fare a meno di Henrikh Mkhitaryan: il trequartista armeno, oltre a non avere ancora ottenuto un visto, nel caso metta piede in Azerbaigian rischierebbe infatti di venire arrestato dalle autorità locali, a causa di un suo viaggio nella repubblica del Nagorno-Karabakh.

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AZERBAIGIAN: Amnesty International cacciata dal paese alla vigilia delle elezioni

A meno di un mese dalle elezioni, due membri di Amnesty International sono stati bloccati e deportati dall’aeroporto di Baku, capitale dell’Azerbaigian. Abbiamo intervistato una di loro, Natalia Nozadze. Il tutto mentre prosegue inarrestabile la deriva autoritaria orchestrata dal presidente Aliyev. Un’operazione sistematica, che non riguarda solo le poche voci libere rimaste nel paese, ma sempre più spesso anche le organizzazioni internazionali, prese di mira per le attività di promozione dei diritti umani.

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SIRIA: Amnesty International accusa i curdi di crimini di guerra

Villaggi rasi al suolo, punizioni collettive, centinaia di famiglie cacciate dalle loro case. Senza alcuna valida ragione, solo per rappresaglia. Per il diritto internazionale umanitario queste azioni hanno un nome ben preciso: sono crimini di guerra. Ecco i ‘danni collaterali’ dell’offensive curde in Siria. L’accusa arriva da Amnesty, che raccoglie …

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ALBANIA: Il condannato vuole essere arrestato, ma il tribunale non vuole

Kastriot Kovaçaj ha 27 anni e ogni giorno va al Tribunale di Tirana per informarsi quando lo arresteranno. "Sono stato in prigione 4 giorni, mi sono rimasti altri 6 giorni da fare. Io vengo qua perché voglio sapere la data. Devo prendere permesso, altrimenti rischio di perdere il lavoro". La sua colpa: la sua moto, una 49 cc, non aveva i documenti a posto, secondo la polizia.

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#CURVA EST 5: Quella Jugoslavia seppellita da un fax

Torna Curva Est, la rassegna con le letture sportive più interessanti. Questa settimana l'epopea dell'ultima nazionale jugoslava, dal trionfo dell'u20 in Cile al fax che mise fine a tutto; un'intervista con Ismail Morina, l'uomo del drone di Serbia-Albania; e una bislacca offerta di lavoro per una punta su LinkedIn.

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La lingua persiana, lontana cugina dell’italiano

Questa è la prima puntata di Iranica, rubrica che intende portarvi alla scoperta dell'Iran antico e moderno, nella speranza di vincere qualche pregiudizio e farvi conoscere storia e cultura di un grande popolo. Cominciamo dalla lingua persiana, il farsi, che - a dispetto delle apparenze - è parente più dell'italiano che dell'arabo.

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Dove vanno i Balcani? Scopritelo con noi, sabato alle 18 a Torino

"Dove vanno i Balcani?" è il secondo appuntamento degli incontri "Discorsi da bar", organizzati da East Journal. Vent'anni dopo la fine delle guerre jugoslave è tempo di andare oltre ai pregiudizi e i luoghi comuni per mostrare, tra problemi e opportunità, la situazione dei Balcani oggi. Dibattito, musica dal vivo, canti tradizionali balcanici e apericena.

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SIRIA: I ribelli ‘moderati’? Sorpresa, sono i curdi

Eureka! Gli americani hanno una strategia per la Siria. Se Putin entra a gamba tesa nel conflitto, Obama risponde per vie laterali. Eccoli, i ribelli ‘moderati’ su cui puntare: sono i curdi. Una riverniciata alla coalizione, la parola ‘democrazia’ nel nuovo nome, tanto basta per cancellare mesi di tentennamenti e piani sconclusionati. Ma la posta in gioco è più alta, riguarda il futuro assetto della Siria. E forse ora l’intesa fra Mosca e Washington è più vicina.

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L’operazione Oluja e la fine della secolare convivenza in Krajina

Il 5 agosto del 1995 le forze speciali dell'esercito croato rientravano in possesso dei territori sottratti a Zagabria dai secessionisti della Krajina, che sin dal 1991 aveva rappresentato, dal punto di vista militare, il casus belli della guerra in Croazia. Quest'operazione militare aveva il nome di "Oluja", ovvero "tempesta", ed ebbe come conseguenza la fine della secolare convivenza tra serbi e croati

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