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BOSNIA: Le condanne a trent’anni dal massacro di Strpci

massacro

Sono passati trent'anni esatti dal giorni in cui, alla piccola stazione di Štrpci, presso Višegrad, i paramilitari serbo-bosniaci rapiscono e poi fucilano 20 passeggeri del treno Belgrado-Bar. Nei mesi scorsi, la Corte della Bosnia Erzegovina ha condannato i responsabili diretti di tale crimine di guerra. 

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Leggendo una lettera di un partigiano condannato a morte

Così questa mattina apro una pagina a caso del volume che raccoglie le lettere dei partigiani caduti, e mi trovo davanti un uomo poco più vecchio di me, di cui so poco, e lo interrogo tra le righe, alle svolte dei marciapiedi della mia città. Si chiama Giuseppe Perotti e penso abbia alcune cose da dirci.

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Grazie ai nostri sostenitori!

grazie

Un sentito ringraziamento a ciascuno dei nostri sostenitori: a Bruno C., Rosa C., Moira M., Hana C., Stefano C., Andrea R., Francesca C., Michele C., Alessandro M....

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Che fare? La pandemia, la democrazia e le nostre libertà

A un anno dall'inizio della pandemia restano aperte alcune questioni relative alla tenuta democratica del nostro paese che continua a limitare libertà fondamentali e diritti in nome dell'emergenza. Il rischio è quello di uno scivolamento verso forme di potere arbitrario o autoritario (... no, non è un pezzo negazionista).

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L’architettura jugoslava in Africa

Il Centro congressi e Sheraton Hotel di Harare, Zimbabwe

Uno dei punti di forza dell'export jugoslavo verso i paesi della decolonizzazione fu l'architettura. In Africa e in Medio Oriente, per oltre trent'anni, gli architetti jugoslavi costruirono palazzi, centri congressi, aeroporti, ministeri, università, uffici postali, hotel e quartieri residenziali

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L’antifascismo è anche di destra

Fin dalle origini l’antifascismo ha rappresentato una pluralità di posizioni, anche di destra; liberali, conservatori, cattolici, persino monarchici. Eppure nel nostro paese l’antifascismo non rappresenta un elemento unificante tra destra e sinistra ma costituisce invece un tratto divisivo tra le due...

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Strasburgo marchetta francese?

Alcuni esponenti politici di un movimento euroscettico hanno recentemente dichiarato che la sede del parlamento europeo a Strasburgo sarebbe una "marchetta francese". Hanno ragione?

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Brexit, prove di vassallaggio

L'accordo tra Londra e Bruxelles per la Brexit mette il Regno Unito in una posizione di subalternità rispetto all'Unione europea facendolo diventare, di fatto, un vassallo dell'UE. Altro che sovranità! Come potrà il paese uscire da questa impasse?

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Non chiamatelo populismo, basta con le generalizzazioni

Oggi tutto è populismo, una definizione che invece di spiegare nasconde le differenze e mette tutto nello stesso calderone. Una parola usata per delegittimare chi non piace ma anche per nascondere verità ben più complesse (e amare)... un'opinione del nostro 'Direktor' Matteo Zola

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BAVIERA: La campagna di odio ha perso. Una lezione per la sinistra italiana

Le elezioni in Baviera sono molto più che semplici elezioni locali ma rappresentano un'occasione per misurare la febbre al vecchio continente. Di più, il loro risultato offre il destro per qualche riflessione sulle faccende di casa nostra, specialmente guardando a sinistra. Un'analisi e un commento del nostro direttore, con un occhio all'Italia...

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Orban in Italia, la montagna partorirà il topolino

La visita in Italia del primo ministro ungherese, Viktor Orban, è salutata da alcuni come l'alba di una nuova alleanza destinata a rovesciare il tavolo europeo. Roma, Vienna, Budapest, Varsavia, Praga, unite contro Bruxelles. Ma nessuna alleanza è possibile tra governi "sovranisti". Ecco perché ...

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Alexander Langer, esile mito

Un riferimento imprescindibile per molti di noi, il politico sudtirolese Alexander Langer, morto suicida nel 1995, rappresenta un modello di un impegno politico vissuto in modo totale, esigente, esemplare, fino alle più tragiche conseguenze. Un messaggio, il suo, che a oltre vent'anni dalla scomparsa mantiene intatta tutta la sua attualità e la sua forza.

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Il neo-razzismo e la falsa idea dello “scontro di civiltà”

Nel 1996 veniva dato alle stampe "Lo scontro delle civiltà e il nuovo ordine mondiale" del politologo statunitense Samuel P. Huntington. Un libro di grande successo ma anche vettore di pericolose idee in cui la diversità culturale diventa, per forza, scontro e non incontro, spianando la strada a un razzismo non più biologico ma culturale.

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L’Unione Europea farà la fine della Jugoslavia?

L’Unione Europea e la Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia hanno avuto due diversi sviluppi storici in due momenti diversi; hanno avuto diversi valori e diverse competenze giuridiche; hanno avuto dimensioni diverse e quindi diverse popolazioni. Nonostante queste differenze, quello jugoslavo e quello dell’UE sembrano essere due sistemi molto affini tra loro, e per questo motivo oggetto di analisi di confronto.

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E’ vero, siamo putiniani

È bene ammetterlo ormai: è vero, siamo putiniani. Tutti putiniani. Anche prima che Vladimir Putin (dio l'abbia in gloria) nascesse, noi lo eravamo già, pur non essendo ancora nati noi. Perché Putin è grande e East Journal è il suo profeta.

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L’ombra del Cremlino su Marine Le Pen

Marine Le Pen, candidata della destra neofascista francese alle prossime presidenziali, ha ottenuto finanziamenti dal Cremlino e una sua vittoria rappresenterebbe il maggior successo di Vladmir Putin in Europa. Un corsivo di Giovanni Catelli ...

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Donald Trump, il candidato di Mosca

Donald Trump non nasconde la propria simpatia per Putin, e nel suo entourage ci sono uomini vicino agli interessi russi, tra cui un consulente di Yanukovich, oggi indagati per torbide operazioni finanziarie.

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L’Europa e la Gran Bretagna, fine di una duplice unione

Una serie di articoli attraverso cui abbiamo raccontato il lungo e travagliato processo di allontanamento della Gran Bretagna dall'UE, passando per le questioni scozzese e nordirlandese, con cullo sfondo un processo di disgregazione di un'Europa sempre più balcanizzata...

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Una Jugoslavia Britannica?

E' iniziato un percorso di possibile disintegrazione dell'Unione Europea ma anche del Regno Unito che esce spaccato da questo voto, con differenze regionali notevoli e profonde lacerazioni, con nel caso della Scozia e del Nord Irlanda, mentre Londra soffia sul fuoco di un pericoloso revisionismo storico

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Guida pratica alla creazione di un mostro. Islamofobia e scontro di civiltà

Islam, terrorismo internazionale e immigrazione clandestina: per alcuni media, la priorità è stabilire un nesso tra questi tre elementi per alimentare l'idea dell'assoluta incompatibilità tra fede islamica e civilizzazione occidentale. Il progetto, però, passa per la costruzione di un'immagine profondamente negativa dell'Islam e dei musulmani.

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Gravidanza surrogata, guardiamola da est

Il tema della cosiddetta maternità surrogata o, più brutalmente "utero in affitto", ha riempito i giornali e i dibattiti televisivi del nostro paese. Proviamo a guardarlo con un punto di vista che tenga conto dell'Europa centro-orientale, dove si trovano le donne - la parte più povera di loro, almeno - che decidono di offrire questo servizio in cliniche dagli standard umani e morali non sempre adeguati. Quale soluzione?

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Il fascismo sta riemergendo in Europa

Il settimanale sloveno Mladina ha dedicato un'ampia riflessione al tema del riemergere del fascismo in Europa. Un punto di vista diverso dal solito, che proviene da un paese piccolo e periferico, e per questo interessante. Ne abbiamo tradotto alcune parti per voi ...

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La tragedia delle foibe e il nazionalismo italico. Una memoria selettiva?

E' di nuovo tempo di parlar di foibe, ma agli italiani non viene raccontata tutta la verità. La retorica nazionalista oblitera e omette di narrare la vicenda per intero, mancando di inserirla nel suo contesto storico. Così la tragedia delle foibe diventa oggetto del dibattito politico, piegata dalle opposte ideologie, e la verità storica si perde. Tentiamo allora di ricostruire i fatti sotto una piena luce, senza piegarci alle verità di parte ...

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La fine del potere politico, l’UE e il capitalismo finanziario

Nella nostra epoca l'economia ha soppiantato la politica facendo di quest'ultima un'ancella del potere. Il vero potere è altrove, nelle mani dei gestori capitalismo finanziario e delle comunità economiche nate per favorirli. Tra queste anche l'Unione Europea. In questo quadro la democrazia si sbriciola e la sovranità del popolo diventa un ricordo...

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Chi ha rotto il giocattolo di Tito? Rileggere la dissoluzione della Jugoslavia

Dopo circa 25 anni, il processo di dissoluzione della Jugoslavia è oggetto di divergenti punti di vista. Uno dei temi più controversi è indubbiamente la responsabilità ultima della disgregazione della federazione post titina. Le scuole di pensiero, se così volessimo definirle, sono sostanzialmente due. Secondo la prima, la Jugoslavia è deceduta per cause prettamente endogene, mentre la seconda addossa la maggior parte della responsabilità a forze esterne al Paese. Proviamo, in sintesi estrema, a porre in evidenza alcune dinamiche.

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L’operazione Oluja e la fine della secolare convivenza in Krajina

Il 5 agosto del 1995 le forze speciali dell'esercito croato rientravano in possesso dei territori sottratti a Zagabria dai secessionisti della Krajina, che sin dal 1991 aveva rappresentato, dal punto di vista militare, il casus belli della guerra in Croazia. Quest'operazione militare aveva il nome di "Oluja", ovvero "tempesta", ed ebbe come conseguenza la fine della secolare convivenza tra serbi e croati

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I crimini di guerra bosgnacchi. Nessuno fu esente dalla barbarie

Durante le guerre jugoslave anche l'esercito bosgnacco si macchiò di crimini di guerra. Il fatto che i cittadini bosgnacchi siano stati le principali vittime di quel conflitto ha spesso portato a sorvolare sui crimini compiuti, ma in quella guerra non ci furono buoni o cattivi e anche i musulmani di Bosnia hanno avuto il doppio ruolo di vittime e carnefici.

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Un numero identificativo sulle braccia. La crisi dei migranti e la banalità del male

Numeri identificativi scritti sulle braccia, treni dirottati verso i campi di raccolta, muri eretti lungo il confine. Una strana isteria in questi mesi coinvolge l'Europa sul problema dei migranti. E dietro l'applicazione di norme e regolamenti si nasconde l'antico seme del male europeo. Non è la prima volta, nella nostra storia, che vengono scritti numeri sulle braccia di persone destinati a campi. E se il paragone è azzardato, non lo è forse la riflessione su dove stiamo andando...

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