Letteraria

Le due occasioni mancate del romanzo albanese

La storia del romanzo albanese è piuttosto recente, specie se paragonata alla fortuna del genere in altre letterature nazionali. Inoltre, è contraddistinta da una certa ripetitività dei temi, soprattutto complice il lungo periodo del realismo socialista. Due opere, tra le altre, avrebbero potuto cambiare il corso delle cose, ma furono ben presto messe ai margini dalla comunità letteraria.

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“La principessa guerriera”, la fiaba in versi di Marina Cvetaeva ora in italiano

Cvetaeva

Protagonista della fiaba in versi della grande poetessa russa è la principessa guerriera, la quale abbandona il proprio ruolo e l’armata a lei fedele per attraversare i mari e salvare così l’amato principe inetto, suo opposto complementare. Una fiaba che si muove tra musica, colori, rimandi alla tradizione biblica e folclorica, per concludersi sotto tinte apocalittiche e immancabilmente tragiche. Come sempre in Cvetaeva, l'amore è infatti "tragedia del mancarsi".

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Come Jules Verne scoprì la Transilvania (per amore di una donna)

Chi ha inventato il mito della Transilvania quale sinistra terra di vampiri? Tutti risponderebbero Stoker con il suo Dracula. Eppure pochi sanno che Jules Verne, pare dopo averla visitata seguendo un suo amore, ha scritto un romanzo, "Il castello dei Carpazi", immerso in una Transilvania tenebrosa. Apparso qualche anno prima di Dracula, il romanzo di Verne inaugura una fortunata serie di storie, film e leggende con protagonista questa regione della Romania.

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Seguite il richiamo! Ricordando Jack London

Il 12 gennaio del 1876 nasceva Jack London, uomo che è stato tutti gli uomini, ha vissuto tutte le vite, scrivendo libri memorabili. Tra tutti, il "Richiamo della foresta" è forse il più incompreso eppure il più importante. Un libro che insegna il prezzo della libertà, particolarmente utile di questi tempi e non solo per i più giovani ...

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L’eredità polacca dei tre fratelli Singer

di Lorenzo Berardi Nell’elenco dei Nobel per la letteratura polacchi, il nome di Isaac Bashevis Singer non trova posto. Eppure l’autore premiato dall’Accademia di Stoccolma nel 1978 e scomparso a Miami nel 1991 è nato a Leoncin, non lontano da Varsavia, nel 1902. Izaak Zynger, questo lo spelling polacco del …

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ROMANIA: Due poeti bohémienne e le sirene del Mar Nero

Agli inizi del Novecento, due amici e poeti romeni, appena tornati in Romania dalla Francia, cercano rifugio a Costanza, sul mar Nero. Porto in rapida crescita, in quegli anni Costanza è un luogo di contatto tra Oriente e Occidente. Il mare affascina e seduce Ion Minulescu e Dimitrie Anghel, poeti simbolisti e decadenti, tanto da essere reso protagonista di alcune loro poesie.

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CULTURA: Il mondo in bianco e nero di Pamuk

CULTURA: Il mondo in bianco e nero di Pamuk

È uscito in libreria per i tipi di Einaudi l'ultimo romanzo del premio Nobel per la Letteratura Orhan Pamuk: La donna dai capelli rossi. Una storia di amore, morte e gelosia. Di luci e ombre, ma soprattutto di bianchi e neri. Un solo colore sopravvive alla malinconia e alla mestizia della trama: il rosso dei capelli della bella attrice incontrata in un teatro di periferia

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ROMANIA: Autobiografia e persecuzione di Negoiţescu, intellettuale e omosessuale

Ion Negoitescu è stato uno dei critici letterari più importanti della Romania del Novecento: ma, soprattutto, è stato uno dei pochi omosessuali dichiarati in un regime che l'omosessualità la perseguitava. In esilio Negoitescu ha raccontato in un'appassionante autobiografia, rimasta incompiuta, la scoperta della sua omosessualità e i turbamenti della sua adolescenza nella Cluj dell'epoca interbellica.

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POLONIA: Miron Białoszewski e le memorie dell’insurrezione di Varsavia

Primo agosto 1944: scoppia l’insurrezione di Varsavia, evento che cambierà tragicamente le sorti della città, della Polonia e della seconda guerra mondiale. Vogliamo ricordarlo qui riportando alcuni frammenti del Pamiętnik z powstania warszawskiego [Memorie dell’insurrezione di Varsavia] di Miron Białoszewski (1922-1983). Pubblicata nel 1970, l’opera rappresenta una testimonianza di rara autenticità, …

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Konstanty Ildefons Galczynski, il poeta ossessionato dal popolo

(da Un’anima e tre ali) Nacque dalla modesta famiglia di un ferroviere nell’anno 1905. Studiò filologia classica e inglese nella Polonia ormai libera e riunificata. Debuttò già nell’anno 1922, ma la prima opera che lo rese famoso fu una dissertazione universitaria, dedicata a un certo poeta inglese della Restaurazione, illustrata …

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REP. CECA: Jan Neruda e la miseria di Malá strana

Jan Neruda è stato uno dei più grandi poeti cechi. Nato nel quartiere praghese di Mala Strana, dovette sfidare la povertà, la critica verso il suo sperimentalismo, il fatto di essere troppo poco “tedesco” in quella Praga ancora austriaca che cominciava a svegliarsi con i rintocchi del 1848. Il poeta …

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L'anima del Caucaso: "Ali e Nino" di Kurban Said

Negli anni Trenta Essad Bey era uno scrittore di grande fama e notorietà. Collaborava a riviste prestigiose, fra cui la statunitense “Asia” e la tedesca “Die Literarische Welt“. Lasciò questo periodico quando aveva 28 anni, dopo aver scritto ben 144 articoli, persino più di Walter Benjamin, altro importante collaboratore del …

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Jan Lechoń, il poeta del mistero

Jan Lechoń (Leszek Serafinowicz) nacque il 13 giugno 1899. Debuttò a 14 anni con la raccolta Na złotym polu (Nel campo dorato), seguita un anno dopo da Po różnych ścieżkach (Per differenti sentieri). Studiò filologia polacca all’Università di Varsavia e fu co-redattore della rivista Pro arte et studio, co-fondatore del cabaret letterario Pikador (1918) e uno dei …

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Miroslav Krleža, la rivolta alla barbarie di un poeta jugoslavo

Dietro a queste prediche umanistiche non sentirete altro che l’affilatura dei coltelli. I signori si stanno preparando all’assassinio per rapina, e prima di scannare la povera gente balcanica vogliono diffamarla davanti all’Europa, come se loro fossero gli unici garanti della civiltà europea” Con queste parole Miroslav Krleža scriveva nel 1967 un …

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Addio a Mirko Kovač, scrittore jugoslavo

Ci ha lasciato ieri Mirko Kovač, scrittore e drammaturgo jugoslavo, in seguito croato. Nato nel 1938 nei pressi di Nikšić al confine tra l’Erzegovina e il Montenegro (Regno di Jugoslavia), è stato autore di diversi romanzi, raccolte di racconti, saggi, fiction e sceneggiature cinematografiche.. Kovač ha studiato drammaturgia presso l’Accademia …

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Izet Sarajlić, il poeta che restò a Sarajevo

Era un intellettuale, camminava rasente ai muri di Sarajevo quando il cecchino dal cimitero ebraico sparava a caso sulla città in cambio di cento marchi per ogni persona uccisa. Era un intellettuale, stava in fila per l’acqua o per il pane. Era un intellettuale e quindi restava, senza retoriche né …

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La perdita di un mondo. Roth, von Salomon, e la grande guerra

Tra tutte le illusioni che accompagnarono lo scoppio del conflitto mondiale, quella di riuscire a ritrovare nelle trincee il senso della vita autentica fu tra le prime a cadere. Cercando di “dominare con lo sguardo” l’evento bellico, Jünger scrive nel 1919 che quell’evento è ancora troppo vicino per poterne “cristallizzare …

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Il duplice tramonto. Ebraismo e lingua tedesca in Europa orientale

Gli ebrei dell’est, gli Ostjuden, incarnavano il carattere transnazionale, la disorganicità e l’irrequietezza che definiva la Mitteleuropa rispetto agli stati nazionali. Erano inoltre gli unici a riconoscere in una lingua, lo yiddish, e non in un territorio, l’elemento fondamentale della loro identità. Proprio questo rapporto tra comunità e lingua riveste …

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Tristan Tzara, tra Parigi e Bucarest le poesie avant dada

Il nome di Tristan Tzara nella cultura del Novecento non ha bisogno di presentazioni. È legato in generale ai movimenti d’avanguardia più radicali e libertari, e più in particolare al Dadaismo, che il poeta d’origine romena ha contribuito a lanciare a Zurigo nel 1916 insieme ad altri artisti, prima di …

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Attila József, il mendicante di bellezza

Un poeta che non smetterà mai di essere attuale, Attila József, è stato protagonista di una serata di poesia nella cornice della Palazzina Liberty di Milano, allestita per presentare il volume “Il mendicante di bellezza”, una raccolta delle prime opere dell’autore ungherese, scritte tra i 16 e i 20 anni, …

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Tra Mosca, Praga e Berlino la memoria riscoperta di Julius Fučík

Pavoneggiarsi in giro può risultare utile e soddisfacente. Specie se usi trattare argomenti sui quali la quasi totalità degli interlocutori sorvola. Però talvolta è abitudine che espone a rischi: domande insidiose sono costantemente dietro l’angolo. Allora tocca essere abile nello svicolarsi. Visto che abbiamo spesso bicchieri in mano, funziona il …

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Una poetessa di nome Wisława

La prima volta che pensai a Wisława Szymborska – dopo aver letto una sua economica raccolta – fu guardando una nespola dal fruttivendolo e chiedendomi se dietro quel piccolo frutto giallo ci fosse una poesia. Una “semplice e chiara” nespola, una penna, un cane, un signore con l’ombrello, una cipolla: …

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Florilegio Solzenicyn

a cura di Luca Bistolfi “Nel corso d’una perquisizione nulla è inviolabile. Quando fu arrestato il macchinista di locomotive Inosin, la bara d’un suo bambino appena morto era nella camera. I giuristi gettarono il bambino fuori dalla bara e si misero a cercare anche là dentro”. “A forza di masticare …

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Stanislaw Witkiewicz, l'insaziabilità del male

    Quando aveva ospiti, Stanislaw era solito condurli nel prediletto salotto di casa, ove un personale museo degli orrori accoglieva il visitatore. Quest’ultimo, posati cappello e cappotto, veniva graziosamente fatto accomodare tra una lingua essiccata (strappata a un cadavere di neonato), un capello appartenuto alla testa di Bejilis (un …

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Kafka e la claustrofobia della legge

Qualcuno doveva aver calunniato Josef K., poiché un mattino, senza che avesse fatto nulla di male, egli fu arrestato. Tempo fa conobbi una ragazza che mi lasciò una buona – soprattutto perché inattesa – impressione iniziale, in quanto discorrendo di qualche situazione assurda e illogica occorsami, la definì “kafkiana”. L’aggettivo …

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Jan Skacel, il colore del silenzio

di Giovanni Catelli “Sono solo un poeta, un radar sotto i tigli. Non sta a me rispondere. Io domando.” Jan Skacel è uno dei più grandi poeti cechi del novecento, e si può  salutare con gioia la pubblicazione della sua prima antologia in lingua italiana, presso le Edizioni Metauro, a cura di …

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L'attualità di Jan Zabrana

“Ho infine maturato la certezza che è possibile correre tutti i rischi della libertà, ma che quello della sua assenza non è sopportabile. Io non sopporto più questa situazione. Non scrivo più. E, ciò che è peggio, non lo faccio neppure per me stesso. A volte, soltanto, leggo quel che …

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POLONIA: Proust nel gulag

Parigi 1924. Joseph Czapski, ventottenne rampollo di una famiglia aristocratica polacca, arriva nella capitale francese con un piccolo gruppo di amici artisti per dedicarsi allo studio delle belle arti. Vuole restarci qualche mese per imparare lo stile del Ventesimo secolo, ma Parigi lo tratterrà per sette anni. La letteratura lo …

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Il Mediterraneo di Predrag Matvejevic

E gli antichi poemi per la gestante terra. Con i versi mancanti. Oh invaso dell’Atlantico sacco amniotico delle scritture. La storia annienta generazioni di giovani […] ma conduce all’unione per volontà genitale[1]. recensione a Breviario mediterraneo di Predrag Matvejevic Un faro, che potrebbe essere quello di Alessandria, ad illuminare la …

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Distruzione e riciclo in Tadeusz Różewicz

Introduzione La poesia polacca del Novecento si può forse considerare una poesia della “crisi”, prodotta da una cultura e da una società che, da sempre abituata a vivere sul limes della storia, prima di altre ne ha percepito i mutamenti e vissuto le tragedie. Autori come Alexander Wat (Lucifero disoccupato,1927 …

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La poesia di Wislawa Szymboska

Introduzione È all’incirca a partire dalla metà del Novecento che si acutizza la percezione di un contrasto tra l’espansione della tecnologia e la sensazione di un incombente pericolo dovuto al moltiplicarsi di danni e devastazioni irreversibili. Tali problematiche iniziano a porsi non più solo come dibattito puramente teorico ma entrano …

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Miron Bialosewski, accoccoloni impoltronato

L’incontro con Miron Białoszewski (ma non è un incontro, si inciampa in Miron Białoszewski e ti scappa persino un’ imprecazione quando girata la pagina ti accorgi di non averci capito niente!) non è di quelli che si fanno tra amici: «Gradisce un cordiale?». Proprio no, non è la cordialità la …

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Zbigniew Herbert, una questione di gusto

Zbigniew Herbert è forse il più grande poeta polacco contemporaneo, accanto a lui solo Czeslaw Milosz, autore certamente meglio noto al pubblico occidentale. Interrogandosi se una nazione -in un determinato periodo storico- potesse avere «due più grandi poeti», Iosif Brodskij risponde che non poteva essere altrimenti per un paese «destinato …

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