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L'elezione di Trump alla Casa Bianca avrà ripercussioni anche sui paesi balcanici e sulle scelte dei vari leader

E' passato un anno dagli scontri avvenuti a Zvecan, nel nord del Kosovo, tra manifestanti serbi e soldati NATO. Dopo il fallimento ad aprile scorso del referendum per la rimozione dei sindaci albanesi, il nord del paese rimane nel limbo. 

Bruxelles vuole includere l'Accordo di Ohrid con il Kosovo nei negoziati di adesione con la Serbia, ma i nodi da sciogliere sono ancora molti.

Importante riunione a Skopje tra i leader dei Balcani occidentali su crescita economica e integrazione europea. Intanto la presidente della Commissione Von der Leyen vola a Sarajevo

Gli avvenimenti degli ultimi mesi hanno reso quasi impossibile la prosecuzione del dialogo tra Serbia e Kosovo. L'accordo di Ohrid sembra ormai definitivamente naufragato, le responsabilità della UE sono evidenti. E, oggi, ogni scenario sembra possibile

Torna a crescere la tensione nel nord del Kosovo: cerchiamo di capire meglio le origini dell'ennesima crisi.

Il 2 maggio i leader di Kosovo e Serbia si sono incontrati a Bruxelles, facendo seguito all'accordo siglato a Ohrid lo scorso marzo: alcuni passi avanti e tanti nodi ancora da sciogliere.

Nessuna firma ufficiale, ma ad Ohrid Kosovo e Serbia trovano l'accordo per la normalizzazione dei rapporti. Un momento storico, ma restano molti interrogativi da chiarire.

Il 17 febbraio 2008, il parlamento di Pristina dichiarava solennemente il Kosovo uno stato sovrano e indipendente. Quindici anni dopo, il paese si trova ad affrontare una fase delicata della sua storia.

Il gruppo paramilitare russo Wagner ha lanciato una campagna di propaganda per arruolare soldati in Serbia

Sembra tornata la calma in Kosovo dopo settimane di tensioni. Nonostante la stampa internazionale già preannunciava lo scoppio di una nuova guerra in Europa, oggi si parla apertamente della possibilità di un accordo tra Kosovo e Serbia da finalizzare entro la primavera.

Nuovo colpo di scena sul fonte dei rapporti tra Kosovo e Serbia. I serbi si dimettono dalle istituzioni politiche, giudiziarie e di polizia del Kosovo, in risposta alle nuove misure del governo di Pristina sulle targhe serbe. Cosa sta succedendo?

Kosovo e Serbia hanno raggiunto un accordo sulle carte d'identità, ma l'1 settembre si attende l'entrata in vigore delle misure di Pristina sulle targhe delle auto. Facciamo il punto della situazione.

Il 10 e 11 giugno si è svolta la visita nei Balcani Occidentali da parte del cancelliere tedesco Olaf Scholz. Focus sulle reazioni tra Kosovo e Serbia.

Settimane di tensione nei rapporti tra Kosovo e Serbia, diversi attacchi contro agenti kosovari sono avvenuti a ridosso del confine serbo

Nelle ultime settimane Serbia e Kosovo sono tornati a scontrarsi su diversi temi, suscitando preoccupazione in Europa. Cosa sta succedendo?

Miroslav Lajcak, rappresentante speciale dell’Unione europea per il dialogo Belgrado-Pristina, ha annunciato che Kosovo e Serbia hanno raggiunto un accordo per sbloccare la crisi esplosa 10 giorni fa sulla questione delle targhe delle auto. Cosa dice l'accordo?

Ancora una volta Serbia e Kosovo hanno perso un'occasione per mostrarsi responsabili e provare a trovare un minimo comune denominatore per un vero dialogo.

Le elezioni in Kosovo hanno un chiaro vincitore: si tratta di Albin Kurti, personaggio controverso, su cui si concentrano moltissime aspettative di cambiamento. Ma qual è la sua storia?

La storia dei vojvoda, guardiani albanesi che proteggevano i monasteri ortodossi in Kosovo

Il tanto atteso incontro alla Casa Bianca fra i presidenti di Kosovo e Serbia non si è tenuto, a seguito delle accuse di crimini di guerra e crimini contro l'umanità pervenute contro il presidente kosovaro Thaçi. Si tratta dell'ennesimo colpo di scena in un dialogo che continua ad essere complesso

Miroslav Lajčák è stato chiamato dall'UE a sbloccare le complicate relazioni tra Belgrado e Pristina e a favorire una nuova fase di dialogo. La strada per il diplomatico slovacco è da subito in salita, complicata anche dalla crisi di governo in Kosovo

Lo scorso 8 e 9 maggio si sono riuniti a Tirana i presidenti dei paesi dei Balcani occidentali nell'ambito del processo di Brdo-Brioni. Malgrado alcune positive dichiarazioni di intenti il percorso verso la piena integrazione dei paesi dei Balcani occidentali sembra ancora lungo.

La scelta di Pristina di mantenere i dazi sui prodotti serbi e bosniaci ha suscitato le critiche dei maggiori attori internazionali e ha provocato forti contrasti all'interno del governo kosovaro. È la fine del processo di normalizzazione tra la Serbia e il Kosovo o si tratta soltanto di uno stallo temporaneo?

Dopo una riunione del suo esecutivo, il primo ministro Ramush Haradinaj ha annunciato lo scorso 6 novembre, la decisione di aumentare le tariffe doganali del 10% sui prodotti serbi e bosniaci. Haradinaj ha precisato che per la prima volta una simile decisione viene presa nella storia recente del paese. Secondo …

Momenti di alta tensione tra Kosovo e Serbia nella giornata di ieri. Arrestato un esponente serbo del governo. Mentre Vucic cita Milosevic e dice ai serbi del Kosovo che ""nessuno vi attaccherà" ...

Il Kosovo si appresta a celebrare i suoi primi dieci anni da stato indipendente. Da quel 17 febbraio 2008, la strada percorsa è stata lunga e accidentata. L’anniversario, però, deve essere l’occasione per un cambio di passo verso il futuro.

Un’estate di intense trattative politiche potrebbe presto portare alla formazione di un nuovo governo, dopo tre mesi di stallo. La coalizione eterogenea che si profila rischia però di generare un esecutivo instabile. L’opposizione è pronta ad approfittarne, aumentando le incognite sul futuro.

Lunedì 3 luglio il presidente della Serbia Vucic e quello del Kosovo Thaci si sono incontrati a Bruxelles, insieme alla Mogherini. Dopo mesi di stallo, riprende il dialogo tra Belgrado e Pristina, che sembra ora sempre più nelle mani dei due uomini forti di Serbia e Kosovo.

Il presidente Thaci vuole dotare il Kosovo di un proprio esercito. Critiche sono giunte da Belgrado e da Washington, mentre emerge lo spettro di elezioni anticipate.

Il ponte di Mitrovica, simbolo della divisione tra serbi e albanesi in Kosovo, sarà aperto al traffico il prossimo gennaio. I lavori sono già partiti, le aspettative sono tante, così come le incertezze.

Il tour elettorale di Aleksandar Vučić fa tappa tra i serbi del Kosovo. Tra promesse e slogan, una granata esplode a Zubin Potok, mentre il premier serbo continua a sostenere che la Serbia non riconoscerà mai il Kosovo ma il dialogo è quanto mai necessario.

Due diversi attacchi armati a danno di cittadini serbi hanno provocato attimi di terrore nel piccolo paese balcanico, mentre si teme per il deteriorarsi del processo di normalizzazione tra Pristina e Belgrado.

Lo scorso venti ottobre il consiglio esecutivo dell'UNESCO ha accettato la richiesta di candidatura del Kosovo a membro dell'agenzia ONU per la cultura. La richiesta era stata presentata dall'Albania e questa ha ottenuto 27 voti favorevoli, 14 contrari e 14 astenuti.

Il premier serbo, Aleksandar Vucic, dimostra di essere un leader molto pragmatico, come accadde in reazione alla crisi dei rifugiati. La settimana scorsa, infatti, Serbia e Kosovo hanno raggiunto un accordo che sancisce la creazione di un organismo autonomo per i serbi del nord, ma che de facto porta a riconoscere il sistema politico kosovaro come sistema indipendente.

Il parlamento della Serbia ha approvato domenica 13 gennaio 2013, dopo un estenuante dibattito iniziato il giorno precedente, una nuova risoluzione sul Kosovo. Il titolo è particolarmente interessante: “l’Assemblea Nazionale della Repubblica di Serbia sui principi fondamentali per i colloqui con le istituzioni temporanee di autogoverno in Kosovoe Metohija.” Secondo …