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UCRAINA: La minaccia russa è reale e imminente?

Da Kiev – Nei giorni scorsi si è svolta la visita del Segretario di Stato americano Anthony Blinken a Kiev, in cui è stato riaffermato il sostegno degli Stati Uniti alla “sovranità, integrità territoriale e indipendenza dell’Ucraina”. Blinken ha fatto notare che la Russia ha ritirato una parte delle sue truppe, ma che “forze significative rimangono presso il confine ucraino” e che “la Russia ha la capacità con breve preavviso di porre in atto azioni aggressive qualora lo decidesse”. Ha dichiarato inoltre che gli Stati Uniti stanno osservando la situazione “molto, molto attentamente”.

Questo conferma l’appoggio degli Stati Uniti all’Ucraina, ma fa comprendere anche che la minaccia russa è reale e, sostanzialmente, immutata. In un’intervista rilasciata alla testata ucraina Novoe Vremia, l’ex ambasciatore USA a Kiev William Taylor, pur usando toni distensivi e rassicurando i lettori, si lascia sfuggire una confessione molto preoccupante: “La minaccia di una nuova aggressione russa era molto elevata fino a poco tempo fa e Putin ha decisamente considerato questa opzione; a giudicare dal modo in cui ha schierato le sue truppe al confine, era pronto”.

Nella sostanza nulla è cambiato, quindi la minaccia di aggressione permane immutata. Nelle ultime settimane, sono girate notizie che confermano il rischio elevato di un attacco all’Ucraina dal territorio della Crimea, come sostenuto da East Journal. L’ex consigliere di Putin Andrej Illarionov ha dichiarato di ritenere l’attacco russo in questa zona il più probabile e ha indicato anche il periodo del possibile colpo di mano: la fine di luglio. Per quel periodo, saranno terminate le esercitazioni NATO in Europa e sarà probabilmente portato a termine anche il gasdotto North Stream 2, che permetterà il transito del gas russo verso la Germania, aggirando di fatto il territorio ucraino.

Illarionov ha indicato precisamente come obiettivo dell’attacco il territorio ove si origina il Canale della Crimea settentrionale, che forniva l’acqua ora mancante: prendendo militarmente la diga di Kachovka con l’annesso bacino idrico e due ponti a Cherson, si ottiene di isolare il territorio sottostante dall’Ucraina continentale. Inoltre, prendendo la penisola di Kinburn, si può ottenere di isolare due importanti porti ucraini: Cherson e Mykolaiv. In questa zona si trovano anche centrali elettriche di fondamentale importanza per l’Ucraina, la cui presa potrebbe causare un danno gravissimo.

La minaccia russa è assolutamente reale e imminente, e in questo caso sarebbe davvero difficile giustificare con la sorpresa un’insufficiente difesa del territorio, come avvenne al momento della presa della Crimea. Ora le circostanze permettono di stabilire una linea di difesa e ogni discorso rassicurante rappresenta una colpevole sottovalutazione del rischio. Secondo Illarionov, la presa e la conservazione successiva del territorio in questione sarebbe molto agevole da parte della Russia.

Riguardo alla strenua intenzione di recuperare l’approvvigionamento idrico per la Crimea, giunge la notizia secondo cui il parlamento della Crimea ha chiesto all’FSB russo e al Comitato Investigativo di iniziare un procedimento criminale contro 12 cittadini ucraini, tra cui gli ex presidenti Leonid Kravčuk e Petro Porošenko, oltre che i leader tatari in esilio Mustafa Džemilev e Rafat Čubarov. Sono accusati di terrorismo internazionale, sabotaggio ed “ecocidio” per il blocco energetico, idrico e dei trasporti verso la Crimea.

La richiesta è molto seria e potrebbe portare a pesanti condanne in Russia. Questo fa comprendere a che punto la fame d’acqua della Crimea rappresenti un problema gravissimo per la Russia, tale da giustificare senza difficoltà un attacco militare, ponendo come motivazione la difesa dei diritti dell’uomo, ovvero il diritto all’acqua per le popolazioni, come già sostenuto a livello internazionale presso le Nazioni Unite.

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Immagine: Ichigo121212/Pixabay

Chi è Giovanni Catelli

Giovanni Catelli, cremonese, è scrittore e poeta, esperto di cultura e geopolitica dell’Europa orientale. Suoi racconti sono apparsi in numerose testate e riviste, tra cui il Corriere della Sera, la Nouvelle Revue Française, Nazione Indiana, L’Indice dei Libri. Ha pubblicato In fondo alla notte, Partenze, Geografie, Lontananze, Treni, Diorama dell'Est, Camus deve morire, Il vizio del vuoto, Parigi e un padre (candidato al Premio Strega 2021). Geografie e Camus deve morire (con prefazione di Paul Auster) sono stati tradotti in varie lingue. Collabora con Panorama e dirige Café Golem, la pagina di cultura di East Journal. Da più di vent'anni segue gli eventi letterari, storici e politici dell'Europa orientale, e viaggia come corrispondente nei paesi dell'antico blocco sovietico.

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