An airplane with the Russian flag is seen at Simon Bolivar International Airport in Caracas, Venezuela March 24, 2019. REUTERS/Carlos Jasso

RUSSIA: Forze militari russe sono state inviate in Venezuela

Due aeroplani dell’aviazione militare russa sono atterrati a Caracas trasportando circa cento soldati. Lo riferisce l’agenzia Reuters.

Il reporter venezuelano Javier Mayorca ha scritto su Twitter che uno dei due velivoli trasportava Vasily Tonkoshkurov, capo delle forze di terra russe, aggiungendo che oltre alle truppe sarebbero state scaricate 35 tonnellate di materiali militari. Secondo la fonte citata da Reuters, il sito di flight-tracking Flightradar24, nella giornata di sabato i due aeroplani, un Ilyushin IL-62 e un Antonov AN-124, hanno lasciato Caracas alla volta dell’aeroporto militare di Chkalovsky, facendo scalo in Siria.

Anche il portale Sputkin, espressione della propaganda del Cremino, ha confermato la notizia ricordando come, in precedenza, il ministro degli Esteri venezuelano, Jorge Arreaza, avesse affermato che Caracas non avrebbe chiesto alla Russia né la fornitura di armi né assistenza militare. Qualcosa è evidentemente cambiato. Un funzionario del governo di Nicolás Maduro ha spiegato all’Associated Press che gli aerei russi fanno parte di un programma di cooperazione militare tra i due paesi alleati, confermandone implicitamente l’arrivo.

La presenza militare russa, benché limitata, è un deterrente all’intervento militare americano. Intervento peraltro mai escluso da Washington che continua a sostenere Juan Guaidò il quale, lo scorso 23 gennaio, si è autoproclamato presidente ad interim fino a nuove elezioni. Degli interessi russi in Venezuela abbiamo parlato diffusamente in questo articolo a firma di Oleksiy Bondarenko. Intanto prosegue il braccio di ferro interno al paese. Un braccio di ferro intenso, che dimosytra da un lato la presa di Maduro sul paese e dall’altra la durezza dell’oppsizione, capace di reggere a una lunga pressione. Fin dalla morte di Chavez, il paese si trova spaccato in due e la crisi ha raggiunto in questi mesi il suo acme. Come raccontato da Formiche.net giovedì 21 marzo, i servizi segreti di Maduro hanno arrestato Roberto Marrero, stretto collaboratore del presidente ad interim, Juan Guaidó, e parlamentare dell’Assemblea Nazionale.

Al momento nessun commento ufficiale è arrivato da parte delle autorità russe e venezuelane. In verità Maduro aveva annunciato che la Russia avrebbe mandato “soccorsi”, lasciando intendere si trattasse di aiuti umanitari. Ma le truppe militari inviate da Mosca, più che forze umanitarie, sembrano la mossa che Caracas attendeva per portare la crisi venezuelana a un nuovo e più alto livello di tensione.

 

 

Chi è Matteo Zola

Giornalista professionista e professore di lettere, classe 1981, è direttore responsabile del quotidiano online East Journal. Collabora con Osservatorio Balcani e Caucaso e ISPI. E' stato redattore a Narcomafie, mensile di mafia e crimine organizzato internazionale, e ha scritto per numerose riviste e giornali (EastWest, Nigrizia, Il Tascabile, Il Reportage). Ha realizzato reportage dai Balcani e dal Caucaso, occupandosi di estremismo islamico e conflitti etnici. E' autore e curatore di "Ucraina, alle radici della guerra" (Paesi edizioni, 2022) e di "Interno Pankisi, dietro la trincea del fondamentalismo islamico" (Infinito edizioni, 2022); "Congo, maschere per una guerra"; e di "Revolyutsiya - La crisi ucraina da Maidan alla guerra civile" (curatela) entrambi per Quintadicopertina editore (2015); "Il pellegrino e altre storie senza lieto fine" (Tangram, 2013).

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2 commenti

  1. Claudio Vito Buttazzo

    Benissimo! Vuol dire che gli yankee non possono più fare quel che gli pare, neppure nel loro “cortile di casa”.

  2. STEFANO VALSECCHI

    “Alzare il livello della tensione internazionale” ma chi ha tentato il golpe in Venezuela contro un governo leggittimamente elettro non è l’unico responsabile di aver alzato il livello della tensione internazionale?

    Grazie

    Stefano Valsecchi

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