Film di apertura della sezione Orizzonti è Mother, la travolgente epopea su Madre Teresa di Calcutta firmata Teona Strugar Mitevska ed Elma Tataragic, con Noomi Rapace nel ruolo di protagonista.
Quando abbiamo intervistato Teona Strugar Mitevska in occasione di The Happiest Man in the World, la cineasta macedone ci ha già anticipato il soggetto del suo prossimo film: Madre Teresa di Calcutta, la leggendaria missionaria, nata a Skopje, fondatrice delle missionarie della carità e vincitrice del Premio Nobel per la Pace nel 1979. Nel film, co-sceneggiato da Elma Tataragic, non incontriamo l’icona oggigiorno radicata nell’immaginario collettivo: assistiamo ai sette giorni prima della sua partenza in missione, quando ancora fa parte dell’ordine delle Suore di Loreto.
Nell’anticipare il soggetto Mitevska ha fatto un riferimento a Il Toro di Sokurov, film che famosamente reimmagina una giornata nella vita di Lenin durante gli ultimi anni, ormai completamente annebbiato dalla senilità ed incapace di ricordare la propria personalità. Così la Madre Teresa interpretata da Noomi Rapace non è da identificarsi in una sorta di biopic “ispirato ad una storia vera”, o nella Madre Teresa fotografata in età anziana e collocata nei libri di Storia delle scuole medie come figura di carità esemplare: è ancora un personaggio in potenza, ancora non la figura resa sacra dalla tradizione – a tratti è altro che caritatevole, sembra ossessionata, dubita della propria chiamata, sotto una maschera dogmatica e fredda dubita della propria vanità, mnetre il suo progetto di fondare una missione di carità sembra quasi più una missione personale che uno scopo caritatevole. Elma Tataragic scrive un personaggio a tutto tondo, una Madre Teresa più umana rispetto all’iconografia che ormai ci ha abituato ad identificare in lei una figura pia e dalla devozione perfetta – un po’ come l’operazione che Scorsese compie ne L’ultima tentazione di Cristo: un’umanizzazione che non cade in una “blasfemia” irrispettosa per uno spettatore credente, ma che riprende figure legate ad un ambito sacro e le cala nella realtà, le mette alla prova di fronte a moderni problemi etici, ed in realtà attraverso a questa sorta di “via crucis” terrena le rende figure forse ancora più meritevoli di devozione.
Come Madre Teresa è più un archetipo che il personaggio storico, così la sua vicenda può assumere una forma più “programmatica”, più strutturata: sette giorni scanditi da una serie di prove, “stadi”, che il personaggio affronta e che le permettono di approfondire certi aspetti del proprio carattere, una presenza sempre più persistente dell’onirico e dell’allucinazione, fino ad una scena finale in cui passato e presente (quello odierno) sembrano convergere. Mother è un film che sperimenta in modo sottile ed attento, e lo fa con massima cura. Si tratta anche di un film molto più “grande” rispetto ai film precedenti di Mitevska e Tataragic, che spesso sfruttavano un’unità spazio-temporale dell’azione ed una vicenda ristretta per affrontare temi più ampi.
Mother in Italia verrà distribuito da Adler Entertainment, probabilmente ad Ottobre.