150 anni dopo il Compromesso Austro-Ungarico in Ungheria si festeggia un altro importante accordo, che probabilmente passerà meno alla storia rispetto allo storico ausgleich, ma ha un’importanza non di secondo piano, specialmente tra i consumatori di birra. Il marchio multinazionale Heineken e il piccolo birrificio seclero Csíki Sör hanno trovato un’intesa, annunciando in un comunicato congiunto la pace tra le due birre.
Una “guerra” iniziata molti anni fa (qui alcuni articoli per riviverne la trama seguita dalle battute iniziali da east journal) e che negli ultimi mesi si era inasprita riuscendo anche a coinvolgere direttamente il governo ungherese. E’ della scorsa settimana infatti la notizia, rimbalzata nei principali organi di stampa internazionali, che il governo di Budapest aveva intrapreso nuovi passi contro l’utilizzo della stella rossa, simbolo della dittatura comunista ma anche simbolo della Heineken. Da più parti si era gridato allo scandalo, ma molti non avevano considerato il fatto che in realtà a Budapest ben poco interessava vietare il simbolo, spesso presente in numerose marche, ma che in realtà mirava a colpire la Heineken, rea di aver compromesso l’esistenza di un piccolo birrificio seclero. Le mosse del governo di Budapest (iniziate in realtà da numerosi comuni ungheresi) non avevano molto a che fare con i simboli comunisti. Rientravano invece nelle attività di tutela della minoranza ungherese all’estero. Un “gioco” di ruoli nel quale la “madrepatria” si propone di tutelare la minoranza. Certo è che invece di difendere grandi diritti come l’esistenza, la lingua o la parola, in questo caso si è difeso un birrificio artigianale, che deve avere molti amici a Budapest, ma che era diventato simbolo di una lotta identitaria.
Tanto è vero che János Lázár, sottosegretario alla presidenza, ha visitato il piccolo birrificio transilvano venerdì. In quell’occasione ha dichiarato: “le aziende ungheresi in difficoltà possono contare sull’aiuto del governo ungherese; invece quelle multinazionali che pensano di danneggiare le aziende ungheresi possono contare sul fatto che il governo ungherese non ha paura di schierarsi contro di loro“. Il governo ungherese, ma potremmo dire tutta l’Ungheria con le iniziative di boicottaggio di comuni o singoli cittadini, sono riusciti quindi a mettere all’angolo la multinazionale olandese che ha dovuto fare un passo indietro.
I due birrifici hanno così rilasciato lunedì sera un comunicato stampa congiunto in ungherese e inglese che recita “le parti si sono accordate sul fatto che le marche Ciuc e Csíki Sör possono pacificamente coesistere sul mercato. Il compromesso comprende il ritiro di tutte le istanze giudiziare avviate negli anni scorsi.” Insomma dopo il Compromesso del 1867 un altro passo importante verso la pacificazione e il quieto vivere comune. Se il primo ha portato mezzo secolo di progresso nella mitteleuropa, speriamo che il secondo porti almeno un po’ di felicità in più e qualche battibecco in meno nei numerosi pub sparsi nell’Europa centrale.