ROMANIA: Una voce dalla protesta

Le principali città della Romania sono percorse da una serie di proteste che proseguono da giorni. L’organizzazione delle proteste avviene per lo più su Facebook, dove esistono numerosi gruppi di giovani dimostranti, tra cui Timişoara Civică. Siamo riusciti a contattare Andrei Lemo Tănasă, uno degli organizzatori di questa associazione, che ci ha aiutato a tracciare un quadro sulle rivendicazioni dei giovani romeni. Si tratta di una voce generazionale, che proviene da Timişoara, città simbolo delle proteste del 1989. Questa intervista intende essere elemento aggiuntivo di comprensione (e di complessità) delle proteste romene. 

In che si differenzia la generazione attuale da quelle del passato? Quali sono i modelli e quali gli obiettivi principali del movimento?

La generazione attuale è diversa perché noi non vogliamo essere una “generazione del sacrificio” come quella che ha vissuto il difficile periodo di transizione degli anni Novanta. Al contrario, vogliamo essere il cambiamento di cui la Romania ha bisogno. Noi siamo la generazione che resiste (#Rezist è lo slogan che abbiamo deciso di portare in segno di protesta pacifica nella vita quotidiana, a lavoro, etc quando non siamo fisicamente a protestare nel centro della città). Seguiamo un modello di protesta pacifico e creativo come si può vedere nei filmati apparsi online. Gli obbiettivi sono esposti nel dettaglio sul nostro sito web.

Come è organizzata la rete? Esiste una struttura di livello nazionale oppure è radicata a livello locale? Chi partecipa alle dimostrazioni?

Noi di Timişoara Civica siamo bene organizzati e cerchiamo il più possibile di tenere contatti anche con le altre città.Ma non possiamo parlare a nome loro perché non esiste un gruppo a livello nazionale. Convochiamo assemblee e arriviamo a un accordo comune. Alle manifestazioni è libero di partecipare chiunque sia spinto da spirito civile e sia d’accordo con Proclamaţia România 2017.

Credi che il movimento possa avere effetti positivi sulla situazione sociale del paese?

Siamo scesi, scendiamo e scenderemo in piazza per questo finché non sarà risolto il conflitto creato dall’attuale governo. Siamo convinti dipoter creare insieme una certa pressione tanto da essere ascoltati.Il nostro obiettivo è di salvare insieme la Romania dalle mani dei corrotti.

Credi che il contatto con i giovani dell’Europa occidentale abbia contribuito a questi fenomeni? L’esperienza ha sincronizzato definitivamente la società civile romena con i grandi movimenti democratici occidentali?

Sì, i grandi movimenti democratici occidentali ci hanno aiutato e ispirato nel definire meglio la società civile anche qui nell’Est, in modo lento, ma sicuro. Tuttavia il nostro è un movimento pienamente romeno. Il resto dell’Europa può mettere pressione all’attuale governo e, per questo, nei limiti del possibile, cerchiamo di mantenere un contatto con tutti i paesi che desiderano accostarsi o aiutarci in ogni modo.

In che rapporto vi ponete con il mondo politico? Le esperienze che avete vissuto in questi anni possono essere utili a creare una nuova visione politica?

Non vogliamo essere affiliati a nessun partito o movimento politico. Ci manteniamo apolitici. Sicuramente le esperienze di questi ultimi anni creeranno, se non l’hanno già creata, una visione politica molto diversa rispetto a quella delle generazioni precedenti. Il panorama politico romeno ha iniziato davvero a rinnovarsi.

Si tratta di un movimento di protesta di una generazione “arrabbiata” senza una struttura o possiamo immaginare un momento di rinnovamento più profondo?

È una generazione bene informata che non tollerala menzogna e la disinformazione che viene dalla classe politica attuale. Sì, possiamo dire che è un momento di rinnovamento.

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Chi è Federico Donatiello

Sono nato a Padova nel 1986, città in cui mi sono laureato in Letteratura medievale. Sono dottore di ricerca sempre a Padova con una tesi di storia della lingua e della letteratura romena. Attualmente sono assegnista di ricerca a Padova e docente di letteratura romena a "Ca' Foscari" a Venezia. Mi occupo anche di traduzioni letterarie e di storia dell'opera italiana.

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