RUSSIA: Verso le elezioni. Brogli alle primarie di Putin

L’istituto di ricerca russo Levada Center ha pubblicato un sondaggio sulle preferenze elettorali dei russi che saranno chiamati alle urne il prossimo 18 settembre. Sarà una tornata elettorale dal volume eccezionale, la più imponente degli ultimi anni: si voterà per la Duma di Stato, ma allo stesso tempo anche per i consigli regionali e municipali. Il sondaggio non rileva dati sbalorditivi, ma al contrario conferma i più che fondati sospetti sul fatto che queste elezioni non andranno di molto a cambiare la situazione politica russa.

Il sondaggio: solo un russo su cinque è sicuro di andare a votare – e uno su tre voterà per Putin

Il 35% degli intervistati ha infatti affermato che voterà per il partito al potere, Russia Unita (Edinaja Rossija), il 14% per il partito comunista, il 9% per quello liberal-democratico. Le altre fazioni e movimenti politici, come Jabloko (il partito liberale noto, tra le altre cose, per aver manifestato apertamente contro l’annessione della Crimea), PARNAS (il partito cui viene associato Naval’nyj) e tutte le altre organizzazioni che in febbraio si erano coalizzate sotto il nome di “Piattaforma democratica”, stando al sondaggio, si fermerebbero ciascuna all’1 o 2%. Se i dati venissero confermati a settembre, nella nuova Duma entrerebbero i riconfermati vincitori del partito del Presidente, i comunisti e i liberal-democratici, ovvero coloro che al parlamento russo siedono già, e pressoché con gli stessi numeri. È significativo inoltre ricordare che solo il 19% degli intervistati si è detto certo di andare a votare (il 25% ha affermato che ci andrà “probabilmente”); l’affluenza alle urne della Russia si conferma ogni tornata tragicamente bassa e con un simile elettorato un reale cambiamento della situazione politica sarà sempre difficilmente realizzabile.

La crisi economica favorisce l’opposizione – ma Putin non ha niente da temere

In ogni caso, rispetto ad un precedente sondaggio di aprile, è bene anche far notare come i due partiti “d’opposizione” che riusciranno, teoricamente, ad entrare alla Duma di Stato abbiano guadagnato qualche punto percentuale, mentre Russia Unita ha perso un 7%. Il direttore del Levada Center Gudkov ha affermato che il dato è facilmente interpretabile alla luce della crisi economica crescente e dell’impoverimento della popolazione.

La stessa commissione temporanea riunita dal governo per discutere e trovare una soluzione alla critica situazione economica in cui versa il paese ha sottolineato come finora si siano perseguite due strade errate, ovvero quella del “non fare nulla”, nel timore di peggiorare la situazione, e quella che vorrebbe approfittare del momento per cambiare le cose, ma senza proporre reali obiettivi strategici e senza considerare le risorse a disposizione. La commissione ha invece affermato che le minacce al superamento della crisi sono quelle note della corruzione, dell’arretramento tecnologico, della mancanza di incentivi agli investimenti e dell’isolamento nel panorama economico e politico globale, e contro di esse si deve iniziare a muovere il governo. Comunque, sia il partito comunista che quello liberal-democratico sono “praticamente ali diverse dello stesso sistema politico del Cremlino”, con i quali Russia Unita è abituata a lavorare e che non rappresenteranno una reale opposizione alla maggioranza.

Leggi anche: RUSSIA: Il partito comunista, opposizione o stampella di Putin?

Primarie poco pulite nel partito di Putin

Il 22 maggio si sono svolte intanto le primarie per il partito di Putin, Russia Unita. 225 i rappresentanti indicati dai votanti. Gli spogli hanno richiesto una settimana: molte e di varia natura sono state infatti le denunce di irregolarità, che hanno portato anche all’esclusione di tre candidati ed all’annullamento di diverse schede. Lo slogan “Per delle elezioni pulite!” (За честные выборы!) rimane in Russia sempre attuale. Tra le infrazioni ci sono state l’acquisto di voti (da 400 a 900 rubli a seconda della regione), pressioni di vario tipo, calunnie verso altri candidati, campagna elettorale esplicita anche il giorno delle primarie attraverso volantini ed SMS; addirittura alcuni candidati hanno organizzato navette per gli elettori verso i seggi in cambio, chiaramente, del loro voto sulla scheda. Da una squadra di partito eletta in questo modo, a settembre ci si può aspettare di tutto.

Chi è Martina Napolitano

Dottoressa di ricerca in Slavistica presso l'Università di Udine, è direttrice editoriale di East Journal e scrive principalmente di Russia.

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