CROAZIA: L’adesione all’Ue rischia di slittare al 2014

di Kaspar Hauser

 

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE A BRUXELLES – Passo dopo passo, mattone dopo mattone, la Croazia si sta avvicinando lentamente all’Unione europea. Il 19 aprile a Bruxelles, al termine della dodicesima conferenza di adesione, il paese balcanico è riuscito a chiudere altri due capitoli negoziali, quelli relativi all’Agricoltura e alle Politiche regionali. Le autorità di Zagabria hanno così concluso le trattative su trenta capitoli su trentacinque. Si tratta di un importante progresso, dato che i due dossier rappresentano il 70-75 per cento del budget comunitario. Tuttavia, la speranza del governo croato di concludere i negoziati con l’Ue entro la fine di giugno è un’impresa quasi impossibile.

L’ostacolo più grande per la Croazia rimane il ventitreesimo capitolo sulla Giustizia e sui diritti fondamentali. Nell’ultimo rapporto pubblicato a inizio marzo, i servizi della Commissione europea avevano sottolineato che il paese deve ancora fare importanti progressi. Un’area particolarmente sensibile è quella riguardante la realizzazione di “un convincente track record nel campo della giustizia e della lotta alla corruzione”. In quell’occasione fonti dell’esecutivo comunitario avevano spiegato che, “data la lista di riforme che la Croazia deve ancora realizzare, l’obiettivo di concludere i negoziati a giugno appare troppo ambizioso”. Un’idea condivisa ora anche da alcuni diplomatici croati, che hanno riferito che “le speranze sono ormai ridotte a un lumicino”.

La mancata conclusione dei negoziati a giugno potrebbe significare che la Croazia non riuscirà a entrare nell’Unione europea nel 2013. In tal caso, infatti, il Consiglio dei ministri dell’Ue aspetterà con tutta probabilità la pubblicazione da parte della Commissione dei rapporti sui progressi fatti dai paesi balcanici nel 2011, prevista per il prossimo 12 ottobre. Se l’esecutivo comunitario in quel momento dirà che Zagabria è pronta al 100 per cento, il dossier passerà nelle mani degli stati membri, ma non prima del Consiglio Esteri di dicembre.

In seguito, come sottolineato dal commissario all’Allargamento Stefan Fuele, saranno necessari almeno due mesi “per terminare la preparazione del trattato di adesione”. Tale trattato dovrà essere ratificato da tutti i paesi membri dell’Ue, in molti dei quali è obbligatorio organizzare un referendum. Una consultazione popolare è anche prevista in Croazia, il cui esito non è dato per niente scontato. Durante i precedenti allargamenti dell’Unione il processo di ratifica del trattato è durato in media un anno e mezzo. Se queste tempistiche saranno rispettate, la Croazia diventerebbe il ventottesimo paese membro dell’Ue non prima del 2014.

Chi è Matteo Zola

Giornalista professionista e professore di lettere, classe 1981, è direttore responsabile del quotidiano online East Journal. Collabora con Osservatorio Balcani e Caucaso e ISPI. E' stato redattore a Narcomafie, mensile di mafia e crimine organizzato internazionale, e ha scritto per numerose riviste e giornali (EastWest, Nigrizia, Il Tascabile, Il Reportage). Ha realizzato reportage dai Balcani e dal Caucaso, occupandosi di estremismo islamico e conflitti etnici. E' autore e curatore di "Ucraina, alle radici della guerra" (Paesi edizioni, 2022) e di "Interno Pankisi, dietro la trincea del fondamentalismo islamico" (Infinito edizioni, 2022); "Congo, maschere per una guerra"; e di "Revolyutsiya - La crisi ucraina da Maidan alla guerra civile" (curatela) entrambi per Quintadicopertina editore (2015); "Il pellegrino e altre storie senza lieto fine" (Tangram, 2013).

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2 commenti

  1. io sono dalla croazia ma da tanti anni vivo in italia …io dico tutte queste polemiche per entrare croazia a unione europea ..anno fatto entrare la romania …ma stiamo scherzando croazia doveva entrare gia da tempo ..io non sono un politico ma credo che la croazia si merita di entrare subito

    • E’ vero, la Croazia doveva entrare già da tempo, ma ci sono stati alcuni problemi: la corruzione dilagante della politica, l’arresto di Ivo Sanader, il veto della Slovenia. Così si è andati per le lunghe. Adesso però sembra che i croati, dopo tutto questo tempo, si stiano stancando di questa Unione Europea quasi non la volessero più. E’ importante che la Croazia entri in fretta per evitare che anche lì si diffonda l’antieuropeismo. Il fatto è che l’instabilità croata preoccupa. E poi c’è il problema della Giustizia. Per entrare nell’Unione Europea si deve riformare il sistema giudiziario rendendolo adatto ai criteri europei. E la Croazia ci metterà tempo. Oggi in Croazia i giudici non sembrano essere liberi dalle pressioni del potere politico. Resto comunque d’accordo con lei, la Croazia deve entrare, ma vuole entrare?

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