Nel mese di maggio, la Croazia è stata oggetto di una missione di valutazione sulla libertà di stampa da parte delle organizzazioni partner del programma Media Freedom Rapid Response (MFRR).
Precarietà e pressioni politiche sul giornalismo in Croazia
La missione MFRR puntava a interagire con le autorità pubbliche e i rappresentanti dei media sulle raccomandazioni chiave del rapporto di monitoraggio del MFRR e a sottolineare l’urgente necessità per la Croazia di attuare pienamente la direttiva UE contro le SLAPP e lo European Media Freedom Act.
Il rapporto “Precarità e pressioni politiche: affrontare le sfide che minano la libertà dei media in Croazia“, pubblicato nel febbraio 2025, sottolinea l’importanza di affrontare le minacce legali ai giornalisti in Croazia, tra cui la diffamazione penale, le restrizioni alla trasparenza giudiziaria, le scarse tutele del lavoro e la corretta e tempestiva applicazione della legislazione UE.
Da gennaio 2024 al 16 maggio 2025, Mapping Media Freedom (MapMF) ha registrato 31 segnalazioni che hanno coinvolto 39 giornalisti e operatori dei media in Croazia. Due terzi degli incidenti riguarda aggressioni verbali, di cui 41% casi di intimidazione. Tre incidenti sono stati collegati alla copertura elettorale e cinque al giornalismo ambientale, con l’ultimo esempio risalente al 10 maggio 2025, quando un reporter e un membro della troupe di Nova TV sono stati aggrediti mentre documentavano il degrado ambientale lungo il fiume Una.
Governo croato in piena negazione della realtà
Il segretario generale della Federazione Europea dei Giornalisti (EFJ), Ricardo Gutiérrez, che ha partecipato alla missione di valutazione, si è detto “colpito dall’impegno dei giornalisti croati nel difendere l’interesse pubblico e sconvolto dalla mancanza di sostegno ricevuto dalle autorità pubbliche croate.”
Lo Stato croato offre poca o nessuna protezione ai giornalisti contro lo sfruttamento sul lavoro, contro le SLAPP, contro la retorica denigratoria dei politici, contro le molestie e le intimidazioni da parte di chi detiene il potere, secondo MFRR. “Per aver osato dire queste verità, la Ministra della cultura croata, Nina Obuljen Koržinek, mi ha detto che i miei commenti erano scortesi e inappropriati,” rivela il giornalista belga-spagnolo.
“Ho capito dai nostri numerosi incontri con le parti interessate che la strategia delle autorità croate è in realtà quella di negare la realtà“, continua Gutiérrez, che ricorda lo shock della ministra della cultura alla visione dei risultati dell’ultimo Media Pluralism Monitor, strumento scientifico finanziato dalla Commissione europea al fine di monitorare i rischi al pluralismo dei media sulla base di un’analisi di criteri oggettivi che tengano conto delle condizioni di lavoro, della sicurezza fisica, della sicurezza digitale, delle SLAPP, della protezione delle fonti giornalistiche e della detenzione arbitraria. Ebbene, solo due paesi su 35 studiati dal MPM offrono una protezione inadeguata ai giornalisti: Turchia e Croazia.
Secondo la ministra Obuljen Koržinek, ricorda Gutiérrez, si tratterebbe di “sensazioni”, “opinioni” e “impressioni”, “quando aveva davanti agli occhi le prove concrete, provenienti da fonti accademiche (Centre for Media Pluralism and Media Freedom CMPF) del disastroso stato degli standard di protezione per i giornalisti nel suo Paese.”
E non sono gli unici elementi di preoccupazione, secondo Gutiérrez: “la negazione di un caso flagrante di aggressione criminale contro la giornalista Melita Vrsaljko (Faktograf), o la palese mancanza di preparazione e di volontà di collaborazione da parte del governo in vista dell’entrata in vigore, l’8 agosto [2025], della principale normativa europea sulla libertà di stampa, lo European Media Freedom Act.”
La Commissione europea, conclude Gutiérrez, “ha indubbiamente molto da fare con le deviazioni di Ungheria, Slovacchia, Romania, Malta, Bulgaria e Italia. Le consigliamo di rivolgere la sua piena attenzione anche alla Croazia, la cui passività equivale a una complicità attiva con i nemici della libertà di stampa.”
Le raccomandazioni del rapport MFRR per la Croazia
Queste le raccomandazioni chiave contenute nel rapporto MFRR di inizio 2025 sulla libertà di stampa in Croazia:
- Il diritto dei media richiede una riforma completa per allinearlo agli standard europei, in particolare all’European Media Freedom Act (EMFA). Tra i settori chiave rientrano la garanzia dell’indipendenza dell’emittente pubblica, l’indipendenza editoriale, il miglioramento della trasparenza nella proprietà dei media e la regolamentazione delle pratiche pubblicitarie statali per prevenire influenze indebite.
- L’elevata incidenza delle SLAPP (strategic lawsuits against public participation), che fungono da strumento per intimidire e mettere a tacere i giornalisti investigativi, rimane una preoccupazione significativa.
- I giornalisti affrontano minacce crescenti, tra cui molestie verbali e fisiche, campagne diffamatorie e insicurezza finanziaria. Le giornaliste sono particolarmente vulnerabili alle minacce di genere.
- L’accesso alle informazioni è fortemente limitato, ulteriormente aggravato dalla recente introduzione di un nuovo reato che punisce la divulgazione di informazioni giudiziarie.
- L’emittente pubblica HRT (Radiotelevisione Croata) è stata criticata per casi di interferenza politica, tra cui il licenziamento di giornalisti critici nei confronti del governo e la promozione di contenuti favorevoli al partito al governo. La credibilità di HRT è ulteriormente compromessa dalla sua dipendenza dai fondi statali e dal processo di nomina parlamentare dei suoi organi direttivi e di controllo.
- L’Agenzia per i Media Elettronici (AEM) e il suo organo di governo, il Consiglio per i Media Elettronici (CEM), mancano di indipendenza a causa di interferenze politiche.