Zagabria

CROAZIA: La sinistra va ancora forte a Zagabria

In Croazia, in un paesaggio politico appiattito sul partito conservatore HDZ, spicca la netta riconferma della sinistra ambientalista a Zagabria.

Le elezioni locali in Croazia, svoltesi il 18 maggio e, dove previsto il secondo turno, il primo giugno, confermano il dominio dell’Unione Democratica Croata (HDZ) sulla politica del paese: il partito conservatore controlla ormai la metà delle amministrazioni locali e regionali. Qualche cambiamento, seppure non di orientamento generale, c’è stato tra le grandi città: a Fiume, i socialdemocratici dell’SDP vengono sconfitti da una larga coalizione di orientamento centrista guidata da Iva Rinčić, prima sindaca donna, mentre a a Spalato, i liberali vengono sconfitti da Tomislav Šuta dell’HDZ. L’SDP si consola con la vittoria a Pola, mentre Zara resta una roccaforte dell’HDZ e a Vukovar vince, ancora, l’estrema destra.

La conferma più notevole è quella di Zagabria, dove la coalizione di movimenti di sinistra ambientalista, ormai da anni raccolta nel partito Možemo! (Possiamo!), che correva in alleanza con l’SDP, rielegge il sindaco Tomislav Tomašević con il 57.6% dei voti, dopo un primo turno in cui il candidato ha sfiorato la vittoria diretta con il 47% dei voti.

Chi è Tomislav Tomašević?

Tomašević ha alle spalle lunghi anni di lotta sociale e ambientalista: dal 2007 al 2012 è leader di Zelena Akcija (Azione Verde) che combatteva contro i progetti di trasformazione urbana portati avanti dall’amministrazione guidata dal sindaco Milan Bandić. Spicca quindi tra i leader dei movimenti civici legati al “diritto alla città” contro il progetto di riqualificazione di Cvjetni trg (Mercato dei Fiori) e Varsavska ulica che prevedeva la costruzione di un grande centro commerciale e di un parcheggio sotterraneo. La lunghissima mobilitazione si opponeva alla privatizzazione dello spazio pubblico e al suo uso commerciale, la cementificazione delle aree verdi e la divisione classista dello spazio urbano.

Da subito aperta a collaborare con vari movimenti sociali (anche a livello internazionale, come dimostra la cooperazione con Barcelona en Comú, piattaforma civica alla guida di Barcellona e simile a Možemo!), il movimento si istituzionalizza nel 2017: nasce Zagreb je naš (Zagabria è nostra), che ottiene quasi l’8% alle elezioni locali di quell’anno nella capitale. L’unione con ulteriori movimenti di sinistra e ambientalisti porta infine alla nascita della coalizione Možemo!, che nel 2021 vince largamente nella città con l’elezione a sindaco di Tomašević, sconfiggendo l’HDZ.

Seppure con fatica (la coalizione resta ancorata principalmente alla capitale), Možemo! è riuscita a diventare un attore stabile anche a livello nazionale, dove oscilla intorno al 10% delle preferenze, attirando perlopiù i voti di cittadini delle zone urbane e giovani istruiti.

Un bilancio positivo

Dopo quattro anni alla guida della capitale, Tomašević ha dunque passato la prova del governo, mantenendo un vasto consenso che gli ha permesso di venire rieletto. Una buona parte delle promesse elettorali sono infatti state realizzate, soprattutto per quanto riguarda la regolarizzazione dei conti della città (precedentemente in stato catastrofico), ma anche sul lato ambientale, in particolare nel settore dei trasporti pubblici e nella gestione dei rifiuti. Tomašević ha inoltre dovuto gestire buona parte del processo di ricostruzione delle strutture danneggiate dal terremoto del 2020.

L’impressione è più sfumata per quanto riguarda la più grande promessa elettorale di Tomašević, quella di trasformare il modo di fare politica. Možemo! è da sempre infatti sostenitrice della democrazia diretta e punta a democratizzare i processi decisionali della politica. Diversi attivisti storici lamentano però una certa centralizzazione del potere che ha in parte escluso la partecipazione orizzontale dei cittadini. Un processo in parte giustificato dalle difficoltà nella gestione della capitale.

La vittoria di Možemo! a Zagabria conferma un solido trend a livello regionale, dove le uniche dimostrazioni di vita della sinistra provengono dal settore movimentistico, o in ogni caso al di fuori dei partiti tradizionali di centro-sinistra. Quanto accaduto non è infatti da limitare al solo contesto della capitale croata, anche considerata l’impressionante diffusione di tali fenomeni nei paesi dell’ex Jugoslavia. A conferma di ciò, l’ispirazione che l’opposizione serba ha tratto in passato dallo stesso Možemo!, raccogliendosi alle elezioni del 2022 sotto l’ombrello della coalizione Moramo (Dobbiamo).

In Croazia, è ancora presto per vedere in Možemo! una valida alternativa a livello centrale, dove il centro-destra dell’HDZ appare ancora solida al comando. Tuttavia, la netta riconferma ottenuta nella capitale del Paese di una lista che metteva insieme la sinistra ambientalista e il centro-sinistra dei socialdemocratici, lascia intendere che la partecipazione e l’attivismo che avevano portato alla prima vittoria di Tomašević nel 2021 non sono ancora sopite, anzi sono state in grado di trasformarsi in forza di governo premiata dagli elettori: un segnale importante di Zagabria al resto della Croazia.

Foto: profilo Facebook di Tomislav Tomašević

Chi è Gianmarco Bucci

Nato nel 1997 a Pescara, vive a Firenze. Al momento svolge un dottorato in Scienze Politiche e Sociologia alla Scuola Normale Superiore di Pisa sulle coalizioni rosso-brune in Europa centro-orientale. Scrive su East Journal dal dicembre 2021.

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