A Torino una serata per parlare di Ucraina

IL PUNTO SULLA CRISI UCRAINA

con Simone Attilio Bellezza, autore di “Ucraina, insorgere per la democrazia” e Loredana Pianta, giornalista autrice del documentario “Bianco Maidan”. Modera l’incontro Matteo Zola, direttore di East Journal.

Venerdì 27 febbraio, ore 19.30. Apericena, proiezione e dibattito

Circolo culturale Polski Kot, via Messena 19 Torino (zona stazione di Porta Nuova)

LA SERATA

E’ iniziata come una semplice protesta di piazza, a Kiev, fatta da persone comuni che chiedevano un futuro migliore. Erano, in quel novembre 2013, ancora tutti ucraini indipendentemente dalla lingua che parlavano, dalla comunità di appartenenza, in un paese dove è sempre stato difficile distinguere i due gruppi, tracciare una linea netta e dire “qui finisce l’Europa e inizia la Russia”. Il confine mobile dell’Ucraina, paese cerniera tra due mondi, non è mai stato una cesura. Almeno finché gli eventi di piazza Indipendenza non sono diventati espressione della violenza, campo aperto per estremisti, servizi segreti, picchiatori e truppe antisommossa, cecchini.

La fuga di Yanukovich, avvenuta il 24 febbraio 2014, ha gettato il paese nel caos aprendo all’annessione della Crimea da parte della Russia e alla guerra nell’est del paese. Ma la fuga di Yanukovich ha soprattutto aperto una ferita che, oggi, pare destinata a non doversi richiudere mai più. Oggi esiste quella cesura tra anima russa ed anima europea, esiste il rancore verso chi ti bombarda la casa, ti uccide i figli, ti distrugge il futuro facendone macerie. Come ricomporre questa cesura non è ancora all’ordine del giorno. L’Ucraina è piena guerra, una guerra brutale, fatta di molti interessi, di signori della guerra, di oligarchi, di potenze straniere in competizione per il controllo di un paese fondamentale per gli equilibri di potenza.

La crisi ucraina scorre, giorno dopo giorno, come il sangue della popolazione civile. Ed è difficile fermarla in un punto, dire “eccoci, facciamo un riassunto”. Gli eventi del giorno dopo modificano le convinzioni del giorno prima. Ma parlarne si deve, per cercare di capire le cause di una guerra scoppiata a due passi di casa, eppure così lontana grazie alle retoriche che ovattano, distanziano dalla realtà. Una realtà sfuggente di cui cercheremo di tracciare i contorni il prossimo 27 febbraio, al circolo culturale Polski Kot di via Messena 19 a Torino, con Simone Attilio Bellezza, autore di “Ucraina, insorgere per la democrazia”, e Loredana Pianta, giornalista autrice del documentario “Bianco Maidan” che sarà trasmesso durante la serata. Apericena, proiezione e dibattito a partire dalle ore 19.30

Il LIBRO

“Ucraina, insorgere per la democrazia”, Edizioni La Scuola, 2014.  Il libro di Simone Bellezza parte da lontano, raccontando le vicende legate al movimento nazionale ucraino dall’800 in poi, il lungo periodo della repressione sovietica e della russificazione e della collettivizzazione forzata, le tappe dell’incerta democratizzazione nel primo decennio dell’indipendenza dopo il crollo dell’Urss (la nomenklatura sovietica riciclatasi sotto la guida spregiudicata di Leonid Kučma e le trame degli oligarchi), le origini della cosiddetta “rivoluzione arancione” e le ragioni del suo sostanziale fallimento, fino ad arrivare allo scontento popolare nell’Ucraina di Viktor Yanukovich e la nascita del conflitto in Crimea. Simone Attilio Bellezza è ricercatore presso il dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento.

Il DOCUMENTARIO

“Bianco Maidan” di Loredana Pianta, 2014. Una donna reporter dietro la telecamera dialoga con altre donne, piccole grandi eroine della rivoluzione di Maidan. Il racconto di ognuna di loro illumina alcuni angoli di quella piazza dell’Indipendenza a Kiev, che ha scritto una pagina storica per l’Ucraina e per l’Europa. Tra gli incontri c’è quello con le componenti dell’unica centuria tutta al femminile dell’Autodifesa di Maidan; quello con l’infermiera che consegnò ai social network il suo addio al mondo, dopo essere stata colpita da un cecchino; ci sono le volontarie del progetto YanukovichLeaks che, instancabili, incollano i resti dei documenti distrutti dal baby magnate del gas Sergey Kurchenko in fuga. C’è la storia di Liza, che ha commosso Maidan, per la sua instancabile devozione alla causa della rivoluzione nonostante la sua disabilità, e che in quella piazza ha trovato l’amore nelle file di Pravi Sektor.

YanukovychLeaks – Estratto dal documentario “Bianco Maidan”, 2013, Ucraina – Scritto e diretto da Loredana Pianta from Loredana Pianta on Vimeo.

Chi è Matteo Zola

Giornalista professionista e professore di lettere, classe 1981, è direttore responsabile del quotidiano online East Journal. Collabora con Osservatorio Balcani e Caucaso e ISPI. E' stato redattore a Narcomafie, mensile di mafia e crimine organizzato internazionale, e ha scritto per numerose riviste e giornali (EastWest, Nigrizia, Il Tascabile, Il Reportage). Ha realizzato reportage dai Balcani e dal Caucaso, occupandosi di estremismo islamico e conflitti etnici. E' autore e curatore di "Ucraina, alle radici della guerra" (Paesi edizioni, 2022) e di "Interno Pankisi, dietro la trincea del fondamentalismo islamico" (Infinito edizioni, 2022); "Congo, maschere per una guerra"; e di "Revolyutsiya - La crisi ucraina da Maidan alla guerra civile" (curatela) entrambi per Quintadicopertina editore (2015); "Il pellegrino e altre storie senza lieto fine" (Tangram, 2013).

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2 commenti

  1. Dalla descrizione sembra che il Majdan venga trattato in un’ottica un po’ celebrativa…

    • sì, ha ragione, ma mi faccio punto di rompere il più possibile le uova nel paniere. Vedere per credere…

      Matteo

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