SERBIA: Il regime espande la sorveglianza biometrica cinese

Il governo serbo guidato dal presidente Aleksandar Vucic sta notevolmente espandendo il suo avanzato sistema di sorveglianza biometrica di fabbricazione cinese, nonostante anni di proteste da parte dell’opinione pubblica. Lo rivelano documenti trapelati e analizzati da Radio Free Europe (RFE/RL), che ne ha anche verificato l’autenticità.

Tali documenti mostrano ingenti acquisti di software e servizi per espandere il programma Safe City, un progetto venduto da Huawei nel 2017 tramite un accordo di partnership strategica con il Ministero degli Interni serbo e volto al riconoscimento facciale e delle targhe nonché ad altre funzionalità di sorveglianza biometrica integrato in un sistema unificato per l’intera città. Tale sistema è ad oggi in funzione a Belgrado, Novi Sad e Niš.

Contratti riservati per ampliare la sorveglianza

Le autorità serbe hanno cercato di tenere i sistemi Safe City fuori dall’attenzione del pubblico, tra critiche internazionali, azioni legali e proteste contro il riconoscimento facciale, finora non è previsto dalla legge serba. Le autorità sostengono che il software di riconoscimento facciale non sia ancora in funzione, ma hanno tentato più volte di legalizzare la sorveglianza biometrica prima di ritirare l’iniziativa per via della reazione del pubblico.

I documenti esaminati da RFE/RL evidenziano che il governo serbo ha continuato ad ampliare segretamente il sistema di sorveglianza fornito da Huawei. In un contratto riservato del marzo 2024, la Serbia ha fatto un ordine per software e servizi per supportare fino a fino a 3.500 telecamere in più. Tali documenti sono trapelati online a giugno a seguito di un attacco hacker alla società serba Informatika AD, vincitrice di appalti pubblici per il ministero degli interni serbo.

Secondo Conor Healy di IPVM, una società di ricerca nel settore della sorveglianza, sentita da RFE/RL, tale ordine aumenterebbe in maniera significativa il livello di sorveglianza. “Se questa soluzione venisse messa in atto a Belgrado, indicherebbe un livello di densità di telecamere raramente visto al di fuori della Cina“.

Riconoscimento facciale per intimidire i dissidenti

Quando  venne annunciato nel 2017, il progetto Safe City per Belgrado prevedeva l’installazione di 1.000 telecamere di sorveglianza dotate di software di intelligenza artificiale per il riconoscimento facciale. Non è chiaro quante siano state installate finora.

Per i sostenitori, tali sistemi garantiscono efficienza nella sorveglianza tramite sistemi già in uso nei paesi democratici. Le autorità serbe hanno affermato che la tecnologia è necessaria per arginare la criminalità e prevenire il terrorismo. Ma i critici fanno notare che tale tecnologia può contribuire a rafforzare regimi autoritari e viene esportata dalla Cina senza trasparenza né responsabilità.

In Serbia, gli attivisti per i diritti umani e per la privacy si sono opposti a tali sistemi di sorveglianza biometrica, denunciandone il potenziale abuso per rintracciare e intimidire i manifestanti e frenare il dissenso antigovernativo.

Un’inchiesta di RFE/RL del 2022 ha scoperto come i funzionari serbi stiano già utilizzando tecnologie cinesi per tracciare e prendere di mira attivisti e manifestanti. In tale contesto, sistemi di riconoscimento facciale sono facilmente a rischio di abuso, in assenza di adeguata regolamentazione.

Un sconto per amici

Huawei sostiene di essere solo un produttore e un venditore, e che la responsabilità del modo in cui viene utilizzata la sua tecnologia ricade in ultima analisi sull’acquirente pubblico. Intanto, l’azienda cinese ha offerto alle autorità serbe uno sconto considerevole. Il valore dell’appalto è passato da 2,6 a 1 milione di euro (-57%), mentre quello del pacchetto di software e servizi è crollato da 961.501,72 euro a 69.087,69 euro (-92%).

Le aziende cinesi che operano a livello internazionale concedono spesso forti sconti per assicurarsi il business, ma la riduzione è particolarmente significativa. “La spiegazione più probabile, per me, è che Huawei si aspetti un rapporto più duraturo con il governo serbo”, afferma Healy. “A volte non si tratta di soldi per Huawei, ma piuttosto del rapporto tra Serbia e Cina“.

I legami sempre più stretti della Serbia con la Cina

Sebbene Huawei sia un’azienda privata, è stata scelta come leader nazionale per lo sviluppo di apparecchiature di telecomunicazione dal Partito Comunista Cinese. Il governo degli Stati Uniti ha inserito l’azienda nella lista nera a causa dei suoi legami con l’esercito cinese e del timore che le sue apparecchiature possano essere utilizzate a fini di spionaggio. Anche i governi europei, così come Australia e Canada, hanno introdotto diverse restrizioni all’uso della tecnologia Huawei per motivi di sicurezza nazionale.

Nonostante queste preoccupazioni, il governo serbo ha continuato a collaborare con Huawei e altre aziende tecnologiche cinesi, mentre Belgrado ha rafforzato i suoi legami con Pechino nell’ultimo decennio attraverso investimenti di alto profilo, progetti infrastrutturali e una presenza crescente delle aziende cinesi – nonché esercitazioni militari congiunte.

La sorveglianza biometrica è uno dei segnali più visibili della crescente presenza della Cina in Serbia. Un’inchiesta RFE/RL del 2023 che mostra che 42 amministrazioni locali in tutto il paese hanno acquistato telecamere di sorveglianza e software di fabbricazione cinese, alcuni dotati di funzionalità di riconoscimento facciale.

Foto: Marko Djurica, Reuters

Chi è Andrea Zambelli

Andrea Zambelli è uno pseudonimo collettivo usato da vari membri della redazione di East Journal.

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