gruppo Danieli

L’azienda italiana che contribuisce allo sforzo bellico russo

Questo articolo presenta una traduzione parziale di un’inchiesta di Follow the Money uscita anche su The Kyiv Independent. Data la natura delle rivelazioni della società olandese Follow the Money riteniamo necessario presentare un estratto di questa investigazione, che riguarda direttamente l’Italia e i suoi cittadini.

Dopo che la Russia ha conquistato la Crimea e scatenato la guerra nel Donbass nel 2014, il Gruppo italiano Danieli è cresciuto fino a diventare uno dei principali attori dell’industria siderurgica russa, il motore della macchina da guerra di Putin. Il gruppo italiano Danieli, che vende e fornisce assistenza per attrezzature per acciaierie, da allora ha lavorato con almeno 14 aziende metallurgiche russe; sei di queste contribuiscono all’industria militare russa.

A poche settimane dall’inizio della guerra totale della Russia contro l’Ucraina all’inizio del 2022, una voce sorprendente ha scosso gli uffici di Danieli Corus, una filiale olandese del gruppo italiano. Secondo le testimonianze, l’azienda avrebbe tenuto un incontro con i rappresentanti di un importante produttore russo di acciaio, Severstal, per discutere su come proseguire i propri affari con la Federazione russa.

Un anno dopo l’inizio della guerra, il gruppo italiano Danieli, di cui fa parte la Danieli Corus, dichiarò che avrebbe finalmente lasciato la Russia, ma a più di sei mesi dalla promessa, questo ritiro non si è ancora realizzato.

Il Gruppo italiano Danieli è un player globale nella costruzione e ammodernamento di impianti siderurgici. L’azienda fornisce e installa macchinari, costruisce nuovi forni e fornisce supporto continuo –  assistenza, riparazioni, post-vendita – a clienti in tutto il mondo. Tra questi clienti troviamo aziende sia russe sia ucraine. Naturalmente, “Danieli conosce il contributo dei suoi clienti alla produzione militare russa”, ha detto a Follow The Money un dipendente dell’azienda in condizioni di anonimato, temendo ritorsioni da parte della direzione.

Danieli ha avuto legami con l’industria siderurgica russa sin dall’epoca sovietica, ma nel 2014 l’azienda ha portato questo rapporto a un livello superiore e ha aperto la propria filiale, Danieli Volga, in Russia. Nel 2021, il quotidiano italiano Italia Oggi ha definito l’azienda “leader nel mercato dell’acciaio della Federazione Russa”, dichiarando che “gli anni di dominio tedesco… nel campo dell’acciaio russo” erano finalmente giunti al termine.

Antonello Colussi, presidente di Danieli Russia , ha aggiunto che i clienti della Federazione russa rappresentano circa il 30% delle vendite totali del Gruppo Danieli. “Vendiamo tutto: progettazione, attrezzature, tecnologia, automazione e installazioni”, ha affermato.

Severstal ha la sua acciaieria nella città di Cherepovets, circa 500 chilometri a nord di Mosca. L’azienda è tra i principali clienti di Danieli e una dichiarata sostenitrice della macchina da guerra russa.

“Siamo specializzati nella produzione di laminati metallici per il settore militare-industriale e abbiamo presentato molti sviluppi tecnici necessari per la modernizzazione delle forze armate del paese”, ha affermato il direttore di Severstal Sergei Toropov nel giugno 2015. La Russia ha ampiamente utilizzato le armi in acciaio prodotte dai clienti di Danieli nella sua guerra contro l’Ucraina. Una di queste è la granata a grappolo VOG-25. Secondo il quotidiano investigativo russo Proekt, è realizzata in acciaio fornito da un cliente della Danieli, la Magnitogorsk Iron and Steel Works (MMK).

Un altro tipo di arma che utilizza l’acciaio dei clienti Danieli è la mitragliatrice AK-100 Kalashnikov. Sempre secondo Proekt è realizzata con acciaio prodotto da Severstal. I media hanno riferito che proprio queste armi sono state probabilmente utilizzate dai soldati russi che occuparono Bucha nella primavera del 2022 terrorizzando la popolazione civile.

I clienti di Danieli, MMK e Severstal, sono anche coinvolti nella produzione dei missili Kalibr che la Russia utilizza per attaccare obiettivi civili in Ucraina, ha scoperto Proekt. Per questi motivi, alla fine di settembre 2022, l’Ucraina ha etichettato Danieli come “sponsor internazionale della guerra”.

Quando il proprietario della Severstal è stato sanzionato, Danieli Corus ha chiesto consulenza legale per una fornitura relativa all’elemento di raffreddamento del forno all’azienda russa. Nel marzo 2022 Danieli Corus si è rivolto allo studio legale olandese BenninkAmar, esperto in diritto delle sanzioni. Danieli si chiedeva se fosse giuridicamente sicuro spedire l’elemento di raffreddamento a Severstal, dal momento che il suo proprietario, Mordashov, aveva, almeno sulla carta, venduto l’azienda.

“Aveva trasferito le sue azioni a sua moglie, un modo standard per evitare sanzioni”, ha detto a Follow The Money Yvo Amar di BenninkAmar. Ma non ha funzionato. Non molto tempo dopo, anche la moglie di Mordashov venne sanzionata. “Fare affari con Severstal è vietato”, ha affermato Amar a Danieli Corus. Amar ha dunque esortato la compagnia a consultare le autorità olandesi prima di procedere con la spedizione.

La società afferma di averlo fatto dopo diverso tempo. Danieli Corus ha dichiarato al quotidiano italiano Corriere della Sera di aver contattato il ministero degli Esteri olandese alla fine di luglio 2022, quattro e più mesi dopo il consiglio legale dato da Amar. Non avendo ricevuto risposta per circa due settimane, la Danieli Corus ha comunque continuato la fornitura alla Russia. Il 10 agosto 2022 Severstal aveva già ricevuto la consegna.

Nel dicembre 2022, quattro mesi dopo la fornitura in questione, Danieli aveva riconosciuto internamente Severstal e MMK, tra gli altri, come sanzionati da UE e USA, anche se ad essere presi di mira erano solo i proprietari delle società e non le entità stesse. Lo stesso Gruppo Danieli insiste di non aver fatto nulla di male. “Rispettiamo le sanzioni”, ha detto l’azienda al Corriere della Sera nel marzo di quest’anno.

L’azienda, tuttavia, sottolinea che “non aveva i mezzi per controllare l’uso delle materie prime e dei semilavorati che Severstal produce e vende a terzi”.  

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