cimitero Mostar

BOSNIA: Il cimitero dei partigiani di Mostar, patrimonio a rischio

Il parco-memoriale dedicato ai combattenti della resistenza della seconda guerra mondiale è stato annoverato nell’elenco 2023 di “Europa Nostra” tra i siti ad alto rischio di estinzione.

Europa Nostra, organizzazione europea dedicata alla protezione del patrimonio culturale e naturale, ha aggiunto il Cimitero-Memoriale dei Partigiani (Partizansko groblje) di Mostar, capoluogo dell’Erzegovina, alla lista 2023 dei sette siti a più alto rischio in Europa. Questo luogo commemorativo dove riposano i combattenti della resistenza antifascista durante la seconda guerra mondiale, inaugurato dal presidente Tito nel 1965, è uno dei più grandi monumenti antifascisti dei Balcani, con il suo percorso cerimoniale lungo circa 300 metri che si arrampica per oltre 20 metri sulle colline sopra Mostar, nella zona della città chiamata Bijeli Brijeg.

Il parco-memoriale è stato più volte bersaglio di atti vandalici, rischiando la distruzione totale nel giugno del 2022, quando in una violenta devastazione di stampo fascista erano state distrutte tutte le oltre 600 steli dell’opera monumentale, suscitando un’immensa ondata di sdegno in tutta la Bosnia-Erzegovina. Subito dopo l’incidente, il governo della Federazione aveva garantito lo stanziamento di circa 100.000 euro per la ricostruzione del cimitero, ma ancora nulla è stato fatto da allora.

Senada Demirović Habibija, presidente dell’associazione Urban House IDEAA e promotrice della candidatura del cimitero nella lista Europa Nostra, è lieta che il Partisansko sia stato inserito in questo importante elenco, dichiarando al contempo che il sito “non è soltanto un’opera del famoso architetto Bogdan Bogdanović, ma è anche un luogo intimamente legato a generazioni di nostri cittadini”. Come ricorda Aline Cateux, per generazioni di mostarini, infatti, il groblje ha rappresentato un’area di ritrovo formidabile dove organizzare il picnic del fine settimana, passeggiare con amici e familiari, incontrarsi al tramonto, o semplicemente dove trascorrere del tempo in compagnia.  

L’associazione IDEAA, con l’appoggio del sindaco di Mostar Mario Kordić, della Galleria DESSA e di Europa Nostra Serbia, ha proposto il cimitero per garantire al sito una più consona protezione legale, dal momento che dal 2006 esso è stato classificato come monumento di importanza nazionale in Bosnia-Erzegovina, riconosciuto per il suo eccezionale valore storico e artistico. Europa Nostra ha incluso nella sua selezione 2023 altri due siti balcanici: il paesaggio culturale di Sveti Stefan in Montenegro e i mulini ad acqua di Bistrica a Petrovac na Mlavi in Serbia, stanziando 10.000 euro a sostegno dei progetti.

Quando venne costruito, il parco-memoriale voleva commemorare la liberazione della città e la fine di una guerra cruenta. Nelle intenzioni del suo creatore Bogdanović, il cimitero non fu eretto per celebrare le battaglie in sé, quanto piuttosto per offrire uno spazio di riconciliazione e condivisione. Due principi che, dopo le guerre jugoslave degli anni Novanta e i loro drammatici strascichi, sembrano ancora così irraggiungibili nella Mostar di oggi.

Photo: N1info.ba 

Chi è Paolo Garatti

Storico e filologo, classe 1983, vive in provincia di Brescia. Grande appassionato di Storia balcanica contemporanea, ha vissuto per qualche periodo tra Sarajevo e Belgrado dove ha scritto le sue tesi di laurea. Viaggiatore solitario e amante dei treni, esplora l'Est principalmente su rotaia

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