Croazia Schengen
Fonte: Olycom confini

CROAZIA: Adesso è ufficiale, dal 2023 nell’area Schengen

La Croazia entra a far parte dell’area Schengen, la decisione è stata ratificata del Consiglio dell’Unione Europea ed entrerà in vigore dal 1° gennaio 2023

La Croazia entra a far parte dell’area Schengen dal 1° gennaio 2023. La decisione, già ratificata dal Parlamento europeo, è stata  confermata dal Consiglio affari interni dell’Unione Europea lo scorso 8 dicembre. L’Unione europea ha valutato come soddisfatte le condizioni tecniche necessarie alla Croazia per aderire alla Convenzione di Schengen inerente all’attuazione della libera circolazione senza controlli alle frontiere tra Stati membri.

Cosa cambia alle frontiere

Con l’adesione a Schengen sono abiliti i controlli alle frontiere croate con gli altri stati membri UE, Ungheria e Slovenia, mentre restano in vigore verso con i paesi terzi come Serbia, Bosnia Erzegovina e Montenegro.

Nonostante le rassicurazioni, i più preoccupati sono proprio i paesi non UE, che temono ora maggiori code alle frontiere. In Bosnia Erzegovina, in particolare, temono di essere lasciati soli a gestire il flusso migratorio che negli ultimi anni si è spostato dal confine serbo-croato verso quello bosniaco. Da considerare inoltre il vasto flusso di persone che si muovono dalla Bosnia alla Croazia per lavorare, che temono ora nuove procedure al confine.

La gestione dei migranti 

Il grande punto interrogativo riguardo l’adesione della Croazia all’area Schengen è legato alla gestione di migrazione e asilo. Da anni quella balcanica è una delle principali rotte per tanti migranti provenienti da diversi paesi, prevalentemente Siria, Iraq e Afghanistan, e al confine tra Croazia e Bosnia Erzegovina sono state documentate sistematiche violenze e respingimenti da parte della polizia di Zagabria. Secondo dati raccolti da organizzazioni non governative, dall’inizio di agosto alla fine di novembre sono circa 1395 le persone che hanno riferito di essere state respinte illegalmente dal confine croato verso la Bosnia, vedendosi così negato il diritto di richiedere asilo.

L’ingresso di Zagabria nell’area Schengen rischia di peggiorare la situazione, poichè è plausibile che siano rinforzati proprio i confini con i paesi non EU, in primis la Bosnia Erzegovina. L’Unione europea, ignorando le tante segnalazioni ricevute, incoraggia indirettamente tale politica di non accoglienza e negazione dei diritti umani. Zagabria inoltre non ha mai svolto indagini tempestive sulla cattiva condotta di numerosi poliziotti di frontiera e ha respinto fino al 90% delle denunce ricevute, come riportato da una relazione della stessa Commissione Europea.

Il processo di adesione all’area Schengen

Secondo il parere del Consiglio UE le condizioni tecniche per aderire a Schengen erano state soddisfatte dalla Croazia già nel 2019, e nel novembre del 2022 il Parlamento europeo aveva ratificato ad ampia maggioranza l’adesione croata allo spazio Schengen, sottolineando che la situazione del rispetto dei diritti umani alla frontiera doveva essere costantemente valutata.

Su questo punto, molte organizzazioni non governative, tra cui Amnesty International e Human Rights Watch, chiedevano che l’entrata nell’area Schengen della Croazia fosse subordinata anche all’immediata cessazione degli abusi e delle violenze tramite un meccanismo indipendente di monitoraggio delle frontiere credibile ed efficace.

Restano ancora fuori Romania e Bulgaria

Insieme alla Croazia, nella stessa sede è stata discussa anche la situazione di Romania e Bulgaria la cui entrata nello spazio Schengen è stata però per il momento rimandata dal veto austriaco su entrambe e dei Paesi Bassi per quanto riguarda la Bulgaria.

Nell’occasione la presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola si è congratulata con la Croazia definendo la decisione come “un passo importante e meritato per il popolo croato”, esprimendo al contempo disappunto e tristezza per Bulgaria e Romania, assicurando impegno per favorire anche il loro ingresso a breve.

L’area Schengen torna cosi a crescere dopo oltre 10 anni. Un passo avanti importante, per l’Unione europea e per la Croazia, nonostante restino forti perplessità sull’operato di Zagabria nel rispetto dei diritti umani dei richiedenti asilo al confine.

Foto: VoxEurop 

Chi è Andrea Mercurio

Ho 26 anni, sono laureato in Scienze Politiche, amo scrivere in ogni modo e in ogni forma. Sono appassionato di Storia e Attualità, da qualche anno mi sono interessato in particolare ai Balcani.

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