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UCRAINA: Le donne sono state chiamate ad arruolarsi nell’esercito

Le donne ucraine sono state chiamate ad arruolarsi nell’esercito. Un elenco di professioni utili – mediche, tecniche, giuridiche ma anche nell’ambito della ristorazione e dell’assistenza – è stato pubblicato il 17 dicembre scorso dal ministero della Difesa con l’invito a iscriversi nei registri militari qualora si possiedano i requisiti richiesti. L’ordinanza del ministero ha fatto molto discutere tanto che i funzionari si sono nuovamente riuniti, il 23 dicembre, per fornire indicazioni più dettagliate sulle finalità dell’iniziativa.

Quello che è emerso non rassicura. Il ministero infatti è alla ricerca di personale da utilizzare nelle retrovie in caso di guerra. Una guerra che, evidentemente, si sente sempre più prossima a seguito delle reiterate minacce russe.

“Essere arruolate nell’esercito non significa andare in guerra. E non significa nemmeno essere un riservista. Significa che nel caso di una situazione critica per il paese, le persone iscritte saranno coinvolte mettendo a disposizione le proprie competenze nell’organizzazione delle retrovie” ha detto a LIGA.net  Natalya Voronkova, consigliere del vice ministro della Difesa.

L’ordinanza si rivolge quindi alle donne che svolgono una professione tra quelle indicate nell’elenco, hanno meno di 60 anni di età e si trovano in buona salute. In base alla legge sul servizio di leva, le donne ucraine non possono essere precettate nell’esercito in tempo di pace ma possono essere reclutate per garantire servizi relativi alla difesa dello stato su base volontaria. Tuttavia, in caso di legge marziale, le donne iscritte saranno a tutti gli effetti soggette all’autorità militare e dovranno obbligatoriamente offrire servizio.

Le donne che decideranno di iscriversi saranno sottoposte a un periodo di formazione che riguarderà soprattutto aspetti logistici, ma anche l’utilizzo delle armi. “Soprattutto – spiega ancora Voronkova – le donne saranno utilizzate nelle città per guidare la popolazione verso i rifugi e coordinare le operazioni di sicurezza”. Una mappatura dei luoghi dove nascondersi in caso di attacco è già stata realizzata a Kiev ma manca in molte città.

Cresce l’ansia per l’attacco

Nel paese cresce l’ansia per il timore di un’aggressione russa. Oltre alla mappatura dei rifugi antiaereo, si diffondono in rete consigli pratici su come prepararsi a un attacco: da come preparare la valigia (“meglio avercela già pronta, sotto il letto”) in caso di evacuazione, a quali documenti portare con sé (“conservandoli rigorosamente sottovuoto, per preservarli dall’umidità”), fino a come preparare un kit di sopravvivenza (“posate di plastica, torcia, sacco a pelo, coltellino”) per affrontare le prime ore di blackout.

Un Natale di guerra?

Così l’Ucraina si appresta a vivere il suo Natale di guerra. Una guerra temuta, minacciata, forse improbabile ma anche imprevedibile data la mancanza di una strategia a lungo termine da parte del Cremlino. Come scriveva su queste colonne il nostro Oleksiy Bondarenko: “Oggi sappiamo come l’annessione della Crimea (illegale e illegittima) e lo strisciante coinvolgimento diretto nel conflitto in Donbass siano stati frutto di decisioni prese sul momento, spesso contraddittorie che hanno portato a risultati non sempre favorevoli a Mosca”. La politica estera “muscolare e caotica” del Cremlino rende ancora più incerto il futuro prossimo. E se l’occidente può guardare con scetticismo, o persino ironia, alle paure degli ucraini, diverso è per chi ha visto il proprio paese invaso e smembrato dal potente vicino russo che oggi accumula nuove truppe ai confini.

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immagine: collage – Taisiya Zaryanova / LIGA.net

Chi è Matteo Zola

Giornalista professionista e professore di lettere, classe 1981, è direttore responsabile del quotidiano online East Journal. Collabora con Osservatorio Balcani e Caucaso e ISPI. E' stato redattore a Narcomafie, mensile di mafia e crimine organizzato internazionale, e ha scritto per numerose riviste e giornali (EastWest, Nigrizia, Il Tascabile, Il Reportage). Ha realizzato reportage dai Balcani e dal Caucaso, occupandosi di estremismo islamico e conflitti etnici. E' autore e curatore di "Ucraina, alle radici della guerra" (Paesi edizioni, 2022) e di "Interno Pankisi, dietro la trincea del fondamentalismo islamico" (Infinito edizioni, 2022); "Congo, maschere per una guerra"; e di "Revolyutsiya - La crisi ucraina da Maidan alla guerra civile" (curatela) entrambi per Quintadicopertina editore (2015); "Il pellegrino e altre storie senza lieto fine" (Tangram, 2013).

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