E niente, c’è un altro inutile sito nell’aere e qui ne facciamo bieca promozione anche perché a gestirlo è il nostro herr Direktor, ormai sempre più lontano dal mondo reale e in preda a deliri solipsistici. Così, come Riccardo Fogli fece coi Pooh, anch’egli tenta una carriera solista che, consolazioni a Sanremo, siamo certi non porterà successi.
Anche perché il Cartaceo, questo il nome, è giornale che egli sostiene fatto effettivamente di carta. Tanto che ogni articolo sarebbe scritto a mano, ogni immagine un disegno realizzato coi pastelli colorati, ogni colonna tracciata col righello direttamente sui vostri schermi. Una schiera di origami celerebbe infine tra le sue pieghe argomenti di varia natura, trattati senza esaustività e spesso privi di connessione logica. La testata raffigura la Mole Antonelliana benché da anni il Direktor viva a Trento, un segno di squilibrio o quantomeno labirintite acuta, pare infatti che sia stato visto cercare via Barbaroux intorno alla tomba di Cesare Battisti. Pare infine che si cerchino collaboratori, ma nessuno è in vista (e non candidatevi!).
Insomma, non è un sito che ci sentiamo di consigliare, né per i contenuti né per l’autore, ma siamo obbligati a farlo. Ed eccoci qui. Da quel che ci è dato capire, il sito tratta di tutto quello che la mente malata del Direktor ritiene interessante, politica italiana e internazionale, riflessioni sui massimi sistemi, opinioni non richieste, strane idee di cultura. Sembra che l’intenzione sia di scrivere pezzi rapidi, ‘fulminei e fulminanti’, ma a vedere quel che si propone sembrano i soliti pipponi senza fine, sproloqui di mille mila battute, imbarazzanti sfoggi di erudizione posticcia e curiale. Tra le ultime pubblicazioni, un pezzo femminista su Carola Rackete (scritto da un uomo, bah); uno sproloquio sulla Lega e la Russia (si vede che è fazioso, dai); la domanda (retorica) se l’Italia sia un paese antisemita; un pezzo sull’importanza degli asini a scuola (parla dei suoi simili).
Detto questo, ecco, seguitelo, iscrivetevi e condividete sui social. Si tratta di un sito bellissimo, un anno bellissimo, il cielo è sempre più blu, il sol dell’avvenire, una libidine una rivoluzione. Leggetelo! Così il piccolo intellettuale di provincia si sentirà gratificato e noi potremo proseguire in pace il nostro lavoro. Grazie.