BALCANI: L'Europa mette mano al portafoglio

La Commissione europea non si dimentica della Romania e stanzia un altro miliardo di euro come misura anti crisi, seconda tranche del prestito di 5 miliardi concesso a Bucarest per sostenere la propria bilancia dei pagamenti. Inoltre, ha messo a disposizione della Lettonia 500 milioni di euro, parte di un prestito complessivo stanziato di 7,5 miliardi di euro. Per entrambi i casi Bruxelles, e in particolare il commissario agli Affari economici e monetari Olli Rehn, ha espresso apprezzamento per lo sforzo compiuto dai due paesi per rispettare gli impegni presi con l’Unione Europea sul fronte del risanamento delle finanze pubbliche.

In Grecia invece si continua a non vedere un euro, l’Unione non ritiene sufficientemente virtuosa la politica economica di Atene che corre tardivamente ai ripari. Due milioni di persone hanno incrociato le braccia per la seconda volta in una settimana contro la manovra economica del governo. Pesanti scontri ad Atene, con lanci di molotov e pietre, a Salonicco e in altri centri.

La Banca europea per gli investimenti è sempre più attiva in area balcanica. L’istituzione finanziaria con sede a Lussemburgo, i cui azionisti sono i 27 paesi dell’Unione europea, nel 2009 è diventata di fatto il primo finanziatore della Regione incrementando del 126% su base annua il credito concesso ai Balcani occidentali. Grazie allo stanziamento di 1,7 miliardi di euro per progetti di sviluppo a sostegno delle Pmi dell’area. “Il 2009 è stato un anno record per le attività di contrasto alla crisi messa in campo da Bei – ha spiegato qulache giorno fa il vicepresidente Dario Scannapieco –. Un’altra novità è stata la messa a punto di una strategia congiunta di intervento nell’area da parte delle principali istituzioni finanziarie europee (oltre a Bei, Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo, c’è il Consiglio della Banca per lo Sviluppo e la Commissione europea) che trova sintesi nel Quadro Investimenti Balcani occidentali (WBIF)”. Entro la fine di quest’anno, la Bei finalizzerà anche l’apertura della sua rappresentanza regionale a Belgrado. La banca inoltre ha stanziato un ulteriore credito di 200 milioni euro in favore del governo serbo da investire nel settore nazionale di ricerca e sviluppo. Con quasi 900 milioni di euro la Serbia si conferma, nel 2009, principale beneficiario dei finanziamenti Bei nell’area, un primato che resta invariato dal 2001. Seguono Croazia con 416 milioni, Bosnia 153, Montenegro 113, Macedonia 103 e Albania 13 milioni.

Chi è Matteo Zola

Giornalista professionista e professore di lettere, classe 1981, è direttore responsabile del quotidiano online East Journal. Collabora con Osservatorio Balcani e Caucaso e ISPI. E' stato redattore a Narcomafie, mensile di mafia e crimine organizzato internazionale, e ha scritto per numerose riviste e giornali (EastWest, Nigrizia, Il Tascabile, Il Reportage). Ha realizzato reportage dai Balcani e dal Caucaso, occupandosi di estremismo islamico e conflitti etnici. E' autore e curatore di "Ucraina, alle radici della guerra" (Paesi edizioni, 2022) e di "Interno Pankisi, dietro la trincea del fondamentalismo islamico" (Infinito edizioni, 2022); "Congo, maschere per una guerra"; e di "Revolyutsiya - La crisi ucraina da Maidan alla guerra civile" (curatela) entrambi per Quintadicopertina editore (2015); "Il pellegrino e altre storie senza lieto fine" (Tangram, 2013).

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