GRECIA: Alba Dorata, una persecuzione politica

Alba Dorata è un partito d’opposizione. Quando i membri di un partito d’opposizione vengono arrestati, quando il loro leader è messo in carcere, tutti coloro che hanno a cuore la democrazia dovrebbero avere un sussulto. Uno Stato democratico non arresta i membri di un partito di opposizione, nemmeno se quel partito mette in discussione (o in pericolo) la democrazia stessa. E’ il confine sottile dell’idea democratica oltre al quale si entra in uno stato di democrazia limitata, foss’anche limitata dal buon senso o dalla necessità di giustizia.

L’arresto del leader di Alba Dorata, Nikos Mihaloliakos, di Christos Pappas, “numero due” del partito, e di altri 35 iscritti, alcuni dei quali deputati, è seguito al giro di vite che la magistratura ha voluto imprimere nei confronti del partito neonazista dopo l’omicidio del rapper antifascista Pavlos Fyssas, ucciso il 17 settembre scorso per mano del militante neonazista Georgos Roupakias. Secondo gli inquirenti Alba Dorata sarebbe una organizzazioni criminale e i suoi dirigenti sarebbero i capi di questa organizzazione. Una organizzazione dotata di una struttura militare, vere e proprie squadracce fasciste che prendono a sprangate gli stranieri, gli anarchici, e chiunque sia “nemico” del partito. Un atteggiamento che in nulla può appellarsi ai diritti democratici. Compito degli inquirenti, però, sarà stabilire le reali responsabilità dei dirigenti in merito agli episodi di violenza e all’omicidio di Fyssas e garantire loro un equo processo. Insomma, non basta essere nazisti per essere colpevoli.

E che Alba Dorata fosse violenta, che avesse delle squadre di picchiatori, che incitasse all’odio razziale, lo si sapeva già. Perché si arriva adesso a questo improvviso giro di vite dopo anni di tacita tolleranza? La retata contro il partito è un fatto politico, non giudiziario. La repressione del partito si spiega con un mutato atteggiamento del governo Samaras che ha fin qui cercato – come spiega anche Dimitri Deliolanes, giornalista greco autore di un saggio su Alba Dorata edito per Fandango – di sdoganare il movimento neonazista in modo da farne un alleato. Le retoriche contro l’immigrazione, seppur di diverso grado, accomunano sia Alba Dorata che Nuova Democrazia, il partito al governo. L’enorme pressione dell’opinione pubblica dopo l’omicidio Fyssas ha convinto il governo a liberarsi di un partito che ormai non poteva più essere un alleato. Infine, in Grecia c’è aria di elezioni anticipate e senza Alba Dorata molti consensi torneranno a Nuova Democrazia. Si tratta, come si vede, di motivazioni politiche.

Per arrivare a questi arresti il governo ha dovuto sostituire i vertici delle forze di polizia. Questo testimonia, da un lato, quanto già sostenemmo in passato, ovvero le connivenze tra Alba Dorata e le forze dell’ordine greche, e dall’altro la natura politica di questi arresti.

E i partiti non si eliminano in nome del calcolo politico. Questo è, mi si perdoni il paradosso, fascismo.

Non voglio dire che il governo di Atene sia “più fascista di Alba Dorata”, sarebbe stupido, ma è un fatto che la Grecia versi in un semi-regime.

Mi spiego. La Grecia ha chiesto dei prestiti internazionali (al Fondo monetario e alla Banca centrale europea). Per ottenerli ha dovuto sottostare alle misure di austerità. Queste misure producono un effetto negativo: la riduzione della democrazia. Secondo il Nobel per l’economia, Joseph Stiglitz, il Fmi impone le sue decisioni ai governi democraticamente eletti che si trovano così a perdere la sovranità sulle loro politiche economiche. Michel Chossudovsky, economista canadese, spiega come le politiche economiche del Fmi siano obbligatorie e scavalchino la consultazione dei cittadini: la democrazia ne esce perciò impoverita. I cittadini, esasperati dalla disoccupazione e dall’inflazione, protestano invano contro le misure di austerità e contro i governi che le hanno introdotte (accettando l’aiuto del Fondo).  Il fatto è che le misure imposte dal Fondo non sono negoziabili. Le proteste, così frustrate, si fanno sempre più violente. Diventa allora necessario rafforzare gli organi di sicurezza e reprimere il dissenso. Così la democrazia viene messa ulteriormente in serio pericolo. E’ quanto sta avvenendo in Grecia.

E’ forse una democrazia questa? E come può questa non-democrazia stigmatizzare un movimento come Alba Dorata che – ricordiamolo – rappresenta una delle opposizioni (per quanto terribile) al semi-regime greco?

Insomma, la democrazia greca è ormai una democrazia castrata. Al punto che il governo ha cercato prima di “sdoganare”  Alba Dorata per poi farne arrestare i capi per ragioni di puro ordine politico: la giustizia, la tutela della democrazia, qui non c’entrano più nulla. Se ad essere arrestati fossero stati i capi di una formazione neomarxista il mondo avrebbe gridato allo scandalo. Ma i neonazisti possono essere fatti fuori senza problema. Essi sono un male, certo. Ma sono un effetto, non una causa. La causa  è la “catastrofe umana” – come l’ha definita il quotidiano greco Kathimerini – della distruzione sociale di un paese che ha generato mostri come Alba Dorata. Ma colpire Alba Dorata non metterà fine al disastro. Serve solo a garantire al semi-regime qualche anno ancora di sopravvivenza.

 

 

 

Chi è Matteo Zola

Giornalista professionista e professore di lettere, classe 1981, è direttore responsabile del quotidiano online East Journal. Collabora con Osservatorio Balcani e Caucaso e ISPI. E' stato redattore a Narcomafie, mensile di mafia e crimine organizzato internazionale, e ha scritto per numerose riviste e giornali (EastWest, Nigrizia, Il Tascabile, Il Reportage). Ha realizzato reportage dai Balcani e dal Caucaso, occupandosi di estremismo islamico e conflitti etnici. E' autore e curatore di "Ucraina, alle radici della guerra" (Paesi edizioni, 2022) e di "Interno Pankisi, dietro la trincea del fondamentalismo islamico" (Infinito edizioni, 2022); "Congo, maschere per una guerra"; e di "Revolyutsiya - La crisi ucraina da Maidan alla guerra civile" (curatela) entrambi per Quintadicopertina editore (2015); "Il pellegrino e altre storie senza lieto fine" (Tangram, 2013).

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13 commenti

  1. Meglio tardi che mai. I tuoi ragionamenti non si possono applicare così semplicemente alla Grecia. L’unica domanda può essere”perché solo adesso”. I paesi che nella storia recente hanno avuto i problemi con i regimi totalitari rimangono molto più sensibili rispetto a quelli con una democrazia lunga e solida. La stessa cosa vale per l’Italia.Come può un italiano inneggiare a uno come Priebke?

    • Non lo so, mi è proprio estraneo il comportamento dell’inneggiare. L’Italia ha superato il fascismo nel 1948, la Grecia nel ’74. Credo che il largo appoggio dei greci ad Alba Dorata sia anche (sottolineo, anche) dovuto al poco tempo che hanno avuto per metabolizzare il fascismo. I supporters di Priebke sono quattro gatti, un numero di idioti tollerabile da qualsiasi società. Poi oggi l’estremismo assume connotati nuovi, Alba Dorata è una specie di relitto del Novecento. In ogni caso, quello che ho cercato di mettere in luce è la contraddizione della Grecia, il fatto che gli arresti nei confronti di Alba Dorata hanno un’origine politica, non giudiziaria, e questo mi sembra preoccupante. Se di persecuzione politica si tratta – e suppongo che lo sia – non mi importa molto il colore del perseguitato.

      m.z.

      • “L’Italia ha superato il fascismo nel 1948,”
        Non tutti.E, pensando alla Grecia (il paese che adoro), non dobbiamo dimenticare che la diffesa della democrazia e legalità in ogni situazione ha lastricato la strada per i fascismi/nazismi/dittature varie (non tutte).

        • Non sono del tutto d’accordo. I totalitarismi del Novecento si sono affermati non tanto grazie alla “tolleranza” dei partiti democratici, quanto alla volontà di sovrani che li hanno promossi. E quella democrazia, liberal-borghese, è diversa dal modello di democrazia sociale che, in diverso grado, si è affermato nel secondo Novecento in Europa. Ma sono dettagli, è vero. Ed è vero che non si può, in nome della democrazia, consentire a forze violente e autoritarie la scalata al potere. La Corte Europa dei Diritti Umani ha stabilito dei criteri che “consentono” l’abolizione di un partito. Essi non sono però egualmente applicabili in ogni contesto, secondo me. Il mio discorso, magari sbagliato, si concentra sulla Grecia che oggi vive un demi-régime. E su un’idea di democrazia piuttosto radicale, non da tutti condivisibile.

  2. Girello Destrorsi

    Un articolo coraggioso. Complimenti.
    Comunque, a mio avviso, cara Jelena, 4 gatti che inneggiano a un morto di 100 anni sono molto più inoffensivi dei facinorosi che prendono a calci il carro funebre di un morto. E dico inoffensivi con un duplice significato: in senso fisico di persone che non sono pericolose; e “inoffensivi” anche nel senso che mi offendono di meno coi loro comportamenti rispetto ai “calciatori di bare”.

    • Vedendo quelle scene, mi sono vergognato di essere Italiano come non mi era mai successo : e sono vecchiotto, e ne ho viste tante…

  3. sono rattristato dall’articolo perchè se definiamo una organizzazione “nazista” allora non ci sono giustificazioni di sorta.
    Mi sembra che le giustificazioni manchino di due aspetti: il primo riguarda la conoscenza di che cosa sia la ideologia nazista e quindi della Eliminazione fisica di quello che è diverso e inferiore (Hitler lo scriveva ben prima della presa del potere e questo e’ sempre dimenticato); il seconda riguarda le responsabilità della crisi economica.
    Non esiste una solo soggetto che viene citato in FMI, bisogna avere anche il coraggio di elencare i soggetti che ne hanno beneficiato quali la elite borghese, capitalistica che ha manipolato sulla credulità del popolo sulla esistenza della pianta degli zecchini d’oro.
    La crisi non avrebbe attecchito senza la evasione fiscale, e la bolla immobiliare.
    Non analizzare queste complesse vicende anche dell’animo umano individuale e collettivo non permette il catarsi e di conseguenza di rigenersi con la comprensione delle altrui responsabilità e anche delle nostre.
    Il dibattito sul mantenimento di un partito nazista fatto come palestra di capacità logico oratoria è soddisfacente del proprio ego.

  4. hai molta ragione politicamente,ma molti interessi sporchi di destra,governo ,polizia e soprattutto strangolamento di una nazione con imposizioni sul debito da parte della troika dei banchieri venivano scaricati su alba dorata,e la gente per reazione abboccava e abbocca per …punire gli altri partiti di governo…purtroppo…l’aver lasciato la deriva associazione a delinquere di questo partito ha portato a conseguenze psicopatiche sociali della gente senza precedenti,,,e il governo vuole per di piu’ uguagliare il partito di syriza che potrebbe governare ad alba dorata per speculazioni politiche….ciao da atene

  5. Stranamente mi ritrovo d’accordo con Matteo! Seguiamo per un attimo i termini del paradosso.
    E’ innegabile che molte ideologie “relitti del novecento”, vengono riproposte in varie “forme mutanti” in molte realtà d’Europa.
    Una volta ho scritto che ai tre “Grandi Mali” nati tra ottocento e novecento, ossia liberismo, comunismo e nazifascismo (questi ultimi due aventi lo stesso cognome, in quanto l’uno “nazional-socialismo” e l’altro “internazional-socialismo”!) di recente si è aggiunto anche l’islamismo. Sono tutti e quattro figli dell’ odio, della sopraffazione e dell’ignoranza. I primi sono frutti orrendi di “sistemi storici” totalmente superati, e sembrano quei vecchi abiti riposti in armadio, che sebbene consunti, vengono tirati fuori quando non si ha nient’ altro da indossare!
    La globalizzazione invece ha portato una ventata di novità proprio in tema di fanatismi di tutti i tipi!
    Qualcuno ha detto che globalizzazione e “moneta unica” siano entrambe un primo passo verso una sorta di sintesi tra tutti gli assolutismi. Forse è proprio vero. Qualcun altro sostiene che l’euro “è stata un’idea orribile” e che la conseguente “Austerità non sia nient’ altro che Veleno”!… Idea che mi vede concorde.
    Matteo ci dice che la Grecia ha avuto meno tempo rispetto ad altre realtà per metabolizzare il proprio regime terminato a metà anni settanta. Può essere una tesi molto valida.
    Riguardo al discorso “Priebke” : a parte i vari “scarica barile amministrativi” che sono il segno di un’indegna inoperosità dell’apparato pubblico, vedere poi un’accozzaglia di poveri facinorosi scagliarsi col pugno chiuso o aperto verso il sagrato di una chiesa, o verso un carro funebre avvolto forzatamente da una bandiera con la falce e martello (che è davvero un altro colmo!) è un po’ come vedere un tristissimo film già visto e rivisto innumerevoli volte: immagini che non suscitano ahimè più clamore, in quanto segno di una stupidità stratosferica. In questo paradossale dramma, sia quello greco e sia quello “romano e provinciale” che stenta a scrollarsi di dosso tanti passati, sembra quasi che i morti celebrino le esequie dei vivi.
    “- Questi poveri scalmanati figli del novecento, neri e rossi, banchettano volontariamente con i resti di quel che trovano!” –

  6. Grazie, Matteo. Finalmente, questa faccenda è stata affrontata con chiarezza ed onestà !!!

  7. Bell’articolo estremamente condividibile. A me, in un contesto estremamente diverso, viene alla mente la politica del governo algerino che, prevedendo il successo elettorale dei partiti integralisti, bloccò le elezioni, scatenando una sanguinosa guerra civile completamente ignorata dall’opinione pubblica europea. Non ho però capito la frase: “[…] i totalitarismi del Novecento si sono affermati non tanto grazie alla “tolleranza” dei partiti democratici, quanto alla volontà di sovrani che li hanno promossi”. A mio giudizio i movimenti fascisti nacquero dalla debolezza di inetti governi aggrediti dalla Sinistra estrema che portò l’opinione pubblica a considerare il dittatore di turno l’uomo della previdenza, mentre il comunismo arrivò al potere per la mancanza di partiti democratici in grado di fronteggiarlo.
    Su quanto scrive Enzo Nicolò mi permetto di osservare che mettere sullo stesso piano liberismo, comunismo e fascismo mi sembra eccessivo.

  8. Michele Piccoli

    Quando si arrivano a tollerare le azioni di un movimento di tale violenza, vuol dire che la democrazia ha fallito. Vuol dire che il sistema così per come lo conosciamo, questa pseudo civiltà liberista e progressista, così come lo è stato nel passato, è destinata ad implodere su se stessa vuoi per il nazionalismo, vuoi per il fanatismo religioso, eccetera.
    A questo male ci sono 2 cure:
    1- L’estinzione ciclica delle civiltà (ciò che accade e sta accadendo)
    2- La conquista della consapevolezza collettiva che il nostro modo di vivere è sbagliato (ciò che non è mai accaduto e penso mai accadrà).
    Io sono profondamente ateo, ma ad una cosa do atto al cristianesimo, ossia che la via per la redenzione è la più difficile, ossia il punto 2 da me elencato.

  9. Michele Piccoli

    Tra l’altro la distruzione del Movimento 5 Stelle è la stessa che sta avvenendo in Italia da parte dei media coadiuvanti dei partiti politici.
    L’unica cosa che non possono fare è incriminarli per violenze, in quanto movimento non violento. Con i neonazi è tutto più facile, li si becca con le mani nella marmellata più facilmente.
    Ad ogni modo sono poco convinto che questi arresti possano placare l’ira dei Greci, anzi magari li fanno incazzare ancora di più.

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