foto di Matteo Tacconi

EURO 2012: Baffone e il grattacielo

Il cucuzzolo del Palazzo della cultura e della scienza sta a Varsavia come la punta della torre della televisione a Berlino: è visibile da ogni angolo della città. Aiuta a orientarsi, nel caso in cui si dovessero perdere le coordinate. I turisti accorsi nella capitale polacca per Euro 2012 non hanno nulla da temere. Perdersi è impossibile. Il palazzo, situato nel centro di Varsavia, è stato a lungo l’unico bestione che ha potuto permettersi di solleticare il cielo. È uno di quei grattacieli a “torta nuziale”, tipici dell’architettura sovietica, che si ritrovano – tanto per capirci – lungo il perimetro che circonda il cuore di Mosca. Fu voluto da Stalin in persona.
I lavori terminarono nel 1955, dopo solo tre anni dall’avvio. Tuttavia Baffone, morto nel 1953, non fece in tempo a vedere completata l’opera. Fece invece in tempo a spacciarla, all’opinione pubblica locale, come «dono dell’amicizia sovietica»

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Chi è Matteo Zola

Giornalista professionista e professore di lettere, classe 1981, è direttore responsabile del quotidiano online East Journal. Collabora con Osservatorio Balcani e Caucaso e ISPI. E' stato redattore a Narcomafie, mensile di mafia e crimine organizzato internazionale, e ha scritto per numerose riviste e giornali (EastWest, Nigrizia, Il Tascabile, Il Reportage). Ha realizzato reportage dai Balcani e dal Caucaso, occupandosi di estremismo islamico e conflitti etnici. E' autore e curatore di "Ucraina, alle radici della guerra" (Paesi edizioni, 2022) e di "Interno Pankisi, dietro la trincea del fondamentalismo islamico" (Infinito edizioni, 2022); "Congo, maschere per una guerra"; e di "Revolyutsiya - La crisi ucraina da Maidan alla guerra civile" (curatela) entrambi per Quintadicopertina editore (2015); "Il pellegrino e altre storie senza lieto fine" (Tangram, 2013).

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