CIPRO: Il caso Aykut incrina i rapporti con Israele

La continua detenzione da oltre un anno di un imprenditore edilizio turco-israeliano incrina i rapporti tra la Repubblica di Cipro e Tel Aviv. Il 28 luglio, la corte penale di Nicosia ha rigettato la richiesta di scarcerazione per motivi medici.

Chi è Shimon Aykut

Ingegnere civile nato a Pergamo, in Turchia, nel 1950, Shimon Mistriel Aykut ha oggi cittadinanze di Israele, Turchia, e Repubblica Turca di Cipro Nord (TRNC). Dopo aver lavorato per imprese edili israeliane e francesi, anche in Costa d’Avorio e Mali, negli anni ’90 si occupa di reclutare manodopera turca per progetti immobiliari in Israele.

Nel 1995 fonda la Afik Group, società oggi attiva in Turchia, Germania e Grecia, con sede a Cipro, e principale società immobiliare nella zona occupata di Cipro Nord. La società è oggi gestita dal figlio, Yaakov Afik, 51 enne nato a Tel Aviv, anche lui con cittadinanza nord-cipriota.

Il gruppo Afik è proprietario del complesso Caesar Project (Caesar Blue, Caesar Beach, Caesar Breeze, Caesar Bay, Caesar Cliff e Caesar Resort),  stimato a oltre un miliardo di euro, oltre che di altri complessi residenziali a Iskele (Trikomo), Tatlısu (Akanfu) ed Esentepe (Ayios Amvrosios). In totale, il gruppo Afik avrebbe intrapreso o pianificato almeno otto progetti di questo tipo, per oltre 8.600 unità turistiche. Nel 2023 Aykut aveva dichiarato che almeno 105 delle 3500 abitazioni costruite dalla sua azienda erano state acquistate da cittadini israeliani.

Arresto e detenzione

Shimon Aykut è stato arrestato il 10 giugno 2024 al suo ingresso da nord nel territorio della Repubblica di Cipro, ed è da allora detenuto da oltre un anno nel carcere di Nicosia.

Assieme ai figli Afik Yaakov e Michael Mistriel, latitanti, Aykut è accusato di associazione a delinquere, frode immobiliare, appropriazione indebita, riciclaggio per 50 milioni di euro, con oltre 100 testimoni dell’accusa – cittadini greco-ciprioti i cui terreni nel nord dell’isola occupato dal 1974 sono stati usati senza loro consenso per progetti immobiliari. Il Gruppo Afik nega ogni accusa.

Aykut è il primo imprenditore immobiliare ad essere arrestato in relazione alla disputa territoriale in corso da quando la Turchia ha occupato Cipro Nord nel 1974. I suoi avvocati sostengono che tale arresto di alto profilo abbia lo scopo di scoraggiare gli investitori internazionali e danneggiare l’economia di Cipro Nord. Aykut, un tempo simbolo del boom edilizio della regione, viene ora descritto come un criminale. Il suo team legale ha paragonato le azioni della Repubblica di Cipro a quelle di un regime totalitario.

Le condizioni di salute

La famiglia Aykut ha ben presto denunciato le condizioni di detenzione del padre, chiuso in una cella con altri quattro detenuti – considerate non adeguate per un 75enne. Nonostante i buoni uffici del presidente israeliano Herzog per ottenerne la scarcerazione, il suo omologo cipriota Christodoulides ha affermato di non poter intervenire sulle decisioni della magistratura.

A fine gennaio la difesa ha affermato in tribunale che Shimon Aykut avrebbe un cancro, sulla base della diagnosi di un medico britannico che aveva visitato Aykut in carcere – benché i medici ciprioti lo avessero trovato in buona salute. Ne ha quindi chiesto il rilascio perché possa sottoporsi a una biopsia robotica all’estero, sostenendo che tale procedura non è disponibile a Cipro. Ma la corte ha rigettato la richiesta, affermando che tali esami sono disponibili anche a Cipro e che l’entità delle accuse giustifica la detenzione preventiva, che si è allungata per via delle questioni procedurali sollevate dalla difesa di Akyut.

Il ricorso a Strasburgo

Nel febbraio 2025, Shimon Aykut ha fatto ricorso presso la Corte europea dei diritti umani di Strasburgo, accusandolo il governo cipriota di gravi violazioni dei diritti umani. I legali di Aykut sostengono che Cipro stia applicando illegalmente la giurisdizione penale sulle attività al nord, che non controlla, come mezzo per esercitare pressione politica nella sua disputa cinquantennale con la Turchia. Il caso non è ancora stato preso in considerazione dalla Corte del Consiglio d’Europa.

Secondo Aykut, Nicosia sta prendendo di mira gli investitori nonostante la Corte europea dei diritti umani avrebbe riconosciuto la legalità delle attività commerciali a Cipro Nord. In realtà, nel caso Loizidou del 1989, i giudici di Strasburgo hanno condannato la Turchia a compensare i danni per aver reso impossibile al ricorrente greco-cipriota di godere delle sue proprietà nel nord occupato. Anche la sentenza del 2001 nel caso Cipro contro Turchia ha incluso la questione delle proprietà dei greco-ciprioti nei territori occupati.

Il ricorso alla corte d’arbitrato sugli investimenti

A marzo 2025, Aykut padre e figlio hanno intentato causa contro la Repubblica di Cipro e il suo presidente, Nikos Christodoulides, sulla base dell’accordo bilaterale di investimento del 1998 tra Cipro e Israele. Come riporta Yedioth Ahronoth, il gruppo Afik pretende risarcimenti per centinaia di milioni di euro per mancate vendite, svalutazione degli immobili e danni alla reputazione, oltre che per una prolungata detenzione che considerano illegale.

Il gruppo Afik cerca così di legittimare gli investimenti immobiliari a Cipro Nord. Il legale di Aykut, Ron Berkman, parla di una “causa storica” che potrebbe consentire a migliaia di investitori di richiedere risarcimenti miliardari dalla Repubblica di Cipro per proprietà e investimenti a Cipro  Nord.

Sebbene nel 2006 il codice penale cipriota sia stato ampliato per includere ogni azione relativa ai “beni immobili” a Cipro Nord, Berkman ha affermato che negli ultimi 15 anni tale procedura è stata contestata solo molto raramente, e che le presunte vittime  del Gruppo Afik non hanno tentato di rivendicare i propri diritti di proprietà tramite ricorso alla Commissione per i Beni Immobili, istituita nel 2005. 

Gli altri casi

Al di là del caso Aykut, il numero di casi riguardanti il presunto sviluppo abusivo di proprietà greco-cipriote nel nord è in aumento. Due cittadini ungheresi sono stati i primi a essere condannati al carcere, nel maggio 2025 per aver promosso online la vendita di case vicino a Kyrenia (Girne). E’ ancora in corso il caso di un cittadino tedesco, e sono stati emessi mandati di arresto per quattro cittadini turchi. A differenza del caso Aykut, si tratta di agenti immobiliari che pubblicizzavano la vendita di proprietà nei territori occupati.

Il leader turco-cipriota Ersin Tatar ha descritto gli arresti come “atti di terrorismo” e ha paragonato le azioni alle violenze subite dai turco-ciprioti negli anni ’60.

Foto:  Kostis Konstantinou/TPS-IL 

Chi è Andrea Zambelli

Andrea Zambelli è uno pseudonimo collettivo usato da vari membri della redazione di East Journal.

Leggi anche

CIPRO: Le voci dei rifugiati bloccati nella zona cuscinetto

Oltre 30 persone in fuga sono da mesi bloccate nella zona cuscinetto che divide l'isola di Cipro. Le loro voci.

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com