Nella Sémaine de la Critique, il documentario autobiografico Imago di Denis Oumar Pitsaev.
Un terreno acquistato dalla madre affinché il regista lo usi è il pretesto narrativo che il cineasta Denis Oumar Pitsaev, ceceno, ma cresciuto in Francia, adopera per raccontare il proprio rapporto con le sue origini – ed attraverso di essere, rappresentare le peculiarità della popolazione apolide cecena. Imago è un film che si sviluppa a Pankisi, in Georgia, tra la popolazione cecena deportate qui in seguito alle guerre cecene, Pitsaev si ritrova come figura obliquamente interna ed esterna alla comunità, permettendo così di avvicinarsi alla società cecena con un’ottica critica quanto nostalgica.
La scelta audace di entrare nel film come suo protagonista, e di diventare così attore oltre che osservatore, solleva interessanti quesiti: genuine interazioni con i familiari diventano elementi di un costrutto narrativo gestito dallo stesso Pitsaev (e montato da Laurent Sénéchal, montatore di Anatomia di una Caduta), che inavvertitamente controlla addirittura ciò che accade dentro l’immagine, l’azione, non solo l’osservazione della stessa – non proprio un presupposto documentaristico. Interessanti anche le dinamiche scaturite dalla formae mentis di Pitsaev, comunque occidentale, pur ravvicinata per l’eredità culturale all’identità cecena ma che spesso entra in contrasto con le tradizioni.
Imago è stato presentato a Cannes nella Sémaine de la Critique. Attualmente non è confermata una distribuzione italiana.