Le camere di tortura dei russi

UCRAINA: Le camere di tortura dei russi nei sotterranei della centrale nucleare di Zaporizhzhia

La ONG ucraina Truth Hounds rivela come i servizi di sicurezza russi abbiano trasformato la centrale nucleare nel sud-est del Paese in una “camera di tortura”, con la complicità dell’agenzia nucleare statale russa Rosatom.

La vita segreta dei lavoratori del nucleare a Zaporizhzhia

Come riporta il corrispondente da Kyiv Stéphane Siohan sul quotidiano della sinistra francese Libération, dal 4 marzo 2022, giorno dell’arrivo delle truppe russe, la vita quotidiana dei dipendenti della centrale nucleare presso Zaporizhia è avvolta dal mistero.

Di tanto in tanto, notizie inquietanti dalla vicina città di Enerhodar attraversavano il fiume Dnipro e la linea del fronte. Tuttavia, ci sono voluti mesi di lavoro duro e discreto da parte degli investigatori di Truth Hounds, una ONG ucraina specializzata nelle indagini sulle violazioni dei diritti umani e sui crimini commessi durante i periodi di conflitto, per fare il punto sulla portata del dramma.

Secondo un rapporto pubblicato il 19 settembre 2023 dall’ONG Truth Hounds, l’agenzia federale russa per l’energia atomica “Rosatom ha trasformato la più grande centrale nucleare d’Europa in una camera di tortura”.

Le camere della tortura nei sotterranei della centrale nucleare

Truth Hounds spiega che gli occupanti russi hanno creato una rete di stanze di tortura sotterranee all’esterno dello stabilimento, chiamate “The Hole”, dove centinaia di dipendenti e residenti dello stabilimento vengono detenuti, interrogati e torturati.

Secondo l’inchiesta, in questo luogo sarebbero state trattenute in detenzione russa un migliaio di persone (dipendenti e residenti), “una cifra plausibile” per l’ONG, che ha già identificato diverse decine di vittime.

Molte di queste vittime vengono rapite dal luogo di lavoro, e testimonianze rivelano che i dirigenti venivano convocati nell’ufficio dei loro superiori, dove scoprivano presunti agenti dell’FSB, che li portavano in stanze di tortura e detenzione, a volte per più di 50 giorni.

Tra gli abusi: percosse, elettrocuzioni, strappo di dita, finte esecuzioni, costrizione a scavarsi la propria fossa, minacce di stupro, e la ONG Truth Hounds sta attualmente documentando casi di stupro, non contenuti nel rapporto. Per il momento sono stati individuati 4 decessi, ma si tratta senza dubbio solo della punta dell’iceberg.

Crimine contro l’umanità

Per quanto riguarda l’analisi giuridica: secondo Truth Hounds, l’inferno carcerario della centrale nucleare di Zaporizhia costituisce un “crimine contro l’umanità”, perché non si tratta di fatti “sporadici”, ma di una campagna sistematica durata 18 mesi.

Inoltre, il meccanismo delle forze di sicurezza russe al centro è lo stesso che altrove nei territori occupati (Charkiv, Kherson, Donbass…), il che indica la natura sistemica del crimine di tortura, caratterizzato come un “crimine contro l’umanità” ‘ nel diritto internazionale.

Un tassello di una campagna genocidaria

Infine, anche se il rapporto non mette l’argomento al centro, gli investigatori parlano di una “campagna genocida” da parte delle forze di occupazione russe, perché si riscontra in centinaia di arresti e torture il prendere di mira “gruppi determinati”.

Nella centrale elettrica di Zaporizhia e nella città di Enerhodar, i russi incarcerano ex soldati, agenti di polizia, addetti alla difesa del territorio, attivisti, persone che hanno espresso una posizione filoucraina o civica, hanno esposto la bandiera dell’Ucraina, chiedendo loro confessione e autodafé.

In diritto, la qualifica di genocidio avviene quando viene commesso un crimine contro un gruppo costituito e, secondo i giuristi di Truth Hounds, qui “la distruzione prende di mira chiunque si identifichi come ucraino, indipendentemente dalla sua etnia”. Secondo la Convenzione sul genocidio del 1948, la constatazione di tale crimine da parte della comunità internazionale comporta la necessità di un intervento per fermare tale genocidio.

La complicità di Rosatom

Infine, tutte queste atrocità e torture vengono compiute con la complicità di Rosatom, l’agenzia russa per l’energia atomica, che occupa l’impianto, e non può ignorare gli atti commessi contro i dipendenti, soprattutto quando vengono arrestati nell’ufficio dei dirigenti.

La compagnia nucleare russa è ancora attiva nei paesi UE, dove – oltre ad aver contribuito all’estensione della centrale nucleare di Mochovce in Slovacchia – ha un contratto con il governo ungherese per l’ampliamento della centrale di Paks.

Foto: Baudoin, via Libération

Chi è Andrea Zambelli

Andrea Zambelli è uno pseudonimo collettivo usato da vari membri della redazione di East Journal.

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