Riapproda in laguna il cinema dell'Europa Orientale, in una edizione finalmente numerosa e con grandi nomi.

CINEMA: Inizia l’80ma edizione di Venezia, tutti i film dell’Est

Riapproda in laguna il cinema dell’Europa Orientale, in una edizione finalmente numerosa e con grandi nomi.

È dal Maggio del 2022 che il cinema dell’Est Europa, nonostante i nostri sforzi di valorizzarla, è assente dalle categorie di concorso principali dei festival europei (e mondiali) più importanti. Se questa tendenza è iniziata l’anno scorso proprio a Venezia, dove i pochi film provenienti dall’ex blocco erano tutti relegati alla sezione secondaria, Orizzonti, quest’anno è di nuovo la Mostra Internazionale di Cinema a riportarli in concorso. Una selezione che, nelle varie categorie, vede ben 11 lungometraggi est europei, una serie televisiva e due film turchi.

Partendo dai margini, in Orizzonti Extra troviamo l’unico film ucraino: Forever-Forever di Anna Buryachkova, un film di formazione che risale all’epoca del crollo dell’URSS. La accompagna Luana Bajrami, attrice-regista kosovara giovanissima nota in ambito francese per il suo ruolo in Ritratto di una giovane in fiamme di Celine Sciamma, già al suo secondo lungometraggio: Phantom Youth. Nel concorso della sezione Orizzonti si trovano invece Housekeeping for Beginners, dalla Macedonia del Nord, e Explanation for Everything, dall’Ungheria, film presentato come molto promettente ed importante nel contesto contemporaneo. Sempre in Orizzonti i due film turchi, Dormitory e Hesitation Wound. Fuori Concorso ci si imbatte nel nome ormai controverso di Roman Polanski, che novantenne firma The Palace, film di produzione svizzera.

Dai balcani proviene una delle due serie televisive presentate al lido, come consuetudine da alcuni anni. Saranno proiettate in anteprima le prime due puntate di I Know Your Soul, creato da Jazmila Zbanic e per protagonista Jasna Duric,  con la quale la regista bosniaca aveva collaborato per Quo Vadis, Aida? nel 2021.

Il concorso per il Leone d’Oro vede due opere, entrambe polacche: torna una cineasta veterana, Agnieszka Holland, con il suo film The Green Border, incentrato sul dramma dei profughi sul confine polacco-bielorusso. Anche l’altro film in concorso segna un ritorno, quello del duo Malgorzata Szumowska e Michael Engert già a Venezia nel 2020 con Non ci sarà più la neve e che quest’anno presentano The Woman Of…, un lungometraggio che si focalizza su tematiche di genere.

Come l’anno scorso, anche quest’anno East Journal seguirà da vicino il festival.

Chi è Viktor Toth

Cinefilo focalizzato in particolare sul cinema dell'est, di cui scrive per East Journal, prima testata a cui collabora, aspirante regista. Recentemente laureato in Lingue e Letterature Straniere all'Università di Trieste, ha inoltre curato le riprese ed il montaggio per alcuni servizi dal confine ungherese-ucraino per il Telefriuli ed il TG Regionale RAI del Friuli-Venezia Giulia.

Leggi anche

Al lido è la giornata di Adrien Brody e Brady Corbet con The Brutalist, film di co-produzione ungherese su un architetto immaginario emigrato in america negli anni '40.

CINEMA: Venezia, l’epopea di The Brutalist

Al lido è la giornata di Adrien Brody e Brady Corbet con The Brutalist, film di co-produzione ungherese su un architetto immaginario emigrato in america negli anni '40.

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com