CROAZIA: Pronta ad adottare l’euro nel 2023

La Croazia è pronta ad adottare l’euro il 1° gennaio 2023, ha annunciato la Commissione europea il 1° giugno. Se il Consiglio confermerà l’ok, la Croazia diventerà il ventesimo paese membro della zona euro, a 10 anni dalla sua adesione all’UE e a 20 anni dal varo della moneta unica europea.

OK della Commissione, nonostante il rischio inflazione

​La notizia arriva dal Rapporto 2022 sulla convergenza, pubblicazione biennale che valuta i progressi compiuti dagli Stati membri verso l’adozione dell’euro. L’ok della Commissione si basa su quattro criteri: stabilità dei prezzi, delle finanze pubbliche, del tasso di cambio e sostenibilità della convergenza, sulla base del tasso d’interesse a lungo termine. Altri criteri includono l’evoluzione della bilancia dei pagamenti, l’integrazione dei mercati e l’allineamento della legislazione con le norme dell’Unione monetaria europea.

Secondo Fitch il rischio principale per la Croazia veniva dall’inflazione, che ha raggiunto un picco del 9.4% nell’aprile 2022, spinta dalla crescita dei prezzi dell’energia e delle materie prime così come nel resto dell’eurozona. Nel periodo di riferimento, l’inflazione in Croazia si assestava al 4.7%, appena sopra il valore di riferimento del 4.2%.

Decisione finale attesa per metà luglio

La relazione 2022 sulla convergenza ha valutato la situazione nei sette paesi UE che hanno un obbligo legale di prepararsi ad adottare l’euro: Bulgaria, Repubblica Ceca, Croazia, Ungheria, Polonia, Romania e Svezia (solo la Danimarca ha un opt-out dalla moneta unica). Tra questi, la Commissione ha concluso che solo la Croazia soddisfa tutte le condizioni. La Banca centrale europea ha emesso un parere ugualmente positivo. L’ultimo paese UE ad introdurre l’euro è stata la Lituania nel 2015, mentre la Bulgaria dovrebbe essere il successivo, dopo la Croazia, nel 2024. Per la Romania, invece, si parla del 2025 o oltre.

Secondo la Presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, “Meno di un decennio dopo l’adesione all’UE, la Croazia è ora pronta per entrare nell’area euro il 1° gennaio. Ciò rafforzerà l’economia croata, apportando vantaggi ai cittadini, alle imprese e alla società, e renderà anche l’euro più forte. L’euro è un simbolo della forza e dell’unità europea”.

La parola passa ora al Consiglio UE, che prenderà la decisione finale sull’adozione dell’euro da parte della Croazia nella prima metà di luglio, dopo le discussioni in seno all’Eurogruppo e al Consiglio europeo, e dopo che il Parlamento europeo e la BCE avranno espresso i loro pareri.

I vantaggi previsti superano i costi

Il Parlamento croato ha già adottato a maggio 2022 una legge per il corso legale parallelo di euro e kuna dal 1° gennaio 2023, con il sostegno della maggior parte dei partiti tranne l’estrema destra. La kuna è già legata alla zona euro dalla partecipazione al sistema ERM-II dal giugno 2020, con un cambio centrale di 1 euro per 7.53450 kune, e una banda d’oscillazione del 15% massimo. Sin dalla sua indipendenza nel 1991, la valuta croata è rimasta strettamente legata al corso del marco tedesco e in seguito dell’euro.

L’adesione all’euro migliorerà la valutazione dei titoli di stato della Croazia da parte delle agenzie di rating, e sarà di aiuto ai cittadini e aziende croate che hanno contratto prestiti e mutui in euro nello scorso decennio, eliminando il rischio valutario. La Croazia avrà inoltre accesso al Meccanismo Europeo di Stabilità in caso di crisi. L’uso dell’euro aiuterà il settore del turismo, da cui l’economia croata dipende per un quinto del PIL, a riprendersi dal biennio di pandemia e dallo shock della guerra in Ucraina, eliminando i costi di conversione della moneta. Per cittadini e commercianti restano i timori di una crescita dei prezzi legata all’arrotondamento. Ma secondo la Banca centrale croata, tale effetto inflazionistico non dovrebbe superare lo 0.2%.

I motivi sulle monete euro croate

Le monete in euro croate che entreranno in circolazione presenteranno sul verso la scacchiera, simbolo nazionale, la kuna (donnola), nonché l’immagine di Nikola Tesla, inventore americano-jugoslavo nato da famiglia serba a Smiljan allora in Austria-Ungheria e oggi in Croazia. La scelta di quest’ultimo ha sollevato proteste da parte della Serbia, che ritiene Tesla un proprio eroe nazionale, raffigurato anche sulle banconote serbe. Le monetine di rame porteranno un motivo glagolitico.

L’incognita dell’adesione a Schengen

Per il completamento dell’integrazione europea della Croazia resta in sospeso l’adesione all’area Schengen. Il primo ministro Andrej Plenkovic spera di potervi entrare nella stessa data, a inizio 2023, ma non è chiaro quando il Consiglio UE darà parere positivo, dopo l’ok ricevuto dalla Commissione già a dicembre 2021. A pesare è la pratica illegale dei respingimenti violenti di migranti alla frontiera bosniaca, nonché la mai risolta disputa con la Slovenia sulla baia di Pirano che – dopo essere stata messo sotto il tappeto dall’esecutivo Janša – potrebbe ora tornare all’agenda del neo premier sloveno Robert Golob.

Foto: masterSergeant/iStock

Chi è Andrea Zambelli

Andrea Zambelli è uno pseudonimo collettivo usato da vari membri della redazione di East Journal.

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