CINEMA: “Albania si gira!”, il festival del cinema albanese a Roma

Ritorna “Albania si gira!”,  il festival del cinema albanese, dal 9 al 12 giugno alla Casa del Cinema di Villa Borghese a Roma, con una selezione di film incentrati sull’identità nazionale, tra passato e presente, Europa occidentale ed orientale.

Giunta alla quarta edizione, la rassegna dedicata al cinema albanese si propone anche quest’anno di raccontare l’Albania attraverso il cinema, non solo locale ma anche internazionale. Il titolo della rassegna 2022 è “Futuri Passati”, e vuole ripercorrere la rappresentazione del futuro così come percepito in Albania durante le varie fasi storiche, con una particolare enfasi sull’utilizzo del suono e della musica come strumenti di narrazione. Come nelle edizioni passate, le proiezioni dei film si accompagnano a incontri e dibattiti con esperti, registi, intellettuali, che saranno anche disponibili in diretta streaming sui social. Ampia la presenza di cinema del Kosovo, che negli ultimi anni ha avuto una forte presenza anche a livello internazionale nel mondo dei festival.

Ogni giorno della rassegna è dedicato ad una tematica particolare, e comprende una scelta di film di varie epoche: per esempio, il secondo giorno è dedicato alla cosidetta “esotizzazione” dell’Albania post-comunista, e giustamente uno dei lavori che vengono proiettati è Luaneshat e kodres (2021) di Luana Bajrami (già presentato in concorso al Trieste Film Festival), debutto alla regia dell’attrice kosovara-francese (nota per il suo ruolo in Ritratto di una giovane in fiamme di Celine Sciamma). Nell’opera prima ha un ruolo importante proprio l’idealizzazione dell’esistenza nei Balcani così come la vede una ragazza che, pur avendo radici nell’Est, è cresciuta in Occidente. Sempre lo stesso giorno viene proiettato La vie bohème (1992) del regista finlandese Aki Kaurismaki, pellicola che include un personaggio albanese in una delle prime rappresentazioni post-comuniste, e di conseguenza di rilevanza per il tema.

Si segnala la presenza nella segnalazione anche di Hive (L’alveare) di Blerta Blasholli, che ha ottenuto al Sundance, per la prima volta nella storia del festival, tutti e tre i premi principali della sezione internazionale, e che è stato segnalato nella shortlist della categoria al miglior film straniero degli Oscar di quest’anno, senza però purtroppo poi essere nominato. Nella rassegna, viene inserito nella giornata dedicata alle emarginazioni ed il razzismo, in quanto il film racconta di una donna che sceglie di scontrarsi con il maschilismo della sua società e di prendere le redini dell’attività di produzione di ajvar del marito, scomparso nel conflitto del Kosovo.

La selezione completa è disponibile sul sito del festival.

 

Chi è Viktor Toth

Cinefilo focalizzato in particolare sul cinema dell'est, di cui scrive per East Journal, prima testata a cui collabora, aspirante regista. Recentemente laureato in Lingue e Letterature Straniere all'Università di Trieste, ha inoltre curato le riprese ed il montaggio per alcuni servizi dal confine ungherese-ucraino per il Telefriuli ed il TG Regionale RAI del Friuli-Venezia Giulia.

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