di Silvia Biasutti
Stefan Grigorov è un giovane bulgaro convinto che l’ecopedagogia sia la chiave per un cambiamento radicale della società, per un futuro fatto di green economy e di sostenibilità. Dopo aver studiato presso la Facoltà di Sociologia di Trento e in seguito ad un periodo di studio negli Stati Uniti, è rientrato a Sofia, dove ha fondato assieme a un team di giovani ricercatori, il primo “Centro bulgaro per lo sviluppo locale sostenibile e per l’ecopedagogia”.
Benvenuto Stefan, grazie per la tua disponibilità. Come nasce l’idea del “Centro bulgaro per lo sviluppo locale sostenibile e per l’ecopedagogia (BCSLDE)?
Per prima cosa grazie per avermi invitato a parlare del BCSLDE; il centro è il risultato di una visione etica e democratica di un gruppo di giovani esperti bulgari e della loro attività internazionale nel campo dell’ecopedagogia e della sostenibilità. Sentivamo la necessità di creare un’organizzazione in Bulgaria e nel mondo che potesse agire sia a livello locale che a livello globale. In questo senso, i nostri obiettivi sono due: supportare le comunità e i governi locali nell’avvio di progetti di ecopedagogia sostenibile a livello locale, regionale e internazionale, attraverso il rafforzamento della cooperazione europea e la creazione di programmi di cooperazione intercontinentali; lavorare attivamente alla creazione di una nuova civilizzazione fondata sull’ecopedagogia sostenibile in tutto il mondo.
La Bulgaria attrae investimenti internazionali grazie alle sue immense risorse naturali; tuttavia, l’ultima vittoria contro l’ingresso di Chevron nel Paese ha costituito un segnale eloquente che la popolazione vuole preservare le terre fertili della Bulgaria. Cosa ne pensi?
Sono perfettamente d’accordo, siamo una nazione piccola ma abbiamo risorse immense, nel senso di una natura estremamente amena, una terra fertile, centinaia di sorgenti termali, acqua minerale e una grande biodiversità. L’acqua molto presto costerà più dell’oro. In Bulgaria la vita è basata sulla natura, questo è il motivo per cui centinaia di giovani bulgari hanno protestato per mesi in più di 14 città in Bulgaria, così come nelle maggiori capitali europee, contro i piani della Chevron e di altre compagnie di distruggere la nostra nazione e quindi la nostra vita. Dico “distruggere” perché il nostro governo ha concesso il permesso alla Chevron di cercare rocce scisti da cui estrarre il gas naturale nella nostra terra più fertile, la Dobrugia.
Questa terra produceva il pane per l’Impero Romano, poi per quello Ottomano. Dai tempi più antichi questa regione era famosa per la sua fertilità e nessuna persona “normale” vuole trasformarla in un deserto di gas. Va inoltre specificato che il più grande lago sotterraneo dei Balcani dove scorre dell’acqua freschissima, si trova esattamente in Dobrugia, dove la Chevron vuole utilizzare la tecnica del fracking (letteralmente “fratturazione idraulica”) per estrarre il gas naturale dalle rocce. Questo processo avvelenerebbe tutta la Bulgaria e questo è il motivo per cui per la prima volta c’è una situazione di rivoluzione ecologica nazionale in Bulgaria. In questi giorni protesteremo davanti all’ambasciata romena in Bulgaria, in quanto condividiamo con la Romania questo lago sotterraneo. Se la Romania non metterà al bando il metodo del fracking e la Chevron dal loro Paese, andranno in contro a una nuova eco-catastrofe nei Balcani.
In che modo il BCSLDE può cambiare le prospettive delle future generazioni in Bulgaria attraverso l’ecopedagogia?
La Bulgaria è una nazione piccola e, per questa ragione, dipende sempre dalle politiche degli stati dominanti come Stati Uniti e Russia. Da questo punto di vista, cambiare oggi il tuo Paese in meglio significa cambiare il mondo in meglio, combattere per un mondo migliore. L’ecopedagogia è un progetto a favore di una civiltà globale basata sulla pace, sulla democrazia, sulla giustizia e sulla green economy, una civiltà che non è nelle mani delle multinazionali e dei monopoli di stato, bensì nelle mani della gente.
Concretamente, abbiamo progetti di ecopedagogia per le scuole in Bulgaria, che miglioreranno radicalmente la coscienza ecologica dei bambini e i risultati si rifletteranno nella trasformazione verso un’economia verde. Abbiamo anche preparato alcuni progetti per parchi sostenibili ed eco-villaggi che trasformeranno la Bulgaria in una Paese leader nel campo della sostenibilità. Mostreremo al mondo che la gente può preservare la propria natura, la propria terra e la propria vita come desiderano, senza dipendere dalle multinazionali.
Grazie per la tua preziosa testimonianza. Per favore, lascia ai nostri lettori i tuoi contatti e un tuo messaggio.
Questo è il nostro sito, dove potete conoscere la nostra mission e i nostri progetti: www.bcslde.org. Quello che vorrei dire ai lettori di EJ è di sognare, di amare, di credere in sé stessi e di combattere per un mondo migliore attraverso la natura e i sorrisi. Se loro non lo fanno, chi lo farà?
come se la Bulgaria fosse La nazione più inquinata del mondo! Creare lavoro, creare lavoro, creare lavoro. Anche in Italia si cerca di creare ambiente, ma i senza lavoro aumentano sempre di più. Questo signore èp stato a Trento, ma trento è una provincia autonoma, circondato da provincie non autonome! Ragionare un pò , non fà mai male!!!!!!!
Federossa, è piuttosto triste (per essere verbalmente corretta) leggere ciò che scrivi. E mi auguro che ci siano ancora poche persone che, seppur nella disperazione a causa della mancanza di lavoro, possano condividere simili convinzioni. Pensi davvero che l’unica soluzione per limitare la disoccupazione sia distruggere la nostra terra per generare la ricchezza di pochi e causare il disagio a lungo termine di tanti? Le possibilità di creare lavoro, senza rovinare l’ambiente in cui viviamo, sono molteplici e possiamo arrivare a realizzarle, o perlomeno contemplarle, se solo ci fermassimo a “ragionare un po’”, come tu stessa dici. Hai idea di cosa significhi salvaguardare il proprio territorio? Hai idea del valore di una terra sana e tutelata per l’economia locale e regionale? Siamo nella disperazione economica più totale e una terra sana da coltivare ci servirà ora più che mai!! Mi farebbe oltremodo piacere se mi spiegassi meglio cosa significa per te che questo ragazzo abbia studiato a Trento…
Bulgaria va molto meglio da Trento, e e` anche molto piu` pulita da Trento! Non so come e nel altra italia, pero per ora Bulgaria e Sofia va molto meglio da Trentino in tuttte le dimensione!
Bulgaria va molto meglio da Trento, e e` anche molto piu` pulita da Trento! Non so come e nel altra italia,pero credo che e peggio – belissima natura, ma distrutta con radiazione, scorie raddioative …. Per ora Bulgaria e Sofia va molto meglio da Trentino in tuttte le dimensione! Creare lavoro significa lavorare per una economia locale e sostenibile…
Reblogged this on i cittadini prima di tutto.
Con tutto il rispetto dovuto a “Grigorov giovane bulgaro” sarebbe necessario avere maggiori informazioni sui suoi progetti maturati nella facoltà di Sociologia di Trento (dalla quale sono usciti brigatisti rossi particolarmente doc) ma potrebbe essere più preciso? Si rende conto che di questi tempi attrarre investimenti internazionali significa essere fuori dalla crisi? Quanto alla lotta contro la assassina Chevron mi associo ma sarebbe un segno forte se tutte le “anime belle” in segno di lotta contro le grandi compagnie petrolifere bruciassero le loro automobili che viaggiano con la benzina fornita dagli assassini.
Se parliamo di investimenti che mirano a depredare un Paese delle sue risorse più preziose non credo equivalga ad “uscire dalla crisi”. Quanto al trascorso di Stefan Grigorov presso l’Ateneo di Trento le posso garantire che è stato uno degli studenti più eccellenti, appassionato studioso, quanto attivo nella vita culturale della città, ha tenuto conferenze e ha terminato gli studi ben prima di molti studenti italiani scansafatiche. Per la cronaca: la Facoltà di Sociologia di Trento è la prima in Italia e lo stesso Ateneo trentino è un fiore all’occhiello dell’istruzione universitaria italiana, aggrapparsi all’episodio delle BR è anacronistico.
Purtroppo delle Università italiane alla luce del posto che occupano nelle classifiche mondiali c’é poco da vantarsi.