Il 19 gennaio il canale YouTube di Aleksej Navalny ha pubblicato un video (sottotitolato in inglese) di quasi due ore intitolato “Un palazzo per Putin. Storia della mazzetta più grande”. Nel video, usando documenti d’archivio, foto, interviste e altri documenti, Navalny mostra, tramite immagini reali e ricostruzioni, il palazzo segreto di Putin nel territorio di Krasnodar, sul Mar Nero, ricostruendo anche gli schemi di corruzione che negli anni ne hanno permesso la costruzione.
Arredamenti di lusso e allevamenti di ostriche
Il palazzo di 17.691 metri quadrati si trova in un’area di 7.000 ettari, non sorvolabile e non navigabile a un miglio dalla costa. Il complesso esterno comprende una chiesa, un tunnel sotterraneo per raggiungere la spiaggia, un campo da hockey, un giardino d’inverno, un anfiteatro, un’azienda vinicola e un allevamento di ostriche.
Grazie a rivelazioni e foto del personale impiegato nella costruzione, tutt’ora in corso, del palazzo, lo staff di Navalny è riuscito a ricostruire anche alcuni interni del palazzo. Tra questi un casinò, una sala per fumare il narghilè con palo da striptease, una sala giochi, una piscina interna e una camera da letto da 260 metri quadri. Il tutto arredato con mobili e arredamenti italiani di pregio, tra cui una spazzola WC da 840 euro e un porta carta igienica da 1.250.
Le manifestazioni di domani
In tre giorni, il video ha già raggiunto più di 54 milioni di visualizzazioni. All’inizio del video, Navalny chiede ai russi di scendere nelle piazze domani 23 gennaio, per manifestare contro la corruzione del governo. Numerosi attivisti e personaggi noti hanno già dato il loro sostegno a questa campagna, che si unisce alla richiesta di liberare Navalny da un arresto considerato l’ennesimo tentativo di mettere a tacere l’oppositore di Putin, dopo il fallito tentativo di avvelenamento. Dalla pubblicazione del video, sono anche stati arrestati numerosi collaboratori di Navalny.
Navalny aveva già pubblicato un’inchiesta simile nel 2017 sull’allora primo ministro Medvedev, scoprendone le lussuose proprietà e la corruzione alle loro spalle. Il reportage aveva causato una mobilitazione che in Russia non si vedeva dai tempi delle proteste piazza Bolotnaya, e centinaia di arresti.
Il re è nudo
Come fa notare Navalny nel video, raccapricciante il particolare del cancello del palazzo: una copia di quello del Palazzo d’Inverno (adesso museo dell’Hermitage) di San Pietroburgo, residenza degli zar. Un parallelo inquietante, la cui scoperta conferma come il presidente russo si consideri veramente lo zar della Russia. Vista la mobilitazione (e repressione) durante le proteste del 2017 contro il ben meno importante e popolare Medvedev, bisognerà seguire con attenzione cosa succederà domani alle manifestazioni contro colui che si considera l’imperatore della Russia.
Foto: navalny.com