di Matteo Zola
Come ampiamente annunciato la coalizione “Kukuriku” guidata dal leader socialdemocratico (Spd), Zoran Milanovic, ha vinto le elezioni croate. Stando agli exit poll, “Kukuriku” ottiene il 44% dei voti e, secondo le prime proiezioni, tra i 78 e gli 82 seggi dei 151 che compongono il Parlamento di Zagabria. Quindi la maggioranza. Un successo ampio che punisce l’Hdz per gli scandali, la corruzione e la crisi economica di cui non ha saputo limitare i danni: inchieste e processi di ex ministri, dirigenti del partito e manager di società pubbliche, hanno travolto il partito che passa al 24% (dal 37% dell’ultima tornata elettorale). Davanti ai giudici c’è anche l’ex primo ministro, Ivo Sanader, al governo dal 2004 al 2009, ora in detenzione preventiva. Resta il dubbio che, in un sistema così profondamente corrotto, il nuovo governo riesca a riformare la mentalità del paese senza cadere nelle stesse trappole.
L’ultima soddisfazione di Jadranka Kosor – premier uscente in quota Hdz – sarà firmare, venerdì prossimo a margine del Consiglio europeo di fine anno a Bruxelles, il Trattato di adesione della Croazia all’Unione. Milanovic sarà invece il primo premier croato a sedersi al tavolo dei leader europei, a rappresentare (se tutto andrà bene) la Croazia come il 28° paese membro dal 1° luglio 2013.
Mentre la grande sfida dei governi passati è stata in politica estera, l’adesione all’Ue e la normalizzazione dei rapporti con la Serbia, il nuovo governo avrà un unico vero compito: risollevare l’economia del paese. Il futuro governo dovrà agire rapidamente per rimettere in moto l’economia, praticamente ferma quest’anno a un tasso di crescita dello +0,5% e la disoccupazione del 17,4%. Milanovic ha promesso che la legge finanziaria per il 2012 sarà pronta già a marzo, “per dimostrare quanto siamo seri” e per evitare un declassamento del debito sovrano croato, ora al 60% del Pil con il rating BBB- e un outlook negativo secondo Standard and Poor’s