cinema bulgaro

CINEMA: La Bulgaria socialista con gli occhi di un ladro

Nel 1977 il regista Georgi Djulgerov dirige la pellicola destinata a ricevere il maggior numero di premi a livello internazionale, nonché rappresentare una delle opere più importanti per il cinema bulgaro: Vantaggio (Avantaž). Vincitore del maggior riconoscimento finora mai attribuito a un film bulgaro, l’Orso d’argento per la regia al Festival di Berlino del 1978, Vantaggio è tratto da uno degli episodi della raccolta autobiografica Un procuratore racconta (Edin prokuror razkazva) del giurista e sceneggiatore Petko Zdravkov.

Dal realismo socialista al cinema bulgaro d’autore

Gli anni Settanta costituiscono il Decennio d’oro del cinema bulgaro, un periodo estremamente prolifico, caratterizzato da un significativo sviluppo cinematografico. La censura all’epoca era ancora molto attiva, specie dal 1975, quando a dirigere il Comitato per l’arte e la cultura (Komitet za izkustvo i kultura) è Ljudmila Živkova, primogenita di Todor Živkov. Ciononostante, la politica culturale del paese diventa progressivamente più tollerante e liberale, anche grazie a nuove figure di rilievo che sostengono e proteggono gli artisti, Svoboda Băčvarova in particolare.

La produzione bulgara del tempo è investita da una nuova tendenza, il Cinema dell’inquietudine morale, approdata direttamente dalla Polonia (Kino moralnego niepokoju). Non entrando apertamente in conflitto con l’ideologia e i dettami del realismo socialista, le opere di questo filone riescono a evitare la censura, pur affrontando temi scomodi al regime. I generi principali sono il dramma di critica sociale e la commedia satirica, entrambi intenti a smascherare le divergenze tra dottrina e realtà nella Repubblica popolare bulgara, ritraendole in maniera oggettiva.

Ne risultano veri e propri film d’autore in cui il protagonista, solitamente un giovane figlio degli ideali socialisti, una volta scoperte le lacune del sistema diventa di colpo orfano, emarginato dalla comunità che l’ha cresciuto e per cui ha sacrificato la propria libertà. Una deviazione alla tendenza convenzionale dominante in quegli anni, volta a trasmettere un’immagine positiva e riuscita delle nuove generazioni.

Il riscatto dell’eroe romantico

Ambientato tra gli anni Cinquanta e Sessanta, Vantaggio unisce il dramma sociale e psicologico al genere poliziesco – escamotage che giustifica e legittima la presenza di un eroe criminale – il tutto pervaso da una certa venatura ironica. Il personaggio principale è Lazar Stefanov Kasabov, detto “il Gallo” (Petela, incarnato alla perfezione da Rousy Chanev), giovane e incallito “re dei borseggiatori”, il quale attraverso un frammentato gioco di analessi e prolessi racconta in prima persona fatti e misfatti della sua rocambolesca vita.

Nato nel 1926, quando il 9 settembre 1944 il regime comunista si instaura in Bulgaria, il Gallo si ingegna a trovare il proprio posto e integrarsi. Dotato di una mente brillante e di un certo estro artistico, la sua indole indipendente e ribelle porta continuo scompiglio nel sempre più rigido ordine pubblico. Un’altra fonte di conflitto sono le donne, con le quali spesso si scontra in maniera brusca, nel tentativo insistente di capire “cosa le renda così attraenti”; arriva addirittura a cucirsi un’uniforme fingendosi aviatore per conquistarne una.

Dopo essere stato arrestato per l’ennesima volta, il Gallo fornisce una confessione completa e decide di collaborare con la giustizia. La sua volontà di abbandonare la vita da delinquente è tanto sincera e determinata quanto il suo rifiuto di sottomettere il proprio carattere al sistema; il tragico epilogo è dietro l’angolo.

Un’intesa lunga una vita

Georgi Djulgerov afferma che “per molti versi il film ha un carattere polemico”, lasciando aperto l’interrogativo su dove finisca la colpa del criminale e inizi quella della società. La riuscita rappresentazione autentica ma imparziale sia dei personaggi che della realtà comunista offre al pubblico una visione d’insieme prossima al documentario; la particolare attenzione all’espressività e al montaggio riesce a “restituire sullo schermo i ricordi così come scorrono nella mente umana”. La pellicola è tuttora considerata un cult.

Rousy Chanev Georgi Djulgerov e si conoscono fin da bambini. Originari di Burgas, il primo consegue il diploma da attore all’Accademia nazionale di cinema e teatro di Sofia (NATFIZ), mentre l’altro studia regia all’Istituto statale pan-russo di cinematografia (VGIK) di Mosca. Punto d’inizio del loro lungo e proficuo sodalizio artistico, Vantaggio consacra il talento di entrambi oltre i confini nazionali.

foto: Bnt.bg

Chi è Giorgia Spadoni

Marchigiana con un debole per le lingue slave, bibliofila e assidua frequentatrice di teatri e cinema. Laureata al Dipartimento di Interpretazione e Traduzione di Forlì, ha vissuto in Russia (Arcangelo), Croazia (Zagabria) e soprattutto Bulgaria. Nel 2018 ha vinto il premio di traduzione "Leonardo Pampuri", indetto dall'Associazione Bulgaria-Italia. Si interessa di cultura est-europea, storia e attualità bulgara.

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