UCRAINA: Putin stacca un assegno da 15 miliardi e si "ricompra" la fedeltà di Kiev

La Russia ha offerto 15 miliardi all’Ucraina, denaro sonante che Kiev può subito mettere in cassa, un modo per Mosca di ottenere la fedeltà della recalcitrante repubblica vassalla e per Yanukovich di mantenere saldo il suo regime. Senza quei soldi, infatti, Kiev sarebbe andata incontro a una bancarotta che avrebbe esposto il governo e il presidente a dimostrazioni di piazza ben maggiori rispetto a quelle andate in scena in queste settimane nella capitale. L’accordo prevede anche una cospicua riduzione del prezzo del gas, che passerà da 400 a 268,5 dollari per mille metri cubi. Secondo il primo ministro Mykola Azarov si è trattato di un accordo “storico” anche perché l’associazione all’Unione Europea avrebbe “portato al fallimento e al crollo socioeconomico” del paese.

Peccato che il fallimento ucraino sia frutto della oligarchica e corrotta politica di Azarov e Yanukovich i quali, da sempre espressione di un filorussismo funzionale al loro potere, hanno trovato in questo prestito una nuova fonte di legittimazione. La reazione europea non si è fatta attendere: “E’ offensivo il modo con cui i politici russi hanno usato le difficoltà economiche ucraine secondo il loro interesse, quello di impedire l’accordo di associazione con l’Europa. E offensivo certamente è stato l’intervento violento delle forze di sicurezza ucraine contro chi protestava” ha dichiarato Steinmaier, fresco ministro degli Esteri tedesco.

La questione ucraina non si chiude così. Il denaro russo servirà solo a mettere una pezza alla crisi del paese e alla luce del grado di corruzione dell’élite politica ed economica c’è da immaginare che ben poco andrà nelle tasche dei cittadini. Una nuova protesta sarà inevitabile nei prossimi mesi quando Kiev si troverà di nuovo di fronte al nodo della firma dell’Accordo di associazione con l’Ue previsto in primavera.

Tuttavia, da europei, dovremmo riflettere su alcuni aspetti di questa protesta prima di ritrovarci nuovamente ad applaudirla acriticamente. Il primo è il carattere antirusso delle manifestazioni, e metà della popolazione ucraina è russofona: queste proteste rappresentano solo una parte del paese. Il secondo è che l’informazione continentale ha ostinatamente definito queste proteste come “filo-europee” anche quando di bandiere europee in piazza dell’Indipendenza non ce n’erano più. L’europeismo è stato uno degli elementi della protesta ma si tratta, in ogni caso, di un “sentimento” strumentale, utile all’opposizione per sganciarsi da Mosca. Una opposizione non meno corrotta e oligarchica, come il caso Timoshenko dimostra. Terzo, il carattere nazionalista della protesta, e il nazionalismo non giova ad Unione Europea “sovranazionale” per definizione. La recente protesta ucraina è stato un grande esempio di coraggio e dignità, ma come sempre chi fa informazione  dovrebbe evitare di diventare “tifoso” di una causa cercando di invece di mostrare luci ed ombre di un fenomeno.

Chi è Matteo Zola

Giornalista professionista e professore di lettere, classe 1981, è direttore responsabile del quotidiano online East Journal. Collabora con Osservatorio Balcani e Caucaso e ISPI. E' stato redattore a Narcomafie, mensile di mafia e crimine organizzato internazionale, e ha scritto per numerose riviste e giornali (EastWest, Nigrizia, Il Tascabile, Il Reportage). Ha realizzato reportage dai Balcani e dal Caucaso, occupandosi di estremismo islamico e conflitti etnici. E' autore e curatore di "Ucraina, alle radici della guerra" (Paesi edizioni, 2022) e di "Interno Pankisi, dietro la trincea del fondamentalismo islamico" (Infinito edizioni, 2022); "Congo, maschere per una guerra"; e di "Revolyutsiya - La crisi ucraina da Maidan alla guerra civile" (curatela) entrambi per Quintadicopertina editore (2015); "Il pellegrino e altre storie senza lieto fine" (Tangram, 2013).

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12 commenti

  1. Cito: “La reazione europea non si è fatta attendere: “E’ offensivo il modo con cui i politici russi hanno usato le difficoltà economiche ucraine secondo il loro interesse (…)”: ma quando l’Occidente (e passatemi questa pessima categoria) con i suoi politici in testa la smetterà di dar lezioni su quella che è una normale prassi della politica da loro, per altro, sempre praticata? Qualcuno vuole forse sostenere che il benemerito Piano Marshall (e quanto ne avremmo ancora bisogno!) è stato una gratuita concessione statunitense a “fondo perduto”? Suvvia!!! Babbo Natale si sa che non esiste! Non c’è dubbio che l’Ucraina stia diventando una posta in gioco pesante tra Usa/Europa/Nato e Russia putiniana; ma evitiamo la demonizzazione delle ragioni e della pratiche altrui (così tanto simili alle nostre…), poiché questo è il modo migliore per mettersi nella condizione di non capire quel che sta avvenendo.

    • Ha perfettamente ragione, i piani di aiuti economici sono sempre finalizzati al controllo politico (o quantomeno portano con sé). Gli aiuti americani servirono agli Stati Uniti a garantirsi, negli anni successivi alla guerra, un’area di influenza politica e un mercato per le proprie merci. Così gli aiuti del Fmi fanno oggi, quando intervengono in Africa, in America Latina e in Europa, affermando un modello economico (quello liberista) in cambio di aiuti. Quindi, come dice lei, c’è poco da “offendersi”: lo fanno tutti. Molto spesso però queste cose avvengono sulla testa delle persone, senza chiedere loro un parere. Se il Piano Marshall non era discutibile (specie dall’Italia, paese sconfitto), le pratiche di oggi lo sono. Infatti c’è chi protesta contro questi “ricatti economico-politici” e il caso ucraino è uno di questi.

      matteo zola

      • Concordo assolutamente. Solo un voto di TUTTA l’Ucraina può “disinnescare la bomba”. Scambiare come fanno i media la parte occidentale del Paese, o peggio la popolazione della capitale, per l’Ucraina sarebbe come confondere la popolazione di Parigi per la Francia tout court: un grosso abbaglio. E chi ha un minimo di conoscenza dell’Ucraina oltre il Dnepr lo sa bene.

      • Ma alla fin fine quale sarebbe il ricatto ? Kiev è in bancarotta, Mosca ha offerto un piano di aiuti (ovviamente non disinteressato) che l’Ucraina non era obbligata ad accettare. Hanno liberamente scelto l’opzione migliore, e con il senno di poi Yanukovic è stato estremamente abile a giocare su due tavoli per strappare l’offerta più vantaggiosa per il suo paese. Oltretutto dopo il prestito si è persino ricordato di essere il presidente dell’Ucraina, vista la dichiarazione: “E’ molto importante che altri paesi non interferiscano nelle nostre questioni interne, che non si considerino dei maestri qui. Sono assolutamente contro a chiunque venga qui ad insegnarci come vivere”. Così il presidente ucraino Viktor Ianukovich a proposito delle visite di alcuni rappresentanti politici americani ed europei ai presidi di manifestanti pro-Ue. —meglio tardi che mai, che i petro-rubli abbiano trasformato un pagliaccio in un aspirante statista ?

  2. Una volta, da ragazzo, misi un’adesivo sulla targa della macchina con sopra scritto “Mon Pays: l’Europe”! Era uno dei tanti simboli che allora circolavano sulla Bella Europa e sembrava davvero richiamare un Sogno.
    L’Europa (quella rimasta nel mondo delle idee) era davvero un bellissimo sogno.
    Poi abbiamo scoperto la triste realtà…
    Francamente vedere gente che abbocca ancora nelle trappole giornalistiche ben congegnate dai cari e “disinterassati” giornalisti nostrani, mi fa pensare parecchio.
    In un altro articolo di questa sezione, si è parlato addirittura di “MILIONI di manifestanti” pro Europa scesi per le strade di Kiev, per manifestare il proprio dissenso verso l’apparato dirigenziale filo-russo !
    Ma si ha una vaga idea di quanto siano un milione di persone ammassate in una piazza!?! Ecco, questi sono “i numeri degli alti vertici dei regimi democratici” (detto da uno che non è affatto avverso alle democrazie!)…che però, quando devono spacciare un’ idea, fanno in modo che questa sia “ANCHE” “una BUONA IDEA” o ….comunque Moralmente Buona !!!
    Quello che più rattrista, comunque, è l’inganno operato da molti orientalisti-filo UE che spesso danno i numeri o spiattellano statistiche, per convincere i più, che ormai senza Ue non si può più vivere !!!
    Se di UE, ahimè invece si muore (perchè ormai è quasi una malattia!) si fa di tutto per negare quello che è evidente sotto gli occhi di chiunque(dall’uomo della strada, all’analista politico, al semplice osservatore medio)….:
    il fallimento totale di tutte le politiche comunitarie in ogni ambito unitario!
    Però….l’ “Orrendo Orso….è sempre lì….: “Lui costituisce sempre ed in ogni caso l’Impero del Male !!!
    La storia slava non la si può improvvisare, e Guardare l’Est con gli occhi dell’Ovest è profondamente sbagliato….

    • Scusa EnzoNicolò, in quale articolo si è parlato di “MILIONI di manifestanti”? Controlla prima di accusare, per cortesia.
      E pure che “Se di UE, ahimè invece si muore …si fa di tutto per negare”; prendi un articolo a caso, tipo questo: https://www.eastjournal.net/grecia-dove-europa-scende-agli-inferi-e-tutti-se-ne-fregano/34116 e dimmi dove viene negata la situazione tragica della Grecia.

      • https://www.eastjournal.net/ucraina-un-milione-in-piazza-a-kiev-abbattuta-la-statua-di-lenin-e-sale-la-tensione/37388
        Un Milione a Kiev !!!…Da qualche altra parte ho letto cose persino peggiori!
        Ma….voglio precisare alcune cose:
        Premesso che io non ACCUSO proprio nessuno, e che non mi esercito nello screditare il lavoro giornalistico altrui, tanto per..,…. ma Ti CHIEDO: posso essere EURO-FOBO e/o persino ANTIEUROPEO ?? E’ possibile…ciò? Oppure chiunque sia EUROFOBO debba necessariamente appartenere alla classe dei Populisti ???
        Io non accuso proprio nessuno; ma se vuoi che io risponda a questi commenti, lasciami “difendere o accusare” l’idea altrui, nel modo più opportuno, e naturalmente, nel modo più civile possibile!
        Giammai ho attaccato l’INTERLOCUTORE sulla sua PERSONA (non avrebbe senso!) a parte un raro caso accaduto mesi fa…con una certa CHIARA, che in tema di serbocroato ha costretto molta gente, in un modo poi alquanto sgradevole, a zittirla ripetutamente! Ripeto eccezione unica e rara.
        “Se attacco la tua idea, non vuol dire che io stia attaccando la tua persona o il tuo lavoro!”
        Se poi, in futuro, non sarà più possibile commentare liberamente gli articoli su questo magazine, beh basta dirlo….ognuno troverà l’ “interesse” altrove!
        Buon lavoro

        • Perfetto: come avrai notato il titolo indica “un milione in piazza a Kiev” (che era lo slogan della manifestazione) e il testo dell’articolo riporta “Si parla di centinaia di migliaia di manifestanti, forse addirittura di un milione”, in forma dubitativa. Non abbiamo mai scritto di “milioni di manifestanti” come riportavi nel tuo precedente commento. E qua non si tratta di attacchi personali (per me, puoi essere eurofobo e antieuropeo quanto ti pare), ma di mettere in dubbio la professionalità di questa testata.
          Peraltro, è interessante invece rilevare come lo slogan “un milione in piazza” scelto dai manifestanti richiami gli slogan in stile “un milione di lavoratori per il socialismo” di sovietica memoria.

          • ho l’impressione che il Suo interlocutore non abbia una vaga idea di dove si trovi Kiev; presumo, che le ultime notizie egli abbia letto su padania libera (in minuscolo di proposito)

  3. Dimmi dove ho messo in DUBBIO la PROFESSIONALITà di questa Testata?
    Con ordine:
    1) All’ ottavo rigo del mio primo commento ho parlato di “Milioni”; all’ Undicesimo rigo dello stesso commento ho parlato di milionE al singolare!
    Non pensi che un lettore si possa riferire “ANCHE o SOPRATTUTTO” ai commenti di un altro lettore?!?
    O pensi che ogni lettore debba “a forza” denigrare il lavoro altrui, solo perchè trova le idee dell’altro non in linea con le proprie !?!
    Nel commento mi sono riferito sia ad articoli presenti in EJ, sia ad articoli presenti in altri magazine o blog, simili a questo. Ma più in generale con la frase “trappole giornalistiche ben congegnate dai cari e “disinterassati” giornalisti nostrani ” non mi riferivo di certo ad EJ! Semmai “alle grandi menzogne di piazza”, partorite dai TG nostrani e dalla stampa euro-buonista!

    2) Nell’ultimo commento (cioè il secondo), invece, al quarto rigo ho scritto: Premesso che io non ACCUSO proprio nessuno, e che non mi esercito nello screditare il lavoro giornalistico altrui…” Ma come fai ad affermare il contrario REINTERPRETANDO le mie parole” ??! Ma come fai?

    Formule dubitative a parte, io non voglio fare nè l’esegesi dei commenti, nè fare le pulci su ogni cosa che viene scritta, tipo scolaretto che prende appunti indispettito su tutto: “qualcuno ha scritto milioni al plurale, qualche altro ha scritto milione al singolare”…., francamente di certo, tutto ciò non sposta, nè modifica i termini del discorso.
    La Forza di una Rivoluzione si basa infatti su ben altro! Tuttavia dire che in piazza Maidan vi fossero un milione di persone in perfetto stile “Impero del Bene”, è una balla bella e buona!
    Metà Ucraina è lontana sia da Mosca sia da Bruxelles; l’altra metà è più vicina alla propria sorella russa, ed aggiungo anche che sia un fatto assolutamente normale!
    Adesso ti ri-chiedo dove ho messo in dubbio la VOSTRA PROFESSIONALITA’ ?!
    Ti ricordo che ho persino collaborato con EJ per la sezione Caucaso: come fai ad affermare che io getto dubbi sulla vostra professionalità!
    Se tutto ciò è solo un pretesto per evitare di contestare i contestatori…beh non so….è facile: basta dirlo !!!
    Dopodichè, buon lavoro.

  4. “La Forza di una Rivoluzione si basa infatti su ben altro! Tuttavia dire che in piazza Maidan vi fossero un milione di persone in perfetto stile “Impero del Bene”, è una balla bella e buona!
    Metà Ucraina è lontana sia da Mosca sia da Bruxelles; l’altra metà è più vicina alla propria sorella russa, ed aggiungo anche che sia un fatto assolutamente normale!”
    1. Piazza Majdan non esiste, esiste Majdan Nezaleghnosti…
    2. Non esiste una metà lontana da Bruxelles o da Mosca;
    3. La “metà” che guarda verso Mosca non sono ucraini ma i russi trapiantati negli anni Cinquanta dal tuo amico stalin per indebolire, forse annientare, l’evoluzione e la diffusione della cultura e lingua ucraina, che ebbe una ripresa dopo il genocidio del popolo ucraino da parte dei “fratelli” russi….

    Stai delirando, fatti una supposta

    • Difficilmente rispondo a stupidaggini simili, ma farò un’ eccezione.
      1) Se ti piace tanto perderti appresso alle indicazioni stradali in perfetto stile Michelin fai pure: a me non me ne frega nulla! Io continuerò a scrivere Maidan o Majdan ( se ti da fastidio, non leggermi!).
      2) La metà lontana (o vicina) a Mosca esiste eccome (e comunque sarebbe più corretto parlare “delle varie metà” del paese!)
      3) Io non ho alcun amico chiamato “Stalin” (nome molto diffuso tra le altre cose, come nome comune, in molte regioni del centro nord d’Italia.) Non ho amici sostenitori o detrattori del comunismo…!!! A sentirti parlare, sembrano essere, più “amici tuoi” che amici miei!!!
      4) Se ti piace darmi dello stalinista, vai tranquillo, fai pure! (giuro che questa etichetta mi mancava! Vorrà dire che l’aggiungerò alla mia collezione di insulti).
      Sulle supposte…..poi, beh quelle, le riporrò nello sportellino dei farmaci del delirio, che ho dentro il comodino!
      Ciao, tanti auguri.

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