CULTURA: Pordenonelegge, appuntamenti con scrittori e temi dell’Est Europa

Mancano pochi giorni all’inizio di Pordenonelegge, festival letterario che, in questo 2019, ha compiuto i venti anni di età. Tra il 18 e il 22 settembre, la città friulana ospiterà autori italiani e stranieri, letture, dialoghi, interviste, spettacoli e lezioni magistrali: un calendario ricchissimo di eventi, cui non mancano interventi di autori dell’Est europeo, scrittori affermati o giovanissimi, che, in alcuni casi, entrano per la prima volta nel panorama culturale italiano.
Anche quest’anno, EJ seguirà il festival presentandovi gli appuntamenti che hanno come protagonisti scrittori o temi provenienti dell’Est Europa. La nostra Martina Napolitano sarà a Pordenone per intervistare la scrittrice Svetlana Aleksievič, premio Nobel per la Letteratura 2015, una delle ospiti più importanti di questa edizione. Sabato 21 settembre, infatti, le verrà conferito il premio Crédit Agricole FriulAdria “La storia in un romanzo” «per aver raccontato, con partecipazione e sincerità, il dramma corale di vittime e carnefici della Grande Utopia comunista».

Oltre e senza il muro
A trent’anni dalla sua caduta, il muro di Berlino è uno dei temi principali di questa edizione 2019 con due appuntamenti interamente dedicati.
Il primo è giovedì 19 settembre alle 16.30: intitolato “Oltre il muro”, l’incontro prevede la presenza della scrittrice Mariapia De Conto e di Stefano Zangrando, docente universitario e scrittore. A partire dalla presenza di memorie separate tra Est e Ovest, i due dialogheranno sulla possibilità di guardare “oltre”, cercando di individuare un sentimento comune per il futuro dopo tanti decenni di separazione.
Il muro di Berlino è di nuovo protagonista dell’incontro “Senza il muro” (domenica 22 settembre, ore 10.30): Jaques Rupnik, esperto di storia e politica dell’Europa centro-orientale, dialoga con Guido Crainz. Il crollo del 1989 è stato la fine di un’illusione oppure l’avvio di un processo di liberazione dei paesi dell’Est dal comunismo? Il dialogo si concentrerà sugli effetti di questo evento sull’area est-europea.

Grandi libri tra poesia e storia
Nel corso del festival verranno presentate anche due nuove uscite della casa editrice Adelphi.
Per gli amanti della poesia, da non perdere giovedì 19 alle 19 la presentazione del volume Sonečka, opera della grande poetessa russa Marina Cvetaeva, storia di un’amicizia femminile, raccontata con un tono che coniuga sublime e lingua quotidiana. Ne parlerà la curatrice Simona Vitale.
Il secondo appuntamento riguarda invece una pagina agghiacciante della storia russa contemporanea. Venerdì 20 settembre, ore 21, l’autore Luca Mecacci, insieme a Luciano Canfora, presenterà il libro Besprizornye. La parola del titolo indica i bambini randagi nella Russia post-rivoluzionaria: il volume è un’indagine minuziosa sull’oscuro destino che ha coinvolto circa 6-7 milioni di persone.

Antiche e nuove voci dall’Est Europa
Non si può non parlare di esilio quando si parla di letteratura contemporanea dell’Est Europa: quello degli anni del comunismo, ma anche esili più recenti. Massimo Rizzante, Sylvie Richterova e Božidar Stanišić saranno i protagonisti del dialogo “L’esilio ieri e oggi. Tra romanzo e saggio” (venerdì 20 settembre, ore 12.00): la prima, protagonista dell’esilio cecoslovacco, ha vissuto in Italia a partire dagli anni Settanta; il secondo è fuggito da una Bosnia dilaniata dalla guerra negli anni Novanta per trovare anch’egli rifugio nel nostro paese. Entrambi autori di romanzi, i due scrittori affronteranno un tema che ha coinvolto in modo diretto la loro vita.
Il festival sarà l’occasione anche per conoscere tre giovani autori provenienti da Slovenia, Macedonia e Ucraina. La scrittrice e traduttrice Rumena Bužarovska è una delle “Dieci nuove voci d’Europa” scelte da Literary Europe Live, iniziativa della piattaforma letteraria Literature Across Frontiers. L’impegno dedicato a far conoscere le voci femminili caratterizza la raccolta di racconti Mio marito, che verrà presentata venerdì 20, ore 16.00.
Domenica 22 sarà la volta di due giovani romanzieri. La slovena Bronja Žakelj presenterà alle 15.00 il romanzo Il bianco si lava a novanta; alle 17.00, Aleksej Nikitin, che già aveva incontrato il pubblico di Pordenone presentando Istemi (Voland, 2013), parlerà della sua ultima uscita italiana, Victory Park, romanzo ambientato nella Kiev del 1984 e opera che racconta le fragilità e i problemi dell’Ucraina di oggi.
Non ultima la poesia, vero “festival nel festival” di questa edizione. Tra i 100 partecipanti, sarà presente l’importante scrittore ungherese Imre Oravecz. Giovedì 19 settembre alle 19 verrà presentato il volume Settembre 1972, recentemente riportato nelle librerie da Edizioni Anfora: un romanzo in versi che, in 99 istantanee, narra la storia di un amore; alla sua prima uscita, nel 1988, fu un vero caso letterario, con tutte le copie esaurite in un giorno.
Un ulteriore, emozionante appuntamento con l’Est Europa all’interno di un’offerta generale che, come ogni anno, è ricchissima di suggestioni, temi e incontri con gli autori.

Foto: wikipedia.org

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