RUSSIA: Manifestazione a Mosca per la libertà di internet

Lo scorso 10 marzo circa 15 mila persone si sono radunate in piazza a Mosca per protestare contro un disegno legge volto a riformare il modo in cui internet viene erogato in Russia. Sono stati arrestati quindici manifestanti nella capitale, mentre si sono svolte delle proteste di minore entità a Voronezh, Khabarovsk e San Pietroburgo.

La “Cortina di ferro” di internet

La cosiddetta “legge di sovranità digitale”, approvata in prima lettura a febbraio nella Duma, prevede l’obbligo per le compagnie di telecomunicazione russe di far passare il traffico internet esclusivamente attraverso router approvati dal ministero per le telecomunicazioni. Lo scopo dichiarato della legge sarebbe quello di ridurre la dipendenza informatica dagli Stati Uniti e rafforzare la sicurezza digitale della Russia. La seconda lettura è prevista per marzo, dopodiché passerà al vaglio della Camera alta del parlamento per essere infine firmata dal presidente Vladimir Putin.

Per gli oppositori di questa proposta di legge, si tratterebbe di un’ulteriore strategia per controllare e censurare i movimenti dell’opposizione in rete. Se approvata, infatti, la legge renderebbe inefficaci i cosiddetti VPN (Virtual Private Network) usati per navigare in modo anonimo su internet e per questo molto utilizzati per aggirare la censura.

I precedenti

Negli ultimi anni, il governo russo ha approvato misure che aumentano il proprio controllo su internet. Nel maggio del 2018 era stata annunciata la chiusura del servizio di messaggistica Telegram, dopo che la società si era rifiutata di fornire le chiavi per la decrittazione di messaggi al servizio di intelligence FSB. Circa 7.000 persone avevano risposto manifestando il proprio dissenso e spingendo il governo a sospendere la chiusura di Telegram.

Inoltre, lo scorso 7 marzo sono state approvate due leggi che prevedono multe per chi diffonde in rete “contenuti che insultano la società e lo Stato” e fake news che “provocano la morte o ledono la salute di una persona e minacciano la stabilità sociale”. L’inedito potere delle due leggi deriva dall’autorità, data direttamente ai procuratori, di stabilire l’adeguatezza e l’accuratezza degli articoli.

Foto: AFP

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