Da MOSCA – Il 13 dicembre il presidente russo Vladimir Putin ha firmato un decreto che prevede lo spostamento della capitale del circondario federale dell’Estremo Oriente da Chabarovsk a Vladivostok. Una decisione meramente amministrativa, ma che porta con sé alcuni impliciti non secondari.
Una questione di fedeltà
Di questo piano si vociferava almeno da ottobre, quando il governatore pro tempore incaricato del Primorskij kraj (di cui Vladivostok è capoluogo), Oleg Kožemjako, presentò ufficialmente questa proposta. È divenuto un punto importante della sua campagna elettorale, che, proprio a tre giorni dalle nuove elezioni del 16 dicembre nel soggetto federale, è divenuto realtà. Grazie al presidente Putin, che, non a caso, sostiene Kožemjako e lo scelse in settembre come governatore pro tempore. Le precedenti elezioni del 9 settembre infatti non erano andate a buon fine qui a Vladivostok.
A settembre in questo soggetto federale al primo turno non era venuto fuori un candidato vincente. Al secondo turno il candidato del partito comunista sembrava ormai aver vinto, quando l’ultimo 3% degli scrutini delle schede rivelò un improvviso rovesciamento della scena, dando la vittoria ad Andrej Tarasenko, candidato del partito presidenziale Russia Unita. L’esito sospetto scatenò un’ampia reazione di protesta che a suon di denunce e segnalazioni di infrazioni costrinse la commissione elettorale ad annullare i risultati delle elezioni. Nuova chiamata alle urne venne allora prevista per dicembre, mentre il governatore pro tempore venne nominato direttamente dal Cremlino, appunto Kožemjako.
Kožemjako si potrebbe definire “governatore di professione”: ben noto nel circondario dell’Estremo Oriente, prima di arrivare al Primorskij kraj era già stato governatore della Corachia (2005-2007) e dell’oblast’ dell’Amur (2008-2015).
Con la realizzazione del piano di spostare la capitale del circondario dell’Estremo Oriente da Chabarovsk a Vladivostok, Kožemjako si è presentato come il candidato più affidabile alle nuove elezioni ed è stato riconfermato dagli elettori. Interessante notare che il candidato del partito comunista che a settembre aveva quasi vinto le elezioni, Andrej Iščenko, a questa tornata elettorale è stato escluso dalla lista dei candidati per una presunta irregolarità della sua raccolta firme dei sostenitori.
Dall’altra parte, a Chabarovsk, non solo erano fin dal principio contrari alla proposta, ma alla tornata elettorale del 9 settembre è uscito vincitore un rappresentante del partito liberal-democratico (LDPR), Sergej Furgal: al secondo turno ha battuto il governatore uscente (del partito presidenziale Russia Unita), guadagnandosi quasi il 70% delle preferenze degli elettori. La capitale del circondario federale è stata quindi spostata proprio lì dove il governatore locale, ora eletto “democraticamente”, è schierato più fedelmente alla linea dettata dal Cremlino.
Strategie di difesa
Vladivostok, a differenza di Chabarovsk, è un importante porto commerciale e militare sul Pacifico, dal 2015 sede addirittura di un vero e proprio porto franco con particolari disposizioni e agevolazioni in materia fiscale. In un’area che vista da Mosca pare sempre più calda, soprattutto militarmente vista la stretta vicinanza dal confine cinese e soprattutto dalla Corea del Nord, Vladivostok è sicuramente la città più adatta in termini di difesa.
Tutto il potere al Cremlino
In sostanza, tuttavia, dallo spostamento amministrativo non cambierà molto. La decisione presa da Vladimir Putin non fa che confermare l’accentramento generalizzato del potere anche in materia amministrativa locale: solo in settembre il presidente ha decretato la deposizione e la nuova nomina, ad esempio, del governatore dell’oblast’ di Astrachan’ e della repubblica di Cabardino-Balcaria. Vedomosti parla di almeno altri dieci governatori che potrebbero fare la stessa fine nei prossimi mesi. Ma non si parla solo di politica locale: in agosto con un decreto presidenziale erano stati deposti e sostituiti all’unisono 15 funzionari afferenti al Ministero degli interni, a quello delle Emergenze civili, al Servizio Penitenziario Federale e alla Commissione Investigativa.
Cosa sono i circondari federali
I circondari federali della Federazione Russa sono otto, quello dell’Estremo Oriente comprende undici soggetti federali (dalla Kamčatka alla Čukotka, da Magadan a Sachalin, dalla Jacuzia alla Buriazia). Chabarovsk è stata anche in epoca sovietica la capitale dell’Estremo Oriente, riconfermata nel 2000, quando il circondario venne ricreato su decreto presidenziale.