ARMENIA: Pashinyan presenta la nuova squadra di governo

Dopo essere stato nominato capo del governo dall’Assemblea Nazionale, Nikol Pashinyan, leader delle proteste di piazza che all’inizio di maggio hanno scosso l’Armenia costringendo l’ex presidente e primo ministro Serzh Sargsyan alle dimissioni, ha presentato ufficialmente la nuova squadra di governo.

Come previsto, tra i ministri del governo Pashinyan non vi sono membri del Partito Repubblicano, formazione dell’ex presidente Sargsyan al potere in Armenia dal 1995. È invece ben rappresentata quella che fino ad aprile era l’opposizione, con la coalizione Yelk, guidata dallo stesso Pashinyan, che si è aggiudicata più ministeri. Per il resto, il nuovo esecutivo appare abbastanza eterogeneo: tra i nuovi ministri vi sono infatti figure tecniche d’esperienza, politici di lungo corso ma soprattutto giovani attivisti; questi ultimi quasi tutti legati alla coalizione di Pashinyan. Degna di nota è anche l’età media del nuovo governo, che si attesta sui 40 anni: si tratta della più bassa di sempre nella storia dell’Armenia.

Vicepresidenza

Ad affiancare Pashinyan alla guida del governo sarà Ararat Mirzoyan, membro fondatore di Yelk nonché professore all’Università Statale di Yerevan, nominato primo vice-premier. Gli altri due vice di Pashinyan saranno Tigran Avinyan, altro fedelissimo del nuovo premier, che a soli 29 anni sarà il più giovane vice primo ministro mai nominato in Armenia, e il banchiere Mher Grigoryan, nominato dall’Alleanza Tsarukyan, seconda forza in parlamento. L’imprenditore Eduard Aghajanyan, anch’esso legato a Yelk e già membro del Consiglio Comunale di Yerevan, è stato invece nominato direttore del personale.

Ministeri

Per i tre ministeri più importanti (Difesa, Esteri e Finanze), Pashinyan ha scelto delle figure tecniche indipendenti, tutte con larga esperienza alle spalle. A capo del Ministero della Difesa è stato nominato Davit Tonoyan, già vice-ministro della Difesa e ministro delle Situazioni di Emergenza del governo Karapetyan; nonché rappresentante delle Forze armate armene presso la NATO.

Il nuovo ministro degli Esteri sarà invece il diplomatico Zohrab Mnatsakanyan, rappresentante permanente della Repubblica Armena presso le Nazioni Unite e in passato presso il Consiglio d’Europa; a lungo a capo dei negoziati relativi all’Accordo di associazione con l’UE. Il Ministero delle Finanze è andato invece all’economista Atom Janjughazyan, attivo all’interno dello stesso Ministero dal 1995 e vice-direttore del Tesoro dal 1999.

Tra gli indipendenti vi sono anche il nuovo ministro della Sanità, Arsen Torosyan, direttore del MIBS, celebre istituto medico di Yerevan, e il ministro della Protezione Ambientale, Erik Grigoryan, all’interno del Ministero dal 2002 e già consigliere dell’ex primo ministro Karen Karapetyan.

Alla coalizione Yelk sono andati cinque ministeri: la Diaspora, l’Educazione, la Giustizia, il Lavoro e lo Sviluppo. Di questi, tre sono stati assegnati a membri del partito Contratto Civile, in cui milita lo stesso Pashinyan. Il nuovo ministro della Diaspora sarà Mkhitar Hayrapetyan, orientalista ed esperto turcologo, nonché analista politico presso diverse testate nazionali. Con soli 27 anni sarà il più giovane ministro del governo Pashinyan.

Un altro orientalista, Arayik Harutyunyan, già membro del Consiglio Comunale di Yerevan, è stato nominato ministro dell’Educazione e della Scienza. Suren Papikyan, vice-presidente di Contratto Civile, sarà invece il nuovo ministro dello Sviluppo e dell’Amministrazione Territoriale.

Sono andati a membri della coalizione Yelk anche il Ministero della Giustizia, che sarà presieduto dall’attivista di lunga data Artak Zeynalyan, del partito Repubblica, già vice-ministro della Sanità dal 1998 al 2001, e il Ministero del Lavoro e degli Affari Sociali, andato a Mane Tandilyan, vice-presidente di Armenia Luminosa.

L’Alleanza Tsarukyan, principale forza d’opposizione durante gli ultimi governi repubblicani, ha invece ottenuto quattro ministeri: Situazioni di Emergenza, Infrastrutture, Trasporti e Sport. Per il Ministero delle Situazioni di Emergenza ha scelto l’indipendente Hrachya Rostomyan, ex cestista nonché ministro dello Sport dal 2012 al 2016. Un altro indipendente, il tenente colonnello Ashot Hakobyan, figura con alle spalle un passato nel Dipartimento investigativo del Ministero degli Interni e della Sicurezza Nazionale, è stato invece nominato ministro dei Trasporti e delle Comunicazioni.

A due membri di Armenia Prospera, partito guidato da Gagik Tsarukyan, leader dell’omonima coalizione, sono andati invece il Ministero delle Infrastrutture Energetiche e delle Risorse Naturali, che ha visto la nomina di Artur Grigoryan, già ministro del Lavoro e con un passato nella Camera di Controllo del Ministero della Giustizia; e quello dello Sport e della Gioventù, per il quale è stato scelto Levon Vahradian, precedentemente consigliere presso lo stesso Ministero.

Due ministeri sono stati assegnati anche alla Federazione Rivoluzionaria Armena, la quale si è aggiudicata il Ministero dell’Agricoltura, dove ha nominato Artur Khachatryan, già governatore della regione di Shirak nonché vice-ministro dello Sviluppo; e lo stesso Ministero dello Sviluppo Economico, per il quale ha scelto Artsvik Minasyan, in passato già a capo dello stesso Ministero e con alle spalle esperienze come ministro dell’Ambiente e vice-ministro del Lavoro.

Infine, al Ministero della Cultura è stata nominata la filologa Lilit Makunts, professoressa associata presso l’Università russo-armena di Yerevan, affiliata al Partito Liberale.

Altre cariche

Oltre ai nuovi ministri, il neo-premier Pashinyan ha nominato anche i direttori degli otto enti aggiuntivi, organi ausiliari simili ai ministeri e subordinati al capo del governo i quali hanno il compito di far rispettare i provvedimenti governativi nelle rispettive sfere d’azione.

Quattro direttori sono stati confermati; rispettivamente Sergey Avetisyan, capo del Dipartimento generale dell’aviazione civile, Ashot Martirosyan, direttore del Comitato per la regolamentazione della sicurezza nucleare, Martin Sargsyan, direttore del Comitato statale del catasto, e Narek Sargsyan, direttore del Comitato per lo sviluppo urbano.

A capo del Servizio di sicurezza nazionale è stato invece nominato Artur Vanetsyan, mentre il nuovo comandante della Polizia sarà Valeri Osipyan, già a capo del Distretto di Polizia di Yerevan; coinvolto nella crisi degli ostaggi del luglio 2016. Infine, Davit Ananyan sarà il nuovo direttore del Comitato delle entrate. Resta al momento vacante invece la carica di direttore del Dipartimento della gestione della proprietà statale.

Prossimo passo

Formata la squadra dei ministri, ora Pashinyan dovrà presentare il proprio piano d’azione all’Assemblea Nazionale, la quale dovrà poi votare la fiducia al nuovo governo. Nel caso in cui il governo non dovesse riuscire a ottenere la fiducia del parlamento, si dovranno tenere nuove elezioni.

Chi è Emanuele Cassano

Ha studiato Scienze Internazionali, con specializzazione in Studi Europei. Per East Journal si occupa di Caucaso, regione a cui si dedica da anni e dove ha trascorso numerosi soggiorni di studio e ricerca. Dal 2016 collabora con la rivista Osservatorio Balcani e Caucaso.

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Un commento

  1. Claudio Vito Buttazzo

    Armenia. Un’ altra rivoluzione colorata concepita a Washington e Bruxelles. Finirà male, come tutte le altre in giro per il mondo.

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