RUSSIA: Salta la première del balletto “Nureev”. Una censura contro l’omosessualità?

Ha fatto il giro del mondo la notizia del ritiro della première mondiale del balletto Nureev dal teatro Bolshoj di Mosca. Lo spettacolo, previsto per l’11 luglio, è stato cancellato tre giorni prima, dopo le prove generali.

Le motivazioni ufficiali sono arrivate dal direttore del teatro, Vladimir Urin, il quale ha affermato che la coreografia avrebbe necessitato di un ulteriore mese di preparazione. Problemi, quindi, di tipo qualitativo, stando al direttore.

Di altro parere le voci, riportate anche dall’agenzia di stampa TASS, attorno ad una possibile decisione presa dall’alto e giunta direttamente dal Ministero della Cultura ad Urin, che però ha sempre negato. Il balletto, infatti, vede in scena ballerini nudi e, ripercorrendo la vita del grande ballerino russo Rudol’f Nureev, ne ricorda la storia d’amore omosessuale con il collega danese Erik Bruhn. La questione sarebbe pertanto di tipo contenutistico. Il giornale Kommersant, addirittura, ha affermato che il direttore del Bolshoj Urin sia stato minacciato di licenziamento se non avesse ritirato uno spettacolo con un tale potenziale di scandalo.

Mentre al posto della premiere, il Bolshoj ha prontamente posto un Don Chisciotte, in conferenza stampa il 10 luglio si è anche dichiarato che il balletto Nureev andrà in scena il 4-5 maggio 2018. Esiste però un’ulteriore questione, pendente principalmente sul suo regista Kirill Serebrennikov, da alcuni mesi nel mirino del potere e della giustizia moscovita.

Kirill Serebrennikov: un regista accerchiato

Per Serebrennikov Nureev è il terzo lavoro al Bolshoj, dopo Il galletto d’oro e Un eroe del nostro tempo. Qui in veste non solo di regista, ma anche di scenografo e autore del libretto, era coadiuvato per la musica dal compositore Il’ja Demuckij e per la coreografia da Jurij Posochov. Dopo la notizia del ritiro del balletto, il 9 luglio Serebrennikov ha tenuto un discorso al Gogol’ Center, di cui è direttore, ricollegando quanto decretato al Bolshoj alla più grande campagna aperta contro la sua attività teatrale in atto da diversi mesi: “lo spettacolo che non c’è o non c’era si è rivelato più esistente di tanti altri e si mette in scena più volte con sold out alle casse. Lo spettacolo che non ci sarà, invece a quanto pare ci sarà comunque. Ieri è stato incredibile: sono arrivato dallo spettacolo che non ci sarà a quello che non c’era”. Questi giochi di parole sono possibili per le vicende particolari degli ultimi tempi che hanno riguardato l’attività del regista e dei colleghi del suo “Settimo studio” presso il Gogol’ Center.

Il 23 maggio il Gogol’ Center è stato infatti oggetto di perquisizioni, durante le quali a Serebrennikov e colleghi è stata notificata una pendenza penale: l’accusa sostiene che alcuni spettacoli in programma al centro teatrale – in particolare Sogno di una notte di mezza estatein realtà non siano mai stati fatti ed i proventi (200 milioni di rubli) comunque intascati. Tuttavia, ci sarebbero più prove – compresi i biglietti presentati dagli stessi spettatori – che tali opere siano state davvero messe in scena. Inoltre, Sogno figurava ancora normalmente in calendario. “Il teatro si è trovato faccia a faccia con una gigantesca macchina repressiva”, ha commentato il regista, la cui casa è stata a sua volta perquisita.

Sono stati arrestati l’ex contabile del “Settimo studio” Nina Masljaeva e il produttore Aleksej Malobrodskij. L’ex direttore Jurij Itin è stato posto ai domiciliari. Serebrennikov non è risultato alla fine tra gli accusati nell’inchiesta. In seguito alla vicenda a fine giugno molti teatri e artisti russi e stranieri hanno pubblicamente esposto la propria solidarietà al “Settimo studio”.

Rudol’f Nureev

Nureev è considerato uno dei più grandi ballerini del XX secolo. Nel 1961, durante la sua tournée a Parigi, decise di presentare domanda di asilo politico. Da allora non tornò più a vivere in Unione Sovietica, divenendo, come tanti altri, un cosiddetto nevozvraščenec, “colui che non ritorna”.

Il balletto a lui dedicato non poteva che essere eccezionale, come la sua figura. Prevede musiche intarsiate su Čajkovskij, solisti, attori, mimi. Su YouTube sono comparse dopo le prove generali alcune brevi riprese dello spettacolo che hanno dato modo a critici e non di poter davvero valutare la veridicità delle affermazioni del direttore del Bolshoj in merito alla qualità e alla preparazione di Nureev. Tra questi, l’attrice Tat’jana Kuznecova, che sulle pagine di Kommersant ha offerto una sua più che positiva recensione: “la coreografia di questo balletto è la migliore che abbia mai prodotto il mondo del teatro nel XXI secolo”; “senza ombra di dubbio sarebbe potuto diventare il balletto di più successo di critica e incassi per il Bolshoj dell’epoca post-sovietica”.

Chi è Martina Napolitano

Dottoressa di ricerca in Slavistica presso l'Università di Udine, è direttrice editoriale di East Journal e scrive principalmente di Russia.

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