SERBIA: Sentenza inedita, la Francia condanna Karadzic e Plavsic

di Matteo Zola

Con una sentenza inedita in Europa, la giustizia francese ha condannato ieri i criminali di guerra serbi Radovan Karadzic e Biljana Plavsic a versare un indennizzo di 200.000 euro a una famiglia bosniaca in esilio in Francia, per le umiliazioni che è stata costretta a subire nel 1992 in Bosnia. Fuggita ad Angers, nell’Ovest della Francia, la famiglia Kovac – ormai naturalizzata francese – aveva iniziato la sua crociata nel 2005.

Tredici anni dopo aver lasciato la Bosnia – scossa dal conflitto tra serbi, croati e musulmani – i Kovac hanno denunciato presso un tribunale transalpino i quattro criminali di guerra: l’ex-presidente dell’assemblea serba Momcilo Krajisnik, l’ex-leader politico dei serbi di Bosnia Radovan Karadzic, attualmente processato all’Aja, l’ex-presidente dei serbi di Bosnia Biljana Plavsic e l’ex-capo militare ancora in fuga Ratko Mladic. Nell’aprile del 1992, in piena guerra di Bosnia, in una casa isolata di Tjentiste, nei pressi di Foca, un commando aggredisce Kovac padre, e tutta la famiglia. Parte di essi scappano nel bosco, ma due uomini se ne accorgono, feriscono il figlio con due colpi d’arma da fuoco e sgozzano la nonna. Sostenuti da un’associazione francese, Zuhra, la madre e i bambini si trasferiscono a Lione. I Kovac chiedono un milione di euro come risarcimento del trauma subito.

A giugno, la giustizia francese si dichiara incompetente per processare Krajisnik a profitto dei giudici olandesi. In compenso, ritiene di poter esaminare le eventuali responsabilità di Mladic, Karadzic e Plavsic. La Plavsic, 79 anni, è la prima ed unica donna ad essere stata già condannata dal Tribunale internazionale dell’Aja (Tpi) per crimini contro l’umanità, e precisamente per le persecuzioni di musulmani e croati durante la guerra in Bosnia (1992-95). Fermato a Belgrado nel luglio 2008, Radovan Karadzic, è invece sotto processo da ottobre 2009 presso il tribunale dell’Aja. Ratko Mladic. responsabile del massacro di migliaia di musulmani nel 1995 a Srebrenica, è ancora latitante.

Chi è Matteo Zola

Giornalista professionista e professore di lettere, classe 1981, è direttore responsabile del quotidiano online East Journal. Collabora con Osservatorio Balcani e Caucaso e ISPI. E' stato redattore a Narcomafie, mensile di mafia e crimine organizzato internazionale, e ha scritto per numerose riviste e giornali (EastWest, Nigrizia, Il Tascabile, Il Reportage). Ha realizzato reportage dai Balcani e dal Caucaso, occupandosi di estremismo islamico e conflitti etnici. E' autore e curatore di "Ucraina, alle radici della guerra" (Paesi edizioni, 2022) e di "Interno Pankisi, dietro la trincea del fondamentalismo islamico" (Infinito edizioni, 2022); "Congo, maschere per una guerra"; e di "Revolyutsiya - La crisi ucraina da Maidan alla guerra civile" (curatela) entrambi per Quintadicopertina editore (2015); "Il pellegrino e altre storie senza lieto fine" (Tangram, 2013).

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