POLONIA: Pugno duro contro lo spionaggio di Mosca

A Varsavia suona il campanello d’allarme sulla presenza di spie che agiscono sotto indicazioni di Mosca; agli arresti effettuati dai servizi segreti polacchi risponde il ministero della difesa russo con una serie di espulsioni a danno di diplomatici. Ulteriori episodi che infiammano le relazioni tra i due paesi.

Un avvocato di Varsavia che lavorava al progetto strategico di un gasdotto, e un alto ufficiale dell’esercito polacco: entrambi arrestati da parte delle autorità di sicurezza polacche. Le notizie fanno entrambe riferimento ai casi avvenuti nel giro di pochi giorni, entro il mese di novembre. Il ministero della difesa polacco ha rifiutato di rivelare i dettagli circa l’operazione, l’ambasciata polacca a Mosca non si è espressa e il ministro degli Esteri, Grzegorz Schetyna non ha precisato le ragioni, commentando solo che gli arresti sono stati eseguiti sulla base di indagini puntuali e specifiche. Nessun servizio di intelligence straniero è stato ufficialmente nominato in entrambi i casi. L’arresto dell’ufficiale dell’esercito è stata effettuata dall’Agenzia per la sicurezza interna (ABW) durante un’azione presso un ufficio del ministero della Difesa di Varsavia. L’ABW non ha fornito dettagli, dichiarando solo che al momento gli ufficiali ABW stanno collaborando con la polizia militare, su richiesta dello stesso procuratore militare.

Se le notizie confermassero che i due sospettati siano realmente collegati con l’intelligence russa, gli arresti arrivano in un momento delicato nelle relazioni durante i due paesi. Tra ottobre e novembre, inoltre, un giornalista russo inviato a Varsavia, si è visto ritirare l’accredito da parte delle autorità polacche su richiesta dell’ ABW.

Nel frattempo, voci del ministero, sostenute dalla cassa mediatica internazionale, puntano il dito contro il sistema capillare di hacking informatico e la campagna di spionaggio gestita da Mosca, attiva dal 2009 e nominata dai ricercatori nel campo “Sandworm”. Sulla rivista Wired, John Hultquist, senior manager nel team iSight Cyber Espionage, spiega che l’efficacia del programma prevede la possibilità di di intaccare tutte le versioni del sistema operativo Windows, di accedere a e-mail e documenti, di rubare le chiavi SSL e certificati digitali.

Se Varsavia tace, dal Cremlino ha parlato invece il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, contestando l’infondatezza e l’ostilità crescente delle autorità di sicurezza polacche nel giro degli ultimi mesi. D’altra parte anche Mosca non si fa attendere nel congedare i diplomatici polacchi presenti sul proprio territorio: a tre delegati militari e uno della sezione politica, è stato intimidato di lasciare il paese. Gli episodi avvenuti fanno eco a una serie di situazioni destabilizzanti sul confine russo-polacco, dove l’espansione del dispiegamento missilistico supportato da Washington (missili Patriot) e la reazione di Mosca con basi di missili Iskander a Kaliningrad prefigurano un “revival” di guerra fredda alle porte.

Il riavvicinamento diplomatico tra i due peasi sembrano aver fatto dei considerevoli passi indietro: la militarizzazione lungo il confine fino al mar Baltico, la forte contrapposizione sulla questione ucraina, e i più recenti casi di arresti ed espulsioni di rappresentanti diplomatici tra i due paesi rivangano un humus delicato per l’equilibrio geo-politico d’ Europa.

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