SPORT: Nadine Kessler, la nuova “cannibale” del calcio femminile

Chi ha detto che il calcio sia uno sport per soli uomini? Per informazioni chiedete a Nadine Keßler (oppure Nadine Kessler, se preferite), centrocampista del VfL Wolfsburg fresca vincitrice del FIFA Ballon d’Or del calcio femminile. Esatto, lo stesso riconoscimento ricevuto dal madridista Cristiano Ronaldo nel campo maschile.

Nata a Landstuhl, cittadina di 9.000 abitanti nella regione tedesca della Renania-Palatinato, mosse i suoi primi passi nel calcio ai tempi dell’università. La Keßler, infatti, frequentò e conseguì un master alla facoltà di Economia della salute presso l’Universität des Saarlandes, situata nella città di Saarbrücken. In quella città universitaria entra a far parte della squadra locale, il 1. FC Saarbrücken, tra le fila della quale diventerà capitano. La sua esperienza con i Molschder durerà dal 2005 al 2009, anni nei quali segnerà ben 37 goal in 52 partite. Il rammarico più grande di questa esperienza, tuttavia, rimarrà la finale di DFB-Pokal (competizione paragonabile alla nostra Coppa Italia) giocata all’Olympiastadion di Berlino contro il 1. FFC Frankfurt nella stagione 2007/08. Infatti, al termine di una cavalcata caratterizzata da cinque vittorie (con la bellezza di 16 goal segnati e sole tre marcature subite) e dopo il momentaneo vantaggio a firma di Natalie Budge, il 1. FC Saarbrücken subì una pesante sconfitta con il risultato di 1-5. Nella stagione seguente conquistò la promozione nella Frauen-Bundesliga, la massima divisione di calcio femminile tedesco, vincendo la 2. Frauen-Bundesliga, analogo della nostra Serie B.

Una ragazza nata in una famiglia «calcio-dipendente», come lei stessa la definì, non poteva farsi abbattere dalla sconfitta in coppa. Nel 2009 decise di trasferirsi al glorioso 1. FFC Turbine Potsdam, con il quale si tolse grandissime soddisfazioni, segnando 19 goal in 34 partite. Non solo. Infatti, nella stagione 2009/10 vinse la sua prima Frauen-Bundesliga e salì sul tetto d’Europa conquistando la UEFA Women’s Champions League, massima competizione europea di calcio femminile per club. Dopo aver eliminato in semifinale le connazionali dell’UFCR 2001 Duisburg, le ragazze di Potsdam trionfarono in finale ai calci di rigore contro l’Olympique Lione, il tutto nell’Estadio Coliseum Alfonso Pérez di Getafe.

Nel 2011 la Keßler si trasferì nel VfL Wolfsburg, compagine nella quale milita tutt’ora. Con la maglia dei Wölfe, continuò la parabola ascendente della sua carriera. Nella sua seconda stagione a Wolfsburg riuscì nell’impresa di conquistare il tanto ambito Trouble, superando così il Double conquistato a Potsdam. Infatti trionfò sia in Frauen-Bundesliga, sia in DFB-Pokal, sia infine nella UEFA Women’s Champions League, vincendo in finale nuovamente contro l’Olympique Lione, ma questa volta con il risultato di 1-0 allo Stamford Bridge di Londra.

E durante la stagione successiva? Kessi, diminutivo affibbiatole dalle odierne compagne di squadra, nella scorsa stagione si è dovuta accontentare (per così dire) di una Frauen-Bundesliga e di una terza UEFA Women’s Champions League, entrambe da protagonista. La finale, disputatata all’Estádio do Restelo di Lisbona e vinta con un pirotecnico 4-3 contro le svedesi del Tyresö Fotbollsförening Dam, ha rappresentato una sfida nella sfida: infatti nel team di Tyresö militava Marta, attaccante brasiliana vincitrice di quattro FIFA World Player e di un FIFA Ballon d’Or di categoria consecutivi tra il 2006 ed il 2010.

Questo trionfo ha fatto sì che la Keßler divenisse la più quotata pretendente al FIFA Ballon d’Or 2014. Cosa ha definitivamente fugato ogni dubbio ai votanti? Sicuramente la sua esperienza con la Nationalmannschaft der Frauen, ovvero la nazionale tedesca di calcio femminile. Dopo aver vinto l’Europeo del 2013 disputato in Svezia sconfiggendo in finale la Norvegia, la Keßler ha condotto la sua nazionale nella fase di qualificazione ai Mondiali che si svolgeranno in Canada quest’estate. Quello delle tedesche è stato un cammino trionfale, caratterizzato da 6 vittorie, 3 goal subiti e la bellezza di 39 goal realizzati, dei quali cinque proprio dalla calciatrice di Landstuhl (con due doppiette, contro Russia e Slovacchia).

La grandissima stagione della calciatrice tedesca, dopo la precedente consegna dell’UEFA Best Player in Europe di categoria, è stata così coronata dalla consegna del FIFA Ballon d’Or 2014 a Zurigo. Al secondo posto si è piazzata Marta, mentre il gradino più basso del podio è stato spettato all’attaccante statunitense Mary Abigail “Abby” Wambach, detentrice del titolo.

In futuro la Keßler sogna una laurea in economia dello sport, ma è troppo presto per pensarci. Soprattutto se ha un palmarès così ricco a soli ventisei anni. Viel Glück Kessi!

Chi è Matteo Calautti

Studente genovese di Scienze Internazionali e Diplomatiche, nonché "minor" di pallacanestro. Appassionato di sport in ogni sua forma e colore. Esterofilo e curioso osservatore di politica e attualità. Tra le altre, collabora anche con Londra Italia, con la rivista di Ingegneria di Genova, con la trasmissione televisiva Dilettantissimo e con Io Gioco Pulito, l'inserto sportivo de Il Fatto Quotidiano. Infine, ha fondato anche Liguria a Spicchi ed Il Calcio Portoghese, portali web dedicati rispettivamente alla pallacanestro ligure ed al calcio in Portogallo.

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