L’8 gennaio inaugurazione ufficiale, a Riga giungeranno la Commissone Europea e il Presidente Tusk. Europa digitale, crescita economica e relazioni ad est le priorità lettoni.
Da RIGA – Il primo giorno del 2015 ha aperto il semestre di presidenza del Consiglio UE della Lettonia, che ha ricevuto il testimone dall’Italia, anche se il giorno della vera inaugurazione del semestre è fissata per il prossimo 8 gennaio, quando in Lettonia arriverà la Commissione europea al completo, e il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk. Venerdì 8 gennaio l’inaugurazione ufficiale del semestre europeo, oltre che da appuntamenti istituzionali e incontri al vertice delle istituzioni europee, sarà suggellata anche da un concerto che si svolgerà al teatro nazionale dell’Opera di Riga.
Un appuntamento storico per la Lettonia
Per la Lettonia la presidenza del semestre è un appuntamento di grandissima importanza. Per la prima volta nella storia della Lettonia indipendente, il Paese baltico si trova a gestire direttamente l’agenda europea, occupando un ruolo di primo piano nel panorama politico e diplomatico internazionale. In particolare nei prossimi giorni giungeranno a Riga, per l’inaugurazione del semestre lettone, non solo i principali esponenti delle istituzioni europee e degli altri Paesi membri, ma anche moltissimi giornalisti.
Un paese di appena due milioni di abitanti, che ha ottenuto l’indipendenza da poco più di venti anni, nei quali ha compiuto un percorso che l’ha portato dentro l’Unione Europea, prima (solo dieci anni fa), e nell’eurozona, poi (lo scorso gennaio 2014), si trova oggi al centro dell’attenzione europea e internazionale.
E’ una sfida che la diplomazia del Paese baltico e tutte le sue istituzioni governative vogliono affrontare al meglio. Potrà aiutare l’esempio lituano, risalente ad appena un anno fa, che i lettoni hanno seguito da vicino, coordinandosi spesso coi colleghi lituani e cercando di acquisire esperienze preziose.
“Conoscere le procedure legate al semestre europeo è avere già a portata di mano l’80% del successo” sostiene Inga Skujiņa, Sottosegretario agli Esteri con delega agli Affari Europei.
Le priorità del semestre lettone
Fra i temi che la Lettonia ha deciso di inserire come priorità nel suo semestre di presidenza c’è lo sviluppo economico (la Lettonia può vantare l’economia più in crescita negli ultimi anni), l’Europa digitale e la questione delle relazioni con l’est.
In Lettonia sono consapevoli che non sempre il Paese che ha la presidenza può indirizzare completamente l’agenda dell’Europa. Spesso è la congiuntura degli eventi internazionali a dettare i temi, come è stato per la crisi fra Russia e Ucraina durante il semestre di presidenza greco e poi italiano.
Il tema dell’Europa digitale, per la prima volta diventa una priorità
In particolare la Lettonia pone grande attenzione al tema dell’Europa digitale. E’ la prima volta che questo tema viene posto da un paese come priorità nel suo semestre, e la Lettonia con questa scelta vuole sottolineare il suo ruolo fra i leader del settore nella digitalizzazione. La Lettonia vanta una delle reti digitali più veloci al mondo.
Ma ci saranno anche alcune questioni molto concrete su cui la Lettonia si concentrerà . “Dobbiamo essere ambiziosi – afferma ancora la Skujiņa – ma anche realistici, e sappiamo di doverci concentrare su cose concrete, osservabili e misurabili, come ad esempio la liberalizzazione dei visti [con Moldavia, Ucraina e Georgia, ndr] e la possibilità di facilitare la firma di alcuni contratti in materia di relazioni economiche”. La Lettonia mira soprattutto a sviluppare le relazioni europee nella fascia dei paesi euroasiatici e del Caucaso.
Un fattore importante sarà la capacità del governo e della diplomazia lettone di riuscire a essere sufficientemente “flessibili” per poter rispondere con efficacia agli eventi internazionali imprevisti che potranno verificarsi nel prossimo semestre.
I rapporti con la Russia la questione più delicata
Un altro tema delicato nel semestre lettone sarà quello dei rapporti fra UE e Russia. In questi mesi toccherà infatti alla Lettonia guidare il processo di verifica delle sanzioni contro il Cremlino, di cui la Lettonia è stata una sostenitrice, ma anche uno dei Paesi europei la cui economia ha più sofferto per le conseguenze del peggioramento degli scambi commerciali con la Russia.
Il tema dei rapporti con la Russia porta direttamente a uno dei rischi che polizia di sicurezza e servizi di intellingence lettoni giudicano più probabili durante il semestre. La possibilità di finire nel mirino di attentati o provocazioni, ma soprattutto la possibilità di una campagna di disinformazione e di discredito di figure politiche lettoni da parte della Russia.
Questa seconda possibilità è giudicata molto probabile dai servizi lettoni ma anche dagli stessi ambienti politici e diplomatici di Riga. Del resto una situazione del genere si è già verificata durante il semestre di presidenza lituana attraverso una campagna di discredito nei confronti di personalità politiche lituane.
In particolare da questo punto di vista due date saranno al centro dell’attenzione durante il semestre europeo: il 16 marzo e il 9 maggio. Il 16 marzo si svolge in Lettonia una contestata e particolarmente controversa marcia in onore dei legionari lettoni caduti, durante la seconda guerra mondiale, combattendo al fianco delle truppe naziste contro l’avanzata dell’esercito russo in Lettonia. Il 9 maggio invece sono i russofoni lettoni, un terzo della popolazione del paese, che celebrano la vittoria dell’Armata rossa sulla Germania, una data che per i lettoni significa però anche l’annessione del proprio paese da parte del regime sovietico.
I numeri del semestre lettone
Saranno circa 200 gli appuntamenti istituzionali europei che la Lettonia ospiterà nel suo semestre europeo, la maggior parte dei quali a Riga. Il centro principale degli eventi sarà il Gaismas pils, la sede della nuova Biblioteca nazionale lettone, in cui si svolgerà circa la metà degli eventi in programma. Ma per poter ospitare tutti gli incontri in programma è stato necessario da parte del governo lettone affittare altre sedi, come ad esempio il Dzelceļa muzejs, il museo delle ferrovie lettoni, che si trova proprio accanto al Gaismas pils. E’ previsto l’arrivo in Lettonia, durante il semestre di presidenza, di circa 25 mila politici e figure istituzionali europee, e di almeno 700 giornalisti accreditati.
Non è ancora possibile stimare effettivamente i costi del semestre lettone. Il governo ha previsto lo stanziamento di 100 milioni di euro, somma che è parsa eccessiva al capo dello stato lettone, Andris Bērziņš. Ma dal Ministero degli Esteri lettone fanno sapere che la somma finale dei costi del semestre europeo sarà certamente inferiore, anche grazie ad alcuni finanziamenti europei e a risparmi individuati in alcune spese.
Si stima che il costo finale sarà simile a quello sostenuto dala Lituania nel suo semestre di presidenza, intorno ai 60-70 milioni di euro. Ma il ritorno in termini di pubblicità al Paese, di esperienza a livello diplomatico istituzionale, di prestigio e di contatti da far fruttare per i prossimi anni a livello diplomatico, per la Lettonia dovrebbe ampiamente compensare la spesa.