KIRGHIZISTAN: Cartoline da Bishkek

Quando la mattina del 26 febbraio 2013 il volo TK 713 della Turkish Airlines atterrò a Bishkek, frenò più bruscamente del solito, e mi diede come l’impressione di uscire fuori pista. In realtà era  l’effetto ottico prodotto dalla velocità mentre fissavo le linee che delimitano la pista di atterraggio.

Neanche il tempo di riprendermi dal sussulto, che all’orizzonte dell’oblò si stagliavano già i contorni di un immenso aereo cargo della US Air Force. Pochi minuti più tardi avrei posato il piede sul suolo kyrgyzo, Aeroporto Internazionale di Manas.

Non conoscevo nulla del Kyrgyzstan. Fino a un mese prima, non sapevo neanche localizzarlo sul mappamondo. Non ero, in realtà, neanche certo di pronunciarne correttamente il nome, complice una doppia forma in francese e in italiano che accresce la confusione (Kirghistan o Kirghizistan).

Diciassette mesi più tardi saluto questo paese dopo un’entusiasmante esperienza come consigliere politico presso la Delegazione UE a Bishkek. Negli ultimi giorni passeggiando attraverso la città, ho cercato di catturare le immagini non più belle, ma quelle che potessero raccontarmi una storia, la mia storia in Kyrgyzstan.

Dal mio conto twitter @conogiardullo ho ripreso le 10 foto più significative, accompagnate dai classici 140 caratteri, che qui – licenza poetica impone– ho accompagnato con altri 140.

Il 75% del paese svetta sopra 1500 metri, fino ai 7349 m del Picco Pobedy. La cultura nomade non poteva che nascere tra le catene Ala Too e Tien Shan

 

YssykKul, il non plus ultra della cultura estiva kyrgyza. Secondo lago montano più ampio al mondo, acque trasparenti a 1700 m

 

Palazzi alti 10 piani costruiti a rotta di collo nel cuore di Bishkek, città a rischio sismico, con buona pace della lotta alla corruzione

 

Povertà al 38%, 1200 US$ di reddito pro-capite/annuo, ma con una popolazione under14 del 30%, ecco la vera ricchezza di questo paese

 

L’immagine dell’ingiustizia: un difensore dei diritti umani uzbeko in carcere da 4 anni, senza diritto al giusto processo. Ciao Azimjan!

 

-26 ° gradi, più bassa temperatura registrata a Bishkek nel 2014. Solo modo per calmare #protestantidimestiere kyrgyzi, viste le due rivoluzioni

#Chaikana, più stile di vita che ristorante. Gustate il plov, lo shashlyk, il kurdak o il beshbarmak e non ve li dimenticherete più…

A ogni “Stan” il suo eroe nazionale. I canti su Manas, Manaschi, se trascritti compilerebbero ½ milione di righe, 20 volte più dell’Odissea

 

La stragande maggioranza degli abitanti di Bishkek parla russo, lingua ufficiale (come da Costituzione), piuttosto che il kyrgyzo, lingua nazionale

 

Il mix etnico è rilevantissimo, soprattutto in sud Kyrgyzstan. Circa un terzo della popolazione è di origine dungan, uyghur, uzbeka o russa

Chi è redazione

East Journal nasce il 15 marzo 2010, dal 2011 è testata registrata. La redazione è composta da giovani ricercatori e giornalisti, coadiuvati da reporter d'esperienza, storici e accademici. Gli articoli a firma di "redazione" sono pubblicati e curati dalla redazione, scritti a più mani o da collaboratori esterni (in tal caso il nome dell'autore è indicato nel corpo del testo), oppure da autori che hanno scelto l'anonimato.

Leggi anche

politica estera kazaka

Ambizioni senza autonomia: limiti e prospettive della politica estera kazaka

Recentemente, l’Istituto tedesco per gli affari internazionali e di sicurezza (Swp) ha inserito per la …

Un commento

  1. Plov e kumis….sapori eccezionali….
    Grazie per il reportage

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com