di Matteo Zola
Nicolas Sarkozy ha deciso di vendere alla marina russa una nave da guerra classe Mistral, e non solo. Parigi sta negoziando con il governo di Mosca una partnership militare per il porto di San Pietroburgo ove trasferire competenze tecnologiche e militari francesi. Una decisone che contraddice il ruolo fin qui tenuto dal Presidente francese o che, invece, ne palesa le reali intenzioni.
Nel 2008 Sarkozy, a capo dell’Unione Europea, tentò una ricomposizione del conflitto tra Russia e Georgia arrivando alla creazione di una missione di sorveglianza UE al confine con la contesa Ossetia del Sud. A quel tempo la Roamni osservò con attenzione le politiche Ue nei confronti di Mosca, la Russia infatti dimostrò di possedere una notevole capacità di attacco e una flotta capace di controllare il Mar Nero. Dimostrò altresì di essere disposta a dusarla per mantenere la propria leadership nella regione.
Il giornalista romeno, Radu Tudor del Iurnalul National, in una lettera aperta a Sarkozy (presto in visita a Bucarest per incontrare il premier romeno Traian Basescu) lo invita a prestare più attenzione “a quelli che sono i confini orientali dell’Unione”. La preoccupazione nei confronti dell’ingombrante vicino russo è condivisa da tutti i membri Ue sul confine orientale, dalla Polonia e Repubblica Ceca protagiste della querelle sullo scudo spaziale, fino alla Romania. Una preoccupazione che i membri occidentali, troppo impegnati a commerciare armi e gas con Mosca, dovrebbero prendere in maggiore considerazione.
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