RUSSIA: Niente aiuto da Mosca ai conti corrente "vittime" di Cipro

Il governo russo non aiuterà le imprese o i cittadini che hanno perso soldi a Cipro. Lo ha affermato il vice primo ministro Igor Shuvalov sottolineando che l’esecutivo ha intenzione di porre in essere un giro di vite contro chi porta all’estero i capitali.

Molti possessori di conti correnti, un gran numero dei quali proprio russi, perderanno circa il 60% dei loro depositi sopra i 100.000 euro dopo l’accordo con Ue e Fmi per il salvataggio. “Il fatto che “i russi perderanno i loro soldi è una vergogna terribile, ma il governo russo non farà nulla”, ha detto Shuvalov. “Se c’è una concreta situazione, noi siamo disponibili ad esaminarla, pubblicamente e in modo trasparente qua in Russia, ma per fare questo non e’ necessario assistere Cipro”, ha aggiunto. Il governo di Mosca ritiene che una grande fetta dei 19 miliardi di euro – non europei e non delle banche – detenuti negli istituti ciprioti – siano russi mentre dei 38 miliardi di depositi, 13 miliardi sono di provenienza extra Ue.

Ma ci sono anche profittatori e i sotterfugi. Il Parlamento di Cipro aprirà un’inchiesta sulle accuse rivolte ai tre istituti al centro della crisi bancaria, rei di avere condonato i prestiti milionari concessi ad alcuni politici e imprenditori dell’isola. Secondo il quotidiano greco “Kathimerini”, la Bank of Cyprus, la Laiki (“Popolare”) e la Hellenic Bank, ristrutturate in base al piano di salvataggio internazionale, avrebbero condonato i prestiti, per milioni di euro, concessi negli ultimi cinque anni a esponenti politici, funzionari pubblici e aziende private.

La Commissione parlamentare di inchiesta, guidata da tre ex giudici della Corte suprema, cercherà anche di appurare se ingenti somme di denaro siano state trasferite all’estero prima e dopo il rifiuto da parte del Parlamento di effettuare un prelievo forzoso su tutti i depositi bancari.

Chi è Giovanni Bensi

Nato a Piacenza nel 1938, giornalista, ha studiato lingua e letteratura russa all'Università "Ca' Foscari" di Venezia e all'Università "Lomonosov" di Mosca. Dal 1964 è redattore del quotidiano "L'Italia" e collaboratore di diverse pubblicazioni. Dal 1972 è redattore e poi commentatore capo della redazione in lingua russa della radio americana "Radio Free Europe/Radio Liberty" prima a Monaco di Baviera e poi a Praga. Dal 1991 è corrispondente per la Russia e la CSI del quotidiano "Avvenire" di Milano. Collabora con il quotidiano russo "Nezavisimaja gazeta”. Autore di: "Le religioni dell’Azerbaigian”, "Allah contro Gorbaciov”, "L’Afghanistan in lotta”, "La Cecenia e la polveriera del Caucaso”. E' un esperto di questioni religiose, soprattutto dell'Islam nei territori dell'ex URSS.

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