In Ungheria dal 2004 si è verificato un cambiamento ”allarmante” segnato da un forte aumento di discorsi pubblici razzisti, dalla ”regolare pubblicazione” di articoli antisemiti sulla stampa e sui siti internet e da discorsi contro i Rom sempre più virulenti e diffusi. Lo sottolinea un rapporto dell’Ecri, l’organismo del Consiglio d’Europa incaricato di monitorare come gli Stati membri combattono razzismo e intolleranza.
Nel documento viene segnalata come particolarmente preoccupante la nascita, nell’agosto 2007, di un gruppo radicale di destra, la Guardia Ungherese. Ad allarmare non è solo la linea apertamente anti Rom e antisemita sostenuta, ma anche il fatto che i membri del gruppo indossano uniformi in stile paramilitare e mostrano insegne che richiamano fortemente quelle usate da un partito di destra che governò l’Ungheria durante la Seconda Guerra Mondiale e che si macchiò dell’uccisione di decine di migliaia di ebrei e Rom.
A preoccupare il Consiglio d’Europa è inoltre la posizione tenuta dai maggiori partiti politici ungheresi, che sinora ”hanno fatto poco o nulla” per distanziarsi dalle posizioni della Guardia Ungherese. L’Ecri fa notare come l’altissima soglia di protezione garantita dalla Costituzione ungherese alla libertà di espressione ha reso impossibile sinora l’emanazione di una legge che vieti e punisca effettivamente discorsi razzisti. In Ungheria è punibile solo quel discorso che porti a un immediato atto di violenza.
Fonte: Ansa Balcani
Nella foto: alcuni militanti della Guardia Ungherese